Concetti Chiave
- Dante descrive Cerbero, il cane a tre teste della mitologia, come guardiano dei golosi, simbolizzando l'ingordigia e la degradazione umana.
- La pena inflitta ai dannati nel terzo cerchio coinvolge tutti i sensi, riflettendo la natura totalizzante del peccato di gola.
- Cerbero rappresenta l'odio e l'ingordigia medievali, diventando strumento di giustizia divina nella rappresentazione dantesca.
- La descrizione di Cerbero utilizza una forte allitterazione per accentuare l'asprezza e la natura bestiale del demone.
- Dante e la sua guida affrontano Cerbero con astuzia, placandolo momentaneamente con una manciata di terra per continuare il loro viaggio.
Indice
Descrizione di Cerbero
Nei versi seguenti, Dante descrive Cerbero, il mostruoso cane mitologico a tre teste che fa da guardiano alle anime dei golosi e la cui figura è ricavata dall’Eneide. Si nota subito un’analogia fra la natura animale del demone e l’aspetto delle anime sottoposte alla sua vigilanza che è il segno della degradazione a cui l’uomo è ridotto dalla gola.
La pena dei golosi
La pena a cui sono sottoposti i dannati coinvolge tutti i cinque sensi, alludendo con ciò al fatto che anche il peccato di gola coinvolge tutti. Le unghiate di Cerbero coinvolge il tatto e i suoi latrati l’udito, a cui si unisce il fetore del fango e della pioggia (olfatto) e l’immersione dei dannati nella fanghiglia (gusto e vista).
Simbolismo di Cerbero
Nel Medioevo, Cerbero è il simbolo dell’odio e dell’ingordigia e Dante lo trasforma in strumento ed amministratore della giustizia divina. Dal punto di vista formale, la presentazione della figura mitologica al verso 13 e seguenti, ricorre ad una marcata allitterazione (tre, latra, gente, crudele) che aumenta l’asprezza e soprattutto il significato bestiale dell’immagine.
Il terzo cerchio dell'Inferno
Al tornare della facoltà sensitiva, che venne meno
dinnanzi alla compassione provata per i due cognati [Paola e Francesca]
che per la violenta commozione mi sconvolse tutto,
altri tormenti ed altre anime tormentate
mi vedo intorno, da qualunque parte io mi muova
e mi giri e rivolga il mio sguardo.
La pioggia eterna
Mi trovo nel terzo cerchio, quello della pioggia
eterna, maledetta [dai dannati], fredda e dura da sopportare;
mai non varia né il ritmo, né la sua natura.
Grossa grandine, acqua scura e neve
Si riversa [a terra] attraverso l’aria tenebrosa;
la terra esala fetore per questo [miscuglio] che riceve.
Cerbero e i dannati
Cerbero, fiera feroce e strana,
con le sue tre gole, emette latrati come fanno i cani
al di sopra dei dannati che sono qui immersi.
Ha gli occhi rossi e il pelame unto e sporco
La pancia larga e le zampe fornite di unghie;
graffia i dannati, li scuoia e li fa a pezzi.
La pioggia li fa urlare come fossero cani;
con un lato [del loro corpo] riparano l’altro;
i poveri peccatori si rivoltano spesso.
L'incontro con Cerbero
Quando Cerbero ci scorse, quella grande creatura abietta,
aperse le [tre] bocche e ci mostrò le zanne;
tutte le parti del suo corpo si muovevano.
E la mia guida tese verso di me le sue mani aperte
Prese un po’ di terra, e con il pugno pieno
la gettò dentro le cavità delle gole.
La calma di Cerbero
Come il cane che abbaiando esprime fame
e che dopo aver azzannato il cibo, si calma
perché pone ogni attenzione soltanto a divorarlo,
tali divennero quei musi sporchi
del demone Cerbero, che stordisce
le anime dei [dannati] a tal punto che vorrebbero essere sorde.
Anime oppresse dalla pioggia
Noi passavamo sopra le anime oppresse
dalla pesante pioggia, e mettevamo i piedi
sulla loro figura inconsistente, simulante da un corpo reale.
Tutte giacevano per terra,
tranne una che si alzò, mettendosi a sedere, non appena
che essa ci vide passarle davanti.
Domande da interrogazione
- Qual è il ruolo di Cerbero nel terzo cerchio dell'Inferno?
- Come viene descritta la pena dei golosi?
- Qual è il simbolismo di Cerbero secondo Dante?
- Come reagisce Cerbero all'incontro con Dante e la sua guida?
- Qual è l'effetto della pioggia eterna sulle anime dei dannati?
Cerbero è il guardiano delle anime dei golosi, simbolo dell'odio e dell'ingordigia, e amministra la giustizia divina infliggendo pene che coinvolgono tutti i sensi.
La pena dei golosi coinvolge tutti i cinque sensi, con unghiate di Cerbero, latrati, fetore del fango e della pioggia, e immersione nella fanghiglia.
Cerbero simboleggia l'odio e l'ingordigia, e Dante lo presenta come strumento della giustizia divina, accentuando il suo aspetto bestiale attraverso l'allitterazione.
Cerbero apre le sue tre bocche mostrando le zanne, ma si calma quando la guida di Dante getta terra nelle sue gole, distraendolo.
La pioggia eterna opprime le anime, che giacciono a terra e urlano come cani, cercando di ripararsi l'un l'altro dal tormento incessante.