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Concetti Chiave

  • Il Canto III del Paradiso è dedicato alle figure femminili e viene considerato da Benedetto Croce come un esempio di "non poesia" dantesca, ricca di riferimenti a astrologia, matematica e fisica.
  • Dante, uomo del 400', è visto come un enciclopedista con una visione medievale totalizzante, influenzata da Tommaso d'Aquino e Aristotele, il che rende il concetto di "non poesia" meno rilevante oggi.
  • Nel Canto II, Dante esplora la Luna, chiedendo a Beatrice la causa delle macchie lunari; lei fornisce una spiegazione teologica e astronomica basata sulla recettività della luce del materiale lunare.
  • Nell'ideologia dantesca, i cieli più vicini alla Terra sono più imperfetti, mentre l'Empireo è l'unico cielo spirituale; la materia si raffina salendo verso l'alto.
  • Le anime nel cielo della Luna sono viste come imperfette e sono passate dal purgatorio, con Dante che utilizza esempi come San Francesco per illustrare il suo concetto di beatitudine e purificazione.

Indice

  1. La Non Poesia Dantesca
  2. Il Canto della Luna
  3. Ideologia Dantesca e le Anime

La Non Poesia Dantesca

È il canto delle figure femminili del paradiso. In particolare questi sono i canti che Benedetto Croce definisce come “canti non poetici”. Introduce quindi la categoria della “non poesia” dantesca che, in quanto tale, è intrisa di astrologia, matematica, fisica ecc.. Dante in quanto uomo del 400’, non ha questo impianto improntato sul realismo e la veridicità dei fatti di fatti lui è un enciclopedista avendo una visione totalizzante medievale, tomistica e aristotelica, ed è per questo che ai giorni nostri questo concetto della “non poesia” lo sorvoliamo.

Il Canto della Luna

Il canto II parla della Luna. Dante chiede a Beatrice il perché ci sono le macchie lunari. Beatrice quindi gli da una spiegazione teologica e astronomica dicendo che la luna sarebbe stata formata da un materiale più o meno recettivo alla luce che quindi genererebbe le macchie solari. Qui quindi siamo nel cielo sulla luna, il più vicino alla terra.

Ideologia Dantesca e le Anime

Nell’ideologia Dantesca più si è vicini alla terra, più gli esseri nelle sfere celesti sono imperfetti. L’empireo, invece, è l’unico cielo spirituale mentre tutti gli altri sono cieli materiali. Più si va verso l’alto e più la materia si raffina. Per Dante, nel cielo della Luna ci sono le anime di coloro che hanno avuto una beatitudine più marcata dalle impurità. Tutte le anime, prima di stare in paradiso sono passate dal purgatorio. Generalmente i personaggi di cui ci parla Dante sono degli Exempla, come San Francesco il quale in primis è stato un peccatore per poi spogliarsi di tutto ciò che aveva e di fare la vocazione a Dio. Per dare forza alla concezione del sinodo e del tomismo Dante deve collocare alcune anime in un determinato luogo.

Domande da interrogazione

  1. Cosa intende Benedetto Croce con "non poesia" dantesca?
  2. Benedetto Croce definisce "non poesia" dantesca quei canti del paradiso che sono intrisi di astrologia, matematica e fisica, riflettendo la visione enciclopedica e medievale di Dante.

  3. Qual è la spiegazione di Beatrice sulle macchie lunari nel Canto della Luna?
  4. Beatrice spiega a Dante che le macchie lunari sono dovute a un materiale della luna che è più o meno recettivo alla luce, fornendo una spiegazione teologica e astronomica.

  5. Come si riflette l'ideologia dantesca nella disposizione delle anime nei cieli?
  6. Nell'ideologia dantesca, le anime più vicine alla terra sono più imperfette, mentre l'empireo è l'unico cielo spirituale. Le anime passano dal purgatorio prima di raggiungere il paradiso, e Dante colloca le anime in base alla loro purezza e beatitudine.

Domande e risposte

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