Noems_vita
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Concetti Chiave

  • Il canto si svolge nel primo cielo della Luna, dove si trovano gli spiriti che non completarono i loro voti in vita.
  • Dante, accompagnato da Beatrice, incontra le anime di Piccarda Donati e Costanza D'Altavilla, entrambe costrette a rinunciare alla vita monacale.
  • Piccarda spiega a Dante che le anime presenti non desiderano una posizione più vicina a Dio, poiché la loro volontà si allinea perfettamente con quella divina.
  • Beatrice chiarisce a Dante che le immagini che vede non sono riflessi, ma vere anime che si manifestano nel cielo della Luna.
  • Il canto termina con il canto di un'Ave Maria da parte di Costanza, che scompare dalla vista di Dante, lasciandolo rivolgere la sua attenzione a Beatrice.

Indice

  1. Il Cielo della Luna
  2. L'Errore di Dante
  3. Piccarda Donati e la Volontà Divina
  4. La Visione di Dante
  5. Il Dialogo con Piccarda
  6. La Volontà delle Anime
  7. La Storia di Piccarda
  8. La Luce di Costanza

Il Cielo della Luna

Ci troviamo nel primo cielo,il cielo della Luna,il pomeriggio di mercoledi' 13 aprile 1300.In questo cielo,si trovano gli spiriti che in vita non riuscirono a portare a compimneto i voti.I personaggi principali

sono: Dante, Beatrice, Piccarda Donati e Costanza D'Altavilla.

L'Errore di Dante

Dopo un'esaustiva spiegazione di Beatrice sulle macchie lunari,Dante si distrae ossservando alcune immaginidiafane di persone riflesse nell'acque e sui vetri ma voltandosi non scorse nessuno.L'autore viene rimproverato da Beatrice per l'errore commesso che lo invita arivolgere la propria attenzione alle vere anime.

Piccarda Donati e la Volontà Divina

Tra dii esse si scorge Piccarda Donati ,sorella di Forese, una giovinetta molto religiosa che decise di entrare nel monastero di Santa Chiara a Firenze per farsi monaca,ma il fratello Corso,capo dei guelfi neri,la portò via dal convento con la forza per farle sposare Rossellino della Tosa,seguace dei Neri.Piccarda Donati spiega a Dante che le anime presenti non desiderino una sede più vicina a Dio in quanto la loro volontà è conforme a quella divina.La donna su richiesta del poeta,racconta la sua storia e il rapimento per farla sposare contro la sua volontà.Indica la destra dove si trova l'imperatrice Costanza D'Altavilla ,moglie di Enrico IV e madre di Federico II,che subi' analogo destino.Infatti monaca del monastero di Palermo fu costretta a sposare Enrico IV.

Seondo la leggenda il figlio sarebbe stato figlio del demonio in quanto concepito da un'ex suora in tarda età in cui era impossibile concepire.In realtà non fu mai suora e divenne madre all'età di 40 anni.

La Visione di Dante

Quel sol che pria d’amor mi scaldò ‘l petto,

di bella verità m’avea scoverto,

provando e riprovando, il dolce aspetto;

e io, per confessar corretto e certo

me stesso, tanto quanto si convenne

leva’ il capo a proferer più erto;

ma visione apparve che ritenne

a sé me tanto stretto, per vedersi,

che di mia confession non mi sovvenne.

Quali per vetri trasparenti e tersi,

o ver per acque nitide e tranquille,

non sì profonde che i fondi sien persi,

tornan d’i nostri visi le postille

debili sì, che perla in bianca fronte

non vien men forte a le nostre pupille;

tali vid’io più facce a parlar pronte;

per ch’io dentro a l’error contrario corsi

a quel ch’accese amor tra l’omo e ‘l fonte.

Sùbito sì com’io di lor m’accorsi,

quelle stimando specchiati sembianti,

per veder di cui fosser, li occhi torsi;

e nulla vidi, e ritorsili avanti

dritti nel lume de la dolce guida,

che, sorridendo, ardea ne li occhi santi.

«Non ti maravigliar perch’io sorrida»,

mi disse, «appresso il tuo pueril coto,

poi sopra ‘l vero ancor lo piè non fida,

ma te rivolve, come suole, a vòto:

vere sustanze son ciò che tu vedi,

qui rilegate per manco di voto.

Però parla con esse e odi e credi;

ché la verace luce che li appaga

da sé non lascia lor torcer li piedi».

Il Dialogo con Piccarda

E io a l’ombra che parea più vaga

di ragionar, drizza’mi, e cominciai,

quasi com’uom cui troppa voglia smaga:

«O ben creato spirito, che a’ rai

di vita etterna la dolcezza senti

che, non gustata, non s’intende mai,

grazioso mi fia se mi contenti

del nome tuo e de la vostra sorte».

Ond’ella, pronta e con occhi ridenti:

«La nostra carità non serra porte

a giusta voglia, se non come quella

che vuol simile a sé tutta sua corte.

I’ fui nel mondo vergine sorella;

e se la mente tua ben sé riguarda,

non mi ti celerà l’esser più bella,

ma riconoscerai ch’i’ son Piccarda,

che, posta qui con questi altri beati,

beata sono in la spera più tarda.

Li nostri affetti, che solo infiammati

son nel piacer de lo Spirito Santo,

letizian del suo ordine formati.

E questa sorte che par giù cotanto,

però n’è data, perché fuor negletti

li nostri voti, e vòti in alcun canto».

Ond’io a lei: «Ne’ mirabili aspetti

vostri risplende non so che divino

che vi trasmuta da’ primi concetti:

però non fui a rimembrar festino;

ma or m’aiuta ciò che tu mi dici,

sì che raffigurar m’è più latino.

Ma dimmi: voi che siete qui felici,

disiderate voi più alto loco

per più vedere e per più farvi amici?».

Con quelle altr’ombre pria sorrise un poco;

da indi mi rispuose tanto lieta,

ch’arder parea d’amor nel primo foco:

La Volontà delle Anime

«Frate, la nostra volontà quieta

virtù di carità, che fa volerne

sol quel ch’avemo, e d’altro non ci asseta.

Se disiassimo esser più superne,

foran discordi li nostri disiri

dal voler di colui che qui ne cerne;

che vedrai non capere in questi giri,

s’essere in carità è qui necesse,

e se la sua natura ben rimiri.

Anzi è formale ad esto beato esse

tenersi dentro a la divina voglia,

per ch’una fansi nostre voglie stesse;

sì che, come noi sem di soglia in soglia

per questo regno, a tutto il regno piace

com’a lo re che ‘n suo voler ne ‘nvoglia.

E ‘n la sua volontade è nostra pace:

ell’è quel mare al qual tutto si move

ciò ch’ella cria o che natura face».

Chiaro mi fu allor come ogne dove

in cielo è paradiso, etsi la grazia

del sommo ben d’un modo non vi piove.

Ma sì com’elli avvien, s’un cibo sazia

e d’un altro rimane ancor la gola,

che quel si chere e di quel si ringrazia,

così fec’io con atto e con parola,

per apprender da lei qual fu la tela

onde non trasse infino a co la spuola.

La Storia di Piccarda

«Perfetta vita e alto merto inciela

donna più sù», mi disse, «a la cui norma

nel vostro mondo giù si veste e vela,

perché fino al morir si vegghi e dorma

con quello sposo ch’ogne voto accetta

che caritate a suo piacer conforma.

Dal mondo, per seguirla, giovinetta

fuggi’mi, e nel suo abito mi chiusi

e promisi la via de la sua setta.

Uomini poi, a mal più ch’a bene usi,

fuor mi rapiron de la dolce chiostra:

Iddio si sa qual poi mia vita fusi.

La Luce di Costanza

E quest’altro splendor che ti si mostra

da la mia destra parte e che s’accende

di tutto il lume de la spera nostra,

ciò ch’io dico di me, di sé intende;

sorella fu, e così le fu tolta

di capo l’ombra de le sacre bende.

Ma poi che pur al mondo fu rivolta

contra suo grado e contra buona usanza,

non fu dal vel del cor già mai disciolta.

Quest’è la luce de la gran Costanza

che del secondo vento di Soave

generò ‘l terzo e l’ultima possanza».

Così parlommi, e poi cominciò ‘Ave,

Maria’ cantando, e cantando vanio

come per acqua cupa cosa grave.

La vista mia, che tanto lei seguio

quanto possibil fu, poi che la perse,

volsesi al segno di maggior disio,

e a Beatrice tutta si converse;

ma quella folgorò nel mio sguardo

sì che da prima il viso non sofferse;

e ciò mi fece a dimandar più tardo.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il significato del Cielo della Luna nel contesto del testo?
  2. Il Cielo della Luna rappresenta il primo cielo dove si trovano gli spiriti che non riuscirono a portare a compimento i voti in vita, come Piccarda Donati e Costanza D'Altavilla.

  3. Qual è l'errore commesso da Dante e come viene corretto?
  4. Dante si distrae osservando immagini diafane e viene rimproverato da Beatrice, che lo invita a concentrarsi sulle vere anime presenti.

  5. Chi è Piccarda Donati e qual è la sua storia?
  6. Piccarda Donati è una giovane religiosa che fu costretta a lasciare il convento per sposare contro la sua volontà, e spiega a Dante che le anime nel Cielo della Luna non desiderano una sede più vicina a Dio poiché la loro volontà è conforme a quella divina.

  7. Come viene descritta la volontà delle anime nel Cielo della Luna?
  8. Le anime sono in pace con la loro posizione perché la loro volontà è allineata con quella divina, e non desiderano altro che ciò che hanno.

  9. Chi è Costanza D'Altavilla e quale destino ha subito?
  10. Costanza D'Altavilla, come Piccarda, fu costretta a lasciare il convento per sposarsi, ma nonostante ciò, mantenne la sua fede e non fu mai disciolta dal suo voto interiore.

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