Concetti Chiave
- Dante e Beatrice si trovano nel cielo di Marte, dedicato a coloro che hanno combattuto per la fede.
- Cacciaguida, antenato di Dante, possiede la prescienza divina e può prevedere il futuro.
- Cacciaguida profetizza l'esilio di Dante a causa della vittoria dei ghibellini sui guelfi.
- Dante riceverà ospitalità dagli Scaligeri, in particolare da Cangrande della Scala.
- Nonostante le previsioni negative, Cacciaguida invita Dante a non odiare i suoi oppositori e vede nella profezia un messaggio di salvezza.
Dante e Beatrice nel cielo di Marte
In questo canto Dante e Beatrice si trovano nel cielo di Marte, in cui risiedono coloro che combatterono per la fede, ed è la sera di mercoledì 13 aprile 1300.
Profezia di Cacciaguida
Dante chiede a Cacciaguida, suo antenato che perse la vita in nome della fede, di fare una profezia sulla sua vita futura, in quanto durante il suo viaggio ultraterreno sette profezie sono state negative. L'antenato precisa di essere detentore della prescienza divina, tipica di tutte le anime che risiedono nei regni ultraterreni. Essi sono in grado di prevedere il futuro ma non sono a conoscenza del presente. Cacciaguida specifica che la prescienza divina non compromette il verificarsi degli avvenimenti, e annuncia al poeta dell'esilio, causato dalla vittoria dei ghibellini contro i guelfi.
Conseguenze dell'esilio di Dante
L'esilio avrà per Dante delle dolorose conseguenze, come la necessità di chiedere ospitalità e l'ingratitudine da parte degli altri esiliati. I benefattori di Dante saranno gli Scaligeri, tra cui Cangrande della Scala, cui il poeta dedicherà il Paradiso. Il signore darà infatti prova dei propri valori. Dopo aver espresso questa profezia Cacciaguida invita il poeta a non odiare i suoi oppositori. Cacciaguida afferma successivamente che il suo è un messaggio di salvezza, nonostante possa essere amaro per coloro a cui è rivolto.