Concetti Chiave
- Nel canto 17, Cacciaguida rivela a Dante il suo destino di esilio per volere della Chiesa di Bonifacio VIII, paragonandolo al destino di Ippolito da Atene.
- Dante spera che, nonostante i vincitori scrivano la storia, emerga la verità sull'ingiustizia subita dai guelfi bianchi e che la loro memoria sia vendicata.
- L'esilio è descritto come un abbandono di tutto ciò che si ama, con metafore che illustrano la difficoltà di integrarsi in un'altra terra.
- Nel canto 15, Cacciaguida descrive la Firenze del 1100 come una città in pace e moralmente integra, in contrasto con la Firenze corrotta del 1300.
- Cacciaguida usa l'abbigliamento delle donne per evidenziare la corruzione di Firenze nel 1300, rispetto alla sobrietà delle donne del suo tempo.
Indice
Il Destino di Dante
Nel canto 17 Cacciaguida rivela a Dante il suo destino per volere della Chiesa di Bonifacio VIII (dove Cristo si mercifica). Il poeta sarà infatti costretto all’esilio così come il personaggio della tragedia di Euripide, Ippolito da Atene che, dopo aver rifiutato l’amore della matrigna Fedra, fu accusato di averla molestata e per questo condannato all’esilio.
L'Esilio e le Sue Metafore
Dante si augura però che, anche se i vincitori che da sempre scrivono la storia attribuiranno ai guelfi bianchi la colpa e faranno così apparire l’esilio come una giusta punizione, in futuro emerga la verità e che la loro memoria sia vendicati per l’ingiustizia subita. L’esilio per Dante è l’abbandono ‘di ogni cosa diletta più caramente’ ovvero di tutto ciò che si ha più a cuore. Per descrivere le criticità che l’esiliato affronta vengono utilizzate 2 metafore nell’ ultima terzina, in cui mette in risalto la difficoltà con cui ci si integra in un altra terra poiché ‘il pane d’altri sa di sale’ e ‘è duro scendere e salire per l’altrui scale’.
Profezie e Destini
Nel Somnium scipionis, Scipione l’africano rivela a Scipione Emiliano il suo destino, illustrandogli il suo cursus honorum, e gli svela infine che, una volta rientrato Roma, la troverà perturbata dai Gracchi e per questo dovrà riportare la stabilità nello stato se riuscirà a sfuggire ‘alle empie mani dei parenti’. Cicerone utilizza quindi la tecnica della profezia per annunciare la morte dell’Emiliano, che in realtà era già avvenuta; infatti egli fu probabilmente assassinato in una congiura ideata dai gracchi in collaborazione con la moglie, avvenuta esattamente un giorno prima che Scipione tenesse un discorso per l'abrogazione della riforma agraria dei gracchi. Dante utilizza la stessa tecnica, facendo profetizzare a Cacciaguida il suo destino di esilio (che in realtà è già avvenuto).
Firenze del 1100 vs 1300
Cacciaguida nel canto 15 descrive la Firenze del 1100 come una città in pace, sobria (elegante e raffinata ma non in modo ostentato) e pudica (moralmente integra). E’ una visione molto diversa dalla Firenze del 1300 descritta da Dante nel canto 6 dell’inferno vista come una città corrotta in cui i cuori sono accesi dalle faville della superbia, invidia e avarizia.
Corruzione e Ruolo della Donna
Per descrivere la corruzione di Firenze, attraverso un discorso misogino, viene preso in considerazione l'abbigliamento delle donne poiché a differenza del 1300, al tempo di Cacciaguida le donne non usavano gioielli o vestiti che ne mettevano in risalto le forme. Inoltre nella Firenze antica ‘ non faceva paura avere una figlia femmina’ in quanto si dava meno valore alla dote e le ragazze si sposavano più tardi rispetto al 300. Dante critica anche il fatto che nella Firenze del suo tempo le case sono vuote in quanto si generano meno figli e si preferisce condurre una vita dissoluta ispirandosi a quella del re assiro Sardanapalo. Il ruolo della donna comincia quindi a non essere più finalizzato ad essere madri e mogli mentre Dante attribuisce alla donna esclusivamente il compito di occuparsi della casa della famiglia e tramandare le storie.
Famiglie e Personaggi di Firenze
Cacciaguida nomina poi delle famiglie importanti della Firenze antica come esempi positivi di sobrietà e pudicizia mentre descrive corruzione di Firenze attraverso l'abbigliamento delle donne, le quali sono cambiate anche per via del benessere che distoglie dalla semplicità. Le donne dei tempi di Cacciaguida vengono invece descritte come ‘fortunate perché avevano la certezza di rimanere al Firenze tutta la vita mentre nel 300 sono costrette a trasferirsi coi mariti (diventati mercanti) o a rimanere sole quando questi partono .Cacciaguida nomina poi due personaggi della Firenze del 300( Cianghella e Lapo Salterello) famosi per condurre una vita dissoluta, i quali sarebbero stati guardati con stupore dai fiorentini del 1100. Allo stesso modo ai tempi di dante creerebbero scandalo personaggi moralmente integri come cincinnato (agricoltore che fu eletto dittatore e che dopo aver portato a termine il suo compito rinunciò alla carica tornando tranquillamente alla sua vita precedente) e Cornelia ( madre dei gracchi, è un esempio di grande madre).
Domande da interrogazione
- Chi rivela a Dante il suo destino nel canto 17?
- Chi è il personaggio della tragedia di Euripide che viene citato nel testo?
- Come viene descritta Firenze nel canto 15?
- Quali sono le criticità affrontate dall'esiliato secondo Dante?
- Quali sono i personaggi famosi della Firenze del 300 citati da Cacciaguida?
Cacciaguida.
Ippolito da Atene.
Come una città in pace, sobria e pudica.
L'integrazione in un'altra terra e la difficoltà di adattarsi alle usanze e alle abitudini degli altri.
Cianghella e Lapo Salterello.