Concetti Chiave
- Dante è inizialmente distratto da visioni di volti riflessi, confondendoli con illusioni simili a quelle che ingannarono Narciso.
- Beatrice chiarisce che Dante sta vedendo vere anime, lontane da Dio per non aver rispettato i loro voti, e lo invita ad ascoltarle.
- Piccarda, un'anima beata, si presenta a Dante, spiegando che la loro beatitudine consiste nell'accettare la volontà di Dio.
- Piccarda racconta di essere stata costretta a lasciare il convento di Santa Chiara, e accanto a lei c'è Costanza d’Altavilla, un'altra anima con una storia simile.
- Dopo il dialogo, Piccarda svanisce intonando l'Ave Maria, mentre Dante osserva Beatrice, più luminosa che mai.
La Visione di Dante
Beatrice ha dimostrato a Dante la vera causa delle macchie lunari e lui sta per confermarle la sua nuova convinzione, quando una nuova visione lo distrae. Dante vede deboli immagini di volti, come apparirebbero riflesse da vetri tersi o acqua limpide, non più distinguibili di una perla appoggiata su di una fronte bianca. Crede dunque di avere di fronte a sé dei riflessi e si volta indietro, cadendo nell’errore contrario a quello di Narciso, che si innamorò della sua immagine credendola persona vera. Beatrice sorride e gli spiega che sta vedendo vere sostanze, relegate lontano da Dio perché mancarono ai voti; ascolti quel che hanno da dirgli, perché sarà solo verità.
L'Incontro con Piccarda
Dante si rivolge all’anima che sembra più disposta a parlargli e le chiede di presentarsi. L’anima risponde con gioia, perché la carità che le riempie non nega soddisfazione a un giusto desiderio: nella vita terrena fu una suora, e se la guarda bene la riconoscerà come Piccarda, beata fra i Beati del primo cielo. La lontananza di queste anime da Dio è dovuta al fatto che i loro voti non furono rispettati.
La Beatitudine dei Beati
Dante, che non l’aveva riconosciuta per i suoi tratti trasfigurati dalla luce divina, chiede a Piccarda se non desiderino una beatitudine maggiore. Tutti i Beati sorridono, e Piccarda, sempre gioiosa, gli risponde che la carità li spinge a desiderare solo ciò che hanno e li appaga del tutto; se li desiderassero di più, i loro desideri sarebbero conformi alla volontà di Dio, ma l’essenza della beatitudine è che i desideri dei Beati sono tutt’uno con quelli di Dio. Il grado in cui sono collocati è perciò accettato con gioia da tutti.
Il Voto di Piccarda
A Dante è chiaro come in tutto il cielo dia beatitudine eterna, nonostante la grazia divina non sia uguale ovunque. Ma ora è curioso di sapere quale voto Piccarda non abbia mantenuto. Lei risponde che, giovanissima, aveva preso i voti in un convento di Santa Chiara, ma uomini malvagi la trascinarono fuori. Accanto a lei risplende un’altra anima che fu costretta ad abbandonare la vita monastica, rimanendo suora nel cuore: è Costanza d’Altavilla, moglie di Enrico VI e madre di Federico II, l’ultimo imperatore della casa sveva. Finito di parlare, Piccarda intona l’Ave Maria e svanisce come un oggetto in acqua profonda. Dante la segue fin che può con lo sguardo, poi lo rivolge a Beatrice, più che mai sfolgorante.
Domande da interrogazione
- Qual è la causa delle macchie lunari secondo Beatrice?
- Chi è l'anima che Dante incontra e cosa le chiede?
- Come risponde Piccarda alla domanda di Dante sulla beatitudine maggiore?
- Quale voto non ha mantenuto Piccarda e perché?
Beatrice spiega a Dante che le macchie lunari non sono causate da differenze di densità, ma da una diversa distribuzione della luce divina.
Dante incontra Piccarda, un'anima beata, e le chiede di presentarsi. Piccarda risponde con gioia, rivelando di essere stata una suora e di trovarsi nel primo cielo perché non rispettò i suoi voti.
Piccarda spiega che i Beati desiderano solo ciò che hanno, poiché la loro volontà è in perfetta armonia con quella di Dio, e questo li appaga completamente.
Piccarda non ha mantenuto il voto di vita monastica preso nel convento di Santa Chiara perché fu costretta a lasciarlo da uomini malvagi, ma rimase suora nel cuore.