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Concetti Chiave

  • Nel Canto VI dell'Inferno, Dante e Virgilio si trovano nel terzo cerchio, dove i golosi sono puniti da Cerbero, un guardiano demoniaco che rappresenta la loro colpa.
  • Dante si ispira a Virgilio per la figura di Cerbero, ma mentre il Cerbero virgiliano è placato con una leccornia soporifera, quello dantesco viene calmato con fango da Virgilio.
  • I golosi subiscono una pena umiliante, giacendo a terra e venendo graffiati e squartati da Cerbero, in un ambiente di urla e latrati incessanti.
  • Ciacco, personaggio goloso, funge da tramite per introdurre il tema delle discordie politiche di Firenze, un argomento centrale nella Commedia di Dante.
  • Dante usa Ciacco per rievocare il passato di Firenze, affrontando sia le critiche alla Firenze contemporanea che la nostalgia per la città antica.

Indice

  1. Canto VI dell'Inferno
  2. La parte mediana del canto: Ciacco

Canto VI dell'Inferno

Cessato lo svenimento del poeta provocato dalla pietà dei due cognati, Dante si ritrova nel cerchio sottostante, il terzo, dove sono puniti i golosi: configurati, direi, come ingordi piuttosto che come buongustai. Loro guardiano e punitore è un altro personaggio mitologico-demoniaco, evidentemente caratterizzato dalla loro stessa colpa, Cerbero. Dante trae anche questo da Virgilio: ma mentre per quotare il Cerbero virgiliano, anche se la sua fame è rabbiosa, occorre che la Sibilla butti nelle sue fauci una soporifera leccornia, per racquetare il Cerbero dantesco basta che Virgilio raccolga a due mani la massima quantità possibile del fango puzzolente del cerchio e lo getti con piene le pugna nelle bramose canne del cane demoniaco.

Dante non comprende dalla pena quale sia la colpa, e lo chiede: si tratta in verità d'una corrispondenza generica: i golosi non frenarono con la ragione il più elementare degli istinti umani e son quindi soggetti a pena avvilente, a giacere a terra. I golosi sono graffiati, scuoiati e squartati da Cerbero e intronati dai suoi latrati sì che vorrebbero esser sordi, e urlano anch'essi come cani: punizione che evidentemente potrebbe essere di tutti i dannati. I due viaggiatori pongono i piedi sui peccatori giacenti, e il poeta ci dice che questi peccatori sembrano ma non sono persone.

La parte mediana del canto: Ciacco

La luce è concentrata tutta sull'episodio di Ciacco, anche se sappiamo solo che sia stato un goloso niente di più. Non sappiamo neppure se l'appellativo sia un nome di persona ovvero un soprannome, che significherebbe "porco". Quel poco che sappiamo di Ciacco può derivare da Dante stesso, o meglio da una tradizione di tipo novellistico presto instauratesi sul testo dantesco.

Ciacco, presumibilmente, apparteneva alla generazione precedente alla dantesca. Lui, anche se era largamente noto per la sua debolezza di magione, aveva benemerenze civiche cadi cui non c'è rimasta documentazione. Infatti, l'ombra conclude con la preghiera di esser ricordato in terra: dunque questo era l'intento di Dante: rinfrescare la memoria d'un cittadino della vecchia Firenze, degno, nonostante il suo peccato, d'essere ricordato.

D'altra parte, al poeta premeva impostare sin dall'inizio della Commedia il tema di Firenze, e connesso a questo, il tema delle sue vicende politiche personali; e dunque doveva necessariamente affidarlo a uno degli incontinenti, collocati appunto nei primi cerchi.

Ciacco è caratterizzato dalla concretezza dei suoi gesti e atteggiamenti e questa è un'altra delle novità narrative che andiamo via via registrando. Ciacco, alla vista di Virgilio e Dante, giacente si leva subito, ratto. Quel che Dante ci vuol mostrare è un moto istintivo di solidarietà cittadinesca, che avrà nel poema molte espressioni. Ma più che il personaggio Ciacco, a Dante, e perciò ai suoi lettori, interessa ciò per cui è introdotto a parlare: le discordie di Firenze, il prossimo sbocco sanguinoso di esse, la loro causa.

Così Dante, dopo aver concentrato in un singolo uomo, sé stesso, il male e la speranza di salvezza dell'umanità, ora li concentra in una singola città, che è naturalmente la sua. Il poeta imposta così un discorso su Firenze che è fondamentale nella Commedia, e lo imposta in una doppia direzione, che resterà costante: da una parte l'addolorata e aspra rampogna della Firenze attuale, dall'altra la rievocazione nostalgica della città antica.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il tema principale del Canto VI dell'Inferno?
  2. Il tema principale del Canto VI è la punizione dei golosi nel terzo cerchio dell'Inferno, sorvegliati da Cerbero, e l'incontro con Ciacco, che rappresenta le discordie politiche di Firenze.

  3. Chi è Ciacco e quale ruolo svolge nel canto?
  4. Ciacco è un personaggio che rappresenta i golosi e serve a introdurre il tema delle discordie politiche di Firenze, un tema centrale nella Commedia di Dante.

  5. Come viene descritto Cerbero nel Canto VI?
  6. Cerbero è descritto come un guardiano demoniaco che punisce i golosi, e viene placato da Virgilio con del fango, a differenza del Cerbero virgiliano che richiede una leccornia soporifera.

  7. Qual è l'intento di Dante nel ricordare Ciacco?
  8. L'intento di Dante è rinfrescare la memoria di un cittadino della vecchia Firenze, degno di essere ricordato nonostante il suo peccato, e impostare il tema delle vicende politiche di Firenze.

  9. Quali sono le caratteristiche narrative di Ciacco nel canto?
  10. Ciacco è caratterizzato dalla concretezza dei suoi gesti e atteggiamenti, mostrando un moto istintivo di solidarietà cittadinesca, e serve a introdurre il discorso sulle discordie di Firenze.

Domande e risposte

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