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Sintesi

CANTO XI - Cielo del Sole - Anime degli spiriti sapienti




Analisi



La condanna delle cure terrene
Il canto si apre con un motivo tipico del Medioevo mistico, ovvero quello del contemptus mundi (disprezzo del mondo). Gli interessi e le attività mondane sono svalutati e ridimensionati. In questi dodici versi introduttivi al canto, Dante passa in rassegna alcune delle principali occupazioni umane, più o meno nobili, accumunate nella condanna che deriva dalla loro vanità.
La lunga elencazione è sintatticamente ritmata dall’anafora del “chi” e dal marcato polisindeto “e…e…”.

I dubbi di Dante e la presentazione di San Francesco e San Domenico
Dopo questa parentesi di natura etica, ricomincia la narrazione. San Tommaso riprende a parlare con Dante per chiarirgli due dubbi, ovvero:
- il significato della frase “u ben s’impingua”, pronunciata dal santo nel canto precedente e riferita all’ordine domenicano;
- riguardo Salomone, definito nel canto precedente come “il più saggio degli uomini”.

La risposta al primo dubbio sarà fornita nel corso del canto, dopo un’ampia biografia di San Francesco, mentre il secondo dubbio sarà risolto nel XIII canto.

L’esordio di San Tommaso è caratterizzato da un eloquio alto, fitto di latinismi. Inoltre presenta un’elaborata perifrasi ricca di metafore.

Panegirico di San Francesco: il luogo di nascita e la metafora del sole
Ha inizio, quindi, il panegirico di San Francesco, secondo il consueto schema agiografico (predestinazione\nascita\vocazione\ordine\morte) . Si ha dapprima una precisa collocazione spaziale, ampia e dettagliata, che delimita il luogo di nascita del Santo.

La complessa perifrasi geografica presente rientra nei canoni dell’orazione celebrativa, ma allo spazio idealizzato e astratto tipico dell’agiografia, si sostituisce quello concreto del territorio umbro.

Anche i nomi e le immagini hanno un forte valore simbolico. Francesco, quando nasce, è un sole, quindi il luogo di nascita non dovrà essere chiamato Assisi ma Oriente, ed egli nasce così splendente come quando il Sole sorge nell’equinozio di primavera nel Gange, cioè nel punto più orientale allora conosciuto. Inoltre Assisi si trova dirimpetto alla Porta Sole di Perugia, che nel nome sembra anticipare la metafora solare riferita al Santo.

Panegirico di San Francesco: la centralità del motivo della povertà
A questo punto il panegirico dantesco si stacca dalla tradizione agiografica e assume un’identità particolare. Al centro della biografia del Santo, Dante sviluppa un unico motivo, quello della povertà.
Importante è poi l’equazione Francesco = Cristo, in quanto entrambi mariti della Povertà (Chiesa delle origini).


Panegirico di San Francesco: il proselitismo e l’approvazione della regola
Successivamente, la biografia assume sempre più i connotati dell’epos. Le azioni si fanno rapide, rese con un ritmo incalzante dall’uso di alcuni verbi e di frasi brevi.

Si fa poi accenno all’approvazione della regola. Papa Innocenzo III approvò la regola oralmente, infatti da lui San Francesco ebbe il primo sigillo. Il papa Onorio III concesse l’approvazione scritta, ma agisce come puro strumento dello Spirito Santo, mentre il riconoscimento assume la forma metaforica di una corona che recinge la testa del santo.

La conclusione della biografia del Santo
Nella parte conclusiva della biografia, Dante pone l’accento sul testamento spirituale di Francesco.
Importante la componente politica che imprime tutto il canto (polemica contro la Chiesa coeva, guidata da papi teocratici che non esitano a usurpare i diritti degli imperatori per sostituirsi a essi nel governo delle cose).
La critica all’ordine domenicano
Nella chiusa del canto, San Tommaso, dopo un richiamo alla grandezza di San Domenico, rimprovera aspramente l’Ordine Domenicano per la sua degenerazione (vv.118-139).

Di qui, è ripresa la metafora evangelica del gregge arricchita da quella del cibo.

Queste metafore intendono alludere alla maggior parte dei Domenicani che, distratti da beni materiali, non riescono più a fornire il nutrimento spirituale a chi ne ha bisogno.
Estratto del documento

CANTO XI

Cielo del Sole

Anime degli spiriti sapienti

ANALISI

La condanna delle cure terrene

Il canto si apre con un motivo tipico del Medioevo mistico, ovvero quello del contemptus

mundi (disprezzo del mondo). Gli interessi e le attività mondane sono svalutati e

ridimensionati. In questi dodici versi introduttivi al canto, Dante passa in rassegna alcune

delle principali occupazioni umane, più o meno nobili, accumunate nella condanna che

deriva dalla loro vanità.

La lunga elencazione è sintatticamente ritmata dall’anafora del “chi” e dal marcato

polisindeto “e…e…”.

I dubbi di Dante e la presentazione di San Francesco e San Domenico

Dopo questa parentesi di natura etica, ricomincia la narrazione. San Tommaso riprende a

parlare con Dante per chiarirgli due dubbi, ovvero:

- il significato della frase “u ben s’impingua”, pronunciata dal santo nel canto

precedente e riferita all’ordine domenicano;

- riguardo Salomone, definito nel canto precedente come “il più saggio degli uomini”.

La risposta al primo dubbio sarà fornita nel corso del canto, dopo un’ampia biografia di

San Francesco, mentre il secondo dubbio sarà risolto nel XIII canto.

L’esordio di San Tommaso è caratterizzato da un eloquio alto, fitto di latinismi. Inoltre

presenta un’elaborata perifrasi ricca di metafore.

Panegirico di San Francesco: il luogo di nascita e la metafora del sole

Ha inizio, quindi, il panegirico di San Francesco, secondo il consueto schema agiografico

(predestinazione\nascita\vocazione\ordine\morte) . Si ha dapprima una precisa

collocazione spaziale, ampia e dettagliata, che delimita il luogo di nascita del Santo.

La complessa perifrasi geografica presente rientra nei canoni dell’orazione celebrativa,

ma allo spazio idealizzato e astratto tipico dell’agiografia, si sostituisce quello concreto

del territorio umbro.

Anche i nomi e le immagini hanno un forte valore simbolico. Francesco, quando nasce, è

un sole, quindi il luogo di nascita non dovrà essere chiamato Assisi ma Oriente, ed egli

nasce così splendente come quando il Sole sorge nell’equinozio di primavera nel Gange,

cioè nel punto più orientale allora conosciuto. Inoltre Assisi si trova dirimpetto alla Porta

Sole di Perugia, che nel nome sembra anticipare la metafora solare riferita al Santo.

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