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CANTO X - Cielo del Sole - Anime degli spiriti sapienti
Analisi
Il canto si apre con un’ampia introduzione che sottolinea il passaggio dai primi tre cieli (della Luna, di Mercurio e di Venere) al cielo del Sole, la cui influenza è esclusivamente positiva e si manifesta come desiderio di sapienza.
Le prime due terzine sono di marcata impronta teologica con l’intento di evidenziare nuovamente l’inesprimibile potenza di Dio. Segue poi un’elaborata descrizione cosmologica volta alla contemplazione della perfezione dell’ordine del creato, all’interno della quale si snoda il tema dell’influsso astrale.
Si apre quindi la descrizione dell’ascesa al IV cielo , cui seguirà un ringraziamento a Dio e la descrizione delle anime che danzando circondano Dante e Beatrice.
Dal v.82 si ode la voce di un beato, San Tommaso, che, dopo un dotto preambolo, presenta sé stesso e altri 11 sapienti (insigni rappresentanti del pensiero giuridico, filosofico e teologico) della corona. Tra questi ricordiamo Graziano (giurista), Salomone (definito come “il più saggio degli uomini”), Alberto di Colonia (filosofo e teologo), Beda (monaco inglese), Isidoro di Siviglia (vescovo), Paolo Orosio (storico), Severino Boezio (filosofo), Sigieri di Bramante (filosofo)…
In questo canto, Dante, attraverso le parole di San Tommaso, delinea un quadro della cultura medievale alla quale egli è debitore per la sua dottrina e concezione del mondo; esso culmina nell’immagine di ritrovata concordia tra il Santo e il suo “avversario” Sigieri, illuminati dalla stessa luce eterna.
La luce è infatti l’elemento dominante, non solo nella descrizione del cielo, ma anche in riferimento ai singoli beati.