Concetti Chiave
- Nel Canto 3 del Paradiso, Dante descrive il primo cielo, noto come il cielo della luna, dove risiedono gli spiriti che non hanno completato i voti terreni.
- Beatrice spiega a Dante che le anime, pur apparendo come immagini evanescenti, sono reali e si trovano nel cielo più basso per non aver mantenuto i loro voti.
- Piccarda Donati, un'anima del cielo della luna, racconta a Dante la sua storia di monaca costretta alla vita laica, ma serena nella volontà divina.
- Piccarda chiarisce che in Paradiso le anime non desiderano una posizione più elevata, poiché la piena adesione al volere divino è la chiave della loro beatitudine.
- Durante il dialogo, Piccarda introduce Costanza d'Altavilla, un'altra anima che ha subito una sorte simile, prima di svanire intonando l'Ave Maria.
Indice
L'ambientazione del primo cielo
In questo canto del Purgatorio della Divina Commedia di Dante Alighieri, ci troviamo in un'ambientazione relativa al primo cielo, anche detto cielo della luna, nel pomeriggio di mercoledì 13 aprile del 1300. Ad abitare questo canto ci sono gli spiriti che non portarono a compimento quelli che furono i voti durante la loro vita i quali si trovano a conservare il loro aspetto terreno ma appaiono molto più rarefatti così come delle semplici immagini riflesse in un vetro trasparente o in acque di limpide. Quelle che Dante definisce intelligenza motrici sono gli angeli e i personaggi che incontreremo sono Dante, Beatrice, Piccarda Donati e Costanza d'Altavilla.
Incontro con le anime evanescenti
Beatrice ha appena confutato l'errata opinione del poeta sulle macchie solari e gli ha rivelato la verità. Nel momento in cui il poeta solleva il capo per dimostrare alla sua guida di aver compreso, si presentano ai suoi occhi immagini evanescenti di anime, simili a volti che si specchiano nell'acqua limpida o in vetri tersi o a una perla posta sulla fronte bianca di una donna. Certo che si tratti di immagini riflesse, Dante si gira, ma dietro di sé non trova nulla; allora Beatrice gli spiega che quelle che vede sono anime reali, destinate al cielo più basso, quello della Luna, per non aver tenuto fede ai loro voti.
Dialogo con Piccarda Donati
Dante domanda all'anima più desiderosa di parlare chi sia e chiede anche spiegazioni sulla condizione dei beati di quel cielo. Lo spirito è quello di Piccarda Donati, che con un sorriso spiega a Dante di essere stata nella vita terrena una suora e di essere perfettamente concorde con la volontà di Dio pur dimorando nel cielo più lento. Tutte le anime della sua sfera, infatti, sono appagate come lei dallo stesso conformarsi al volere divino, che è esso stesso motivo di piena beatitudine.
La beatitudine celeste
Dopo averla riconosciuta, il poeta chiede a Piccarda se le anime di quel cielo non desiderino trovarsi più in alto per godere maggiormente della grazia divina. Sorridendo Piccarda risponde che in Paradiso nessuna creatura può nutrire desideri discordi dal volere divino, poiché la piena adesione delle anime ai principi della carità divina è condizione essenziale della loro beatitudine celeste. Sebbene dunque la grazia divina sia distribuita in modo diverso, ovunque nel cielo regna una beatitudine perfetta.
Il racconto di Piccarda
Soddisfatto il suo dubbio, Dante manifesta il desiderio di sapere a quale voto la donna non abbia tenuto fede e apprende che Piccarda, sin da giovane monaca dell'ordine delle clarisse, era stata strappata al chiostro da uomini crudeli, che l'avevano costretta con la forza alla vita laica. Durante il suo racconto, Piccarda indica un'altra anima sfolgorante, vittima come lei di eventi simili: è Costanza d'Altavilla, moglie dell'imperatore Enrico VI di Svevia e madre di Federico II. L'anima di Piccarda svanisce velocemente intonando l'Ave Maria e Dante, assalito da due dubbi, rivolge lo sguardo verso Beatrice, ma la donna celeste arde a tal punto di carità che Dante ne viene abbagliato e ciò gli impedisce di formulare subito la domanda.
Domande da interrogazione
- Qual è l'ambientazione principale del canto 3 del Paradiso nella Divina Commedia di Dante Alighieri?
- Chi sono gli abitanti del cielo della luna descritti da Dante?
- Quali personaggi principali incontra Dante in questo canto?
- Come risponde Piccarda alla domanda di Dante sul desiderio delle anime di trovarsi in un cielo più alto?
- Qual è la storia personale di Piccarda Donati come raccontata nel canto?
L'ambientazione principale è il primo cielo, detto cielo della luna, nel pomeriggio di mercoledì 13 aprile del 1300.
Gli abitanti sono gli spiriti che non hanno portato a compimento i loro voti durante la vita terrena, apparendo come immagini rarefatte e riflessive.
Dante incontra Beatrice, che gli fa da guida, Piccarda Donati e Costanza d'Altavilla, entrambe anime del cielo della luna.
Piccarda spiega che in Paradiso nessuna creatura desidera essere altrove rispetto alla volontà divina, poiché l'adesione a tale volontà è fonte di beatitudine celeste.
Piccarda era una giovane monaca dell'ordine delle clarisse, strappata con la forza al chiostro da uomini crudeli e costretta alla vita laica, ma rimane in perfetta concordia con la volontà di Dio.