darksoul98
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Concetti Chiave

  • Dante e Virgilio arrivano al Purgatorio, dove incontrano le anime pentite in attesa di purificarsi.
  • Tra queste anime, Dante incontra Manfredi, figlio di Federico II, che fu un capo ghibellino.
  • Manfredi, riconoscibile per una cicatrice, chiede a Dante di riferire la verità alla sua figlia.
  • Manfredi racconta di essersi pentito solo in punto di morte, confidando nel perdono divino.
  • Sottolinea che la bontà di Dio è infinita e accoglie chiunque si rivolga a essa con sincerità.

Indice

  1. Incontro con Manfredi
  2. Riconoscimento e richiesta di Manfredi
  3. Confessione e redenzione di Manfredi

Incontro con Manfredi

Dante e Virgilio sono usciti finalmente dall’Inferno e si trovano nei pressi della montagna del Purgatorio. Qui sono radunate la anime di coloro che si pentirono negli ultimi istanti di vita, in attesa di scalare il monte e purificarsi. Fra queste, Dante incontra Manfredi, figlio dell’imperatore Federico II di Svevia morto in battaglia.

Nato nel 1232, Manfredi fu capo dei Ghibellini e combattè contro l’opposta fazione dei Guelfi, che sostenevano il Papa. Fu ucciso in battaglia nel 1266.

Riconoscimento e richiesta di Manfredi

E un di loro incominciò: «Chiunque

tu se', così andando, volgi 'l viso:

pon mente se di là mi vedesti unque».

Io mi volsi ver' lui e guardail fiso:

biondo era e bello e di gentile aspetto,

ma l'un de' cigli un colpo avea diviso.

Quand' io mi fui umilmente disdetto

d'averlo visto mai, el disse: «Or vedi»;

e mostrommi una piaga a sommo 'l petto.

Poi sorridendo disse: «Io son Manfredi,

nepote di Costanza imperadrice;

ond' io ti priego che, quando tu riedi,

vadi a mia bella figlia, genitrice

de l'onor di Cicilia e d'Aragona,

e dichi 'l vero a lei, s'altro si dice.

Poscia ch'io ebbi rotta la persona

di due punte mortali, io mi rendei,

piangendo, a quei che volontier perdona.

Orribil furon li peccati miei;

ma la bontà infinita ha sì gran braccia,

che prende ciò che si rivolge a lei.

Confessione e redenzione di Manfredi

Una di quelle anime parlò: “ Chiunque tu sia, voltati, pur continuando a camminare! Carca di ricordarti se mai mi avessi conosciuto nel mondo di la”.

Io mi voltai, lo guardai attentamente : era bello, biondo, d’aspetto gentile e aveva una cicatrice in mezzo a un sopracciglio.

Quando ebbi negato con cortesia di averlo visto altre volte, egli riprese: “Guarda!” e mi fece vedere una ferita nella parte superiore del petto.

Poi, sorridendo, continuò: ”Sono Manfredi, nipote dell’imperatrice Costanza, quinti ti prego, quando ritornerai nel mondo dei vivi,

va dalla mia bella figlia, madre dei re di Sicilia e di Aragona e dille la verità, diversamente da come si racconta.

Dopo che che il mio corpo fu trafitto da due ferite mortali, io mi affidai piangendo a Dio, che volentieri perdona.

I miei peccati furono orribili: ma l’infinita bontà di Dio ha braccia così grandi che accoglie tutti quelli che si rivolgono a lei.

Domande da interrogazione

  1. Chi è Manfredi e quale ruolo ha avuto nella storia?
  2. Manfredi è il figlio dell'imperatore Federico II di Svevia, capo dei Ghibellini, morto in battaglia nel 1266. Ha combattuto contro i Guelfi, sostenitori del Papa.

  3. Cosa chiede Manfredi a Dante durante il loro incontro?
  4. Manfredi chiede a Dante di riferire alla sua figlia la verità sulla sua redenzione, contrariamente a quanto si racconta.

  5. Come descrive Manfredi il suo pentimento e la misericordia divina?
  6. Manfredi racconta che, dopo essere stato ferito mortalmente, si è affidato a Dio piangendo, e sottolinea che la bontà infinita di Dio accoglie chiunque si rivolga a lei.

  7. Qual è l'importanza della confessione di Manfredi nel contesto del Purgatorio?
  8. La confessione di Manfredi evidenzia il tema della redenzione e del perdono divino, mostrando che anche i peccati più gravi possono essere perdonati se ci si pente sinceramente.

Domande e risposte

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