refranco
Habilis
5 min. di lettura
Vota

Concetti Chiave

  • La profezia di Cacciaguida rivela il futuro di Dante, predicendo l'esilio da Firenze e le difficoltà che affronterà, nonostante la sua innocenza.
  • Dante sarà costretto a vivere come mendicante e a distaccarsi dai fuoriusciti fiorentini, trovando rifugio iniziale presso Bartolomeo della Scala a Verona.
  • Cacciaguida assegna a Dante una missione profetica: raccontare ciò che ha visto nell'oltretomba, offrendo un cibo spirituale ai lettori attraverso la Divina Commedia.
  • Il canto rappresenta Dante sia come esule innocente sia come poeta-profeta, incaricato di insegnare il bene e la verità attraverso il suo poema.
  • L'esilio di Dante è presentato come uno strumento divino per realizzare la volontà di Dio, conferendo alla Divina Commedia un significato universale e altissimo.

● la profezia dell’esilio;

● la missione del poeta.

● Terzine di endecasillabi a rima incatenata (schema: ABA BCB CDC ecc.).

Indice

  1. Incontro con Cacciaguida
  2. Profezia dell'esilio di Dante
  3. Missione del poeta-profeta
  4. Dante, l'esule e il profeta
  5. Significato universale dell'esilio

Incontro con Cacciaguida

Siamo al centro del paradiso, nel cielo di Marte. Una delle anime scende a parlare con Dante, presentandosi come un suo lontano antenato: si tratta del fiorentino Cacciaguida, morto al tempo della seconda crociata (1147-1150).

Beatrice incoraggia quindi il poeta a chiedere all’avo chiarimenti sulle tante profezie che le anime dell’oltretomba gli hanno via via accennato. Leggiamo la risposta di Cacciaguida alle domande di Dante sul proprio futuro.

Profezia dell'esilio di Dante

La profezia di Cacciaguida si articola in due sequenze: ciò che accadrà a Dante nell’immediato futuro (dobbiamo ricordare che il viaggio nell’oltretomba è posto nell’aprile dell’anno 1300); e, poi, la missione di poeta-profeta che lo attende, una volta ritornato tra i vivi sulla Terra. La prima sequenza, quella relativa al futuro immediato di Dante, si articola in quattro momenti successivi:

• l’espulsione da Firenze (vv. 46-51): benché innocente, Dante dovrà lasciare la sua città, come il greco Ippolito lasciò Atene a causa delle calunnie della matrigna Fedra;

• il disagio e le sofferenze dell’esilio (vv. 52-60): il poeta sarà calunniato e dovrà elemosinare ospitalità, lui così fiero della sua indipendenza, presso le corti dei signori italiani;

• la «compagnia malvagia e scempia» degli altri fuoriusciti fiorentini (vv. 61-69): Dante si distaccherà progressivamente dai loro progetti sanguinari, per “fare partito da sé”;

• il primo rifugio da esule (vv. 70-75): il poeta troverà riparo inizialmente presso Bartolomeo della Scala, signore di Verona, di cui viene tessuto un grande elogio.

Missione del poeta-profeta

La seconda sequenza, che riguarda la missione del poeta-profeta, nasce da una nuova domanda di Dante: una volta ritornato sulla Terra, dovrà rivelare tutto ciò che ha visto nell’oltretomba? Cacciaguida risponde di sì: il poeta non deve preoccuparsi se qualcuno si sentirà offeso dalle sue parole, perché la Commedia sarà cibo spirituale per i lettori. Non a caso, Dante sta incontrando nell’aldilà soltanto anime famose, in modo tale che il loro esempio possa persuadere i vivi a scegliere la via del bene.

Dante, l'esule e il profeta

Protagonista assoluto del canto è Dante. Nella prima sequenza viene rappresentato come l’esule bersagliato dalla sventura, l’innocente costretto a lasciare la propria città e a mendicare per sopravvivere. Intorno a lui si scatenano i mali politici che affliggono la vita sociale di Firenze: i conflitti tra le fazioni guelfe e ghibelline e gli intrighi della Curia papale. In un simile contesto è quasi scontato che a uscirne sconfitti saranno i giusti e gli innocenti. Incontriamo qui il poetico lamento sull’esilio: i versi 55-60 sono tra i più famosi della Divina Commedia. La seconda sequenza, però, raffigura Dante in modo ben diverso: l’antenato Cacciaguida, infatti, gli assegna un incarico decisivo, quello di insegnare ai lettori del poema il bene e la verità. Le due sequenze sono strettamente collegate: per poter essere investito della sua missione profetica, Dante deve aver prima maturato i caratteri di cui Cacciaguida lo circonda, ovvero l’innocenza di esule, la solitudine, la povertà, l’umiliazione del mendicare.

Significato universale dell'esilio

Grazie a tale complessa struttura, il caso personale del poeta acquista un valore universale: l’esilio di Dante non è una circostanza casuale, ma lo strumento di cui Dio si serve per intervenire nella storia umana. Il male verrà punito («ma la vendetta / fia testimonio al ver che la dispensa», vv. 53-54; «ma, poco appresso, / ella, non tu, n’avrà rossa la tempia», vv. 65-66); il «grido» del poeta-profeta fornirà ai lettori «vital nodrimento» (v. 131); lo stesso viaggio di Dante nell’oltretomba è orchestrato da un volere superiore («Però ti son mostrate in queste rote […] pur l’anime che son di fama note», vv. 136-138). Dante, per grazia divina, è stato salvato nel momento più pericoloso della sua esistenza, quando, smarritosi nella selva oscura del peccato, già disperava della salvezza. Prima della morte fisica, può quindi vedere nell’aldilà la realizzazione della volontà di Dio: adesso il suo compito è trasmettere un messaggio di salvezza agli uomini. La Divina Commedia si carica così di un altissimo significato, il più elevato che si possa immaginare.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il significato dell'incontro di Dante con Cacciaguida?
  2. L'incontro con Cacciaguida nel cielo di Marte rappresenta un momento cruciale in cui Dante riceve chiarimenti sulle profezie riguardanti il suo futuro, in particolare l'esilio e la sua missione come poeta-profeta.

  3. Cosa prevede la profezia dell'esilio di Dante?
  4. La profezia dell'esilio di Dante si articola in quattro momenti: l'espulsione da Firenze, le sofferenze dell'esilio, il distacco dai fuoriusciti fiorentini, e il rifugio presso Bartolomeo della Scala a Verona.

  5. Qual è la missione di Dante come poeta-profeta secondo Cacciaguida?
  6. La missione di Dante è di rivelare tutto ciò che ha visto nell'oltretomba, senza preoccuparsi delle offese che potrebbe causare, poiché la sua opera sarà un cibo spirituale per i lettori.

  7. Come viene rappresentato Dante nel contesto dell'esilio?
  8. Dante è rappresentato come un esule innocente, costretto a lasciare Firenze e a mendicare, mentre affronta i mali politici della sua città, ma anche come un profeta incaricato di insegnare il bene e la verità.

  9. Qual è il significato universale dell'esilio di Dante?
  10. L'esilio di Dante assume un valore universale come strumento divino per intervenire nella storia umana, con la sua esperienza che diventa un messaggio di salvezza per l'umanità, elevando il significato della Divina Commedia.

Domande e risposte

Hai bisogno di aiuto?
Chiedi alla community