Concetti Chiave
- Dante si risveglia nel terzo cerchio dell'Inferno, dove i Golosi sono puniti sotto la sorveglianza di Cerbero.
- Cerbero è descritto come un mostro a tre teste con occhi rossi e barba nera, che infierisce sui dannati con grandine e neve.
- Le anime dei Golosi sono tormentate da una pioggia incessante e cercano invano di proteggersi l'una con l'altra.
- Cerbero reagisce aggressivamente alla presenza di Dante e Virgilio, mostrando le sue zanne e agitando il corpo.
- Virgilio calma Cerbero gettandogli della terra nelle fauci, placandolo come si fa con un cane affamato.
Dante nel terzo cerchio
Quando Dante si riprende dallo svenimento seguito al triste racconto di Francesca, si trova nel terzo cerchio, dove sono puniti i Golosi. Custode del cerchio è Cerbero, il terribile mostro a tre teste che già Virgilio nell’Eneide aveva posto a guardia dell’oltretomba. Cerbero, latrando orribilmente, infierisce sui dannati colpiti da una piaggio sudicia e incessante, mista a grandine e neve.
Descrizione di Cerbero
Cerbero, fiera crudele e diversa,
con tre gole caninamente latra
sovra la gente che quivi è sommersa.
Li occhi ha vermigli, la barba unta e atra,
e 'l ventre largo, e unghiate le mani;
graffia li spirti ed iscoia ed isquatra.
Urlar li fa la pioggia come cani;
de l'un de' lati fanno a l'altro schermo;
volgonsi spesso i miseri profani.
Quando ci scorse Cerbero, il gran vermo,
le bocche aperse e mostrocci le sanne;
non avea membro che tenesse fermo.
E 'l duca mio distese le sue spanne,
prese la terra, e con piene le pugna
la gittò dentro a le bramose canne.
Qual è quel cane ch'abbaiando agogna,
e si racqueta poi che 'l pasto morde,
ché solo a divorarlo intende e pugna,
cotai si fecer quelle facce lorde
de lo demonio Cerbero, che 'ntrona
l'anime sì, ch'esser vorrebber sorde.
PARAFRASI
Parafrasi del testo
Cerbero, bestia feroce e mostruosa con le sue tre gole latra come un cane contro le anime sommerse in questo luogo. Ha gli occhi rossi, la barba unta e nera, il ventre dilatato e le mani dotate di artigli, graffia le anime, le scuoia e le squarta.
La pioggia fa urlare gli infelici peccatori come cani:
essi si girano spesso per cercare di riparare un fianco esponendo l’altro.
Quando Cerbero, il mostro ripugnante, ci vide, spalancò le bocche e ci mostrò le zanne: nessuna parte del suo corpo era ferma.
Virgilio, la mia guida aprì le mani, afferrò la terra e con i pugni pieni la gettò nelle sue gole fameliche.
Come quel cane che esprime la sua fame abbaiando, e si quieta dopo che ha avuto il pasto, perché è intento e si affatica solo a divorarlo,
allo stesso modo si comportarono i sudici musi del demoniaco Cerbero, che assorda le anime così tanto che esse preferirebbero essere sorde.
Domande da interrogazione
- Chi è il custode del terzo cerchio e come viene descritto?
- Come reagisce Cerbero alla presenza di Dante e Virgilio?
- Qual è l'effetto della pioggia sui dannati nel terzo cerchio?
Il custode del terzo cerchio è Cerbero, un mostro a tre teste che latra orribilmente e tormenta i dannati con una pioggia incessante. Ha occhi rossi, barba unta e nera, un ventre largo e mani con artigli.
Quando Cerbero vede Dante e Virgilio, spalanca le bocche e mostra le zanne, senza tenere fermo alcun membro del suo corpo. Virgilio calma il mostro gettandogli terra nelle gole fameliche.
La pioggia fa urlare i dannati come cani, costringendoli a girarsi spesso per cercare di proteggere un lato del corpo esponendo l'altro.