Concetti Chiave
- Il Canto 33 dell'Inferno è ambientato nel nono cerchio, nelle zone di Antenora e Tolomea, dove si trovano i traditori della patria e degli ospiti.
- I dannati sono puniti con il conficcamento nel ghiaccio o il dolore delle lacrime che non possono fuoriuscire a causa del ghiaccio sul viso.
- Il conte Ugolino racconta a Dante la sua prigionia e morte per fame, tradito dall'arcivescovo Ruggieri, culminando nel suo fiero pasto.
- Dante esprime sdegno verso Pisa, augurandosi che la città venga sommersa dall'Arno per la sua crudeltà contro i figli innocenti di Ugolino.
- Frate Alberigo spiega che i traditori vengono puniti all'Inferno immediatamente dopo il tradimento, mentre un diavolo assume il loro corpo sulla Terra.
Indice
L'ambientazione e i dannati
L'ambientazione di tale canto è il nono cerchio dell'inferno, più precisamente quella che risulta essere la seconda e la terza zona, ovvero quella di antenora e tolomea. Per quanto riguarda l'arco temporale sono circa le 18 di sabato 9 aprile del 1300. La categoria di dannati che sono presenti in questo cerchio sono tutti coloro che possono essere stati reputati durante la loro peccaminosa vita come i traditori della patria e degli ospiti. Le loro pene sono quella di essere conficcati fino al collo nel ghiaccio del lago cocito oppure quella di restare supini e soffrire per le lacrime che non fuoriescono a causa del ghiaccio sul viso.
Il racconto di Ugolino
Rispondendo a Dante (v. canto XXXII), il conte Ugolino rivela la sua identità e quella del dannato cui rode il cranio, l'arcivescovo Ruggieri, che lo fece imprigionare a tradimento nella Torre della Muda, a Pisa, insieme ai figli e ai nipoti. Ugolino racconta che, dopo diversi mesi di carcerazione, ebbe un sogno premonitore in cui un lupo e i suoi cuccioli venivano inseguiti e dilaniati da cagne magre e fameliche. Al risveglio, sentendo i figli piangere nel sonno per la fame e inchiodare la porta di ingresso della torre, comprende di essere destinato a morire di fame insieme ai ragazzi. Dopo una lunga agonia, uno dopo l'altro i prigionieri cadono stremati; l'ultimo a cedere, sopraffatto dall'inedia e dal dolore, è Ugolino. Terminato il terribile racconto, il dannato riprende il fiero pasto.
L'invettiva di Dante contro Pisa
Lo sdegno di Dante di fronte all'orribile vicenda si traduce in una dura invettiva contro Pisa, che si augura di vedere sommersa dall'Arno; tale sarebbe la giusta punizione per la ferocia di una città che, pur tradita da Ugolino, non doveva sacrificare la vita dei suoi figli innocenti.
La terza zona: Tolomea
I due poeti entrano nella terza zona del nono cerchio, Tolomea: qui i dannati, supini, soffrono per le lacrime che, impedite nella fuoriuscita dal ghiaccio formatosi sul viso, rientrano negli occhi e provocano loro dolore. Dante chiede quale sia l'origine del vento che sente soffiare, ma Virgilio lo invita ad aspettare: tra poco lo saprà.
L'incontro con frate Alberigo
Un dannato si rivolge ai due pellegrini, Dante e Virgilio, pregandoli di togliergli le lacrime ghiacciate che gli impediscono di piangere; Dante promette di farlo se egli rivelerà la sua identità. Lo spirito dichiara allora di essere frate Alberigo (colpevole di aver fatto uccidere a tradimento due suoi parenti) e spiega che l'anima dei peccatori li puniti precipita all'Inferno già nel momento in cui il tradimento è compiuto, mentre un diavolo si incarna nel loro corpo fino alla morte. Indica come esempio il genovese Branca Doria (punito per il tradimento del suocero Michele Zanche, barattiere citato nel canto XXII), che si trova all'Inferno anche se il suo corpo è ancora sulla Terra. Dante, in segno di disprezzo, rifiuta di rispettare la promessa fatta all'inizio del loro colloquio e coglie l'occasione per pronunciare una dura invettiva contro la malvagità dei genovesi
Domande da interrogazione
- Qual è l'ambientazione principale del Canto 33 dell'Inferno e quali sono le categorie di dannati che vi si trovano?
- Chi sono i personaggi principali menzionati nel Canto 33 e quale storia viene raccontata?
- Qual è la reazione di Dante di fronte alla storia di Ugolino e quale punizione auspica per Pisa?
- Chi è frate Alberigo e quale particolare dottrina infernale rivela nel canto?
L'ambientazione principale è il nono cerchio dell'inferno, specificatamente nelle zone di Antenora e Tolomea. I dannati presenti sono coloro che sono stati giudicati traditori della patria e degli ospiti durante la loro vita, puniti con il conficcamento nel ghiaccio fino al collo o con il dolore causato dalle lacrime che non possono fuoriuscire a causa del ghiaccio sul viso.
I personaggi principali sono il conte Ugolino e l'arcivescovo Ruggieri. Ugolino rivela la sua tragica fine e quella dei suoi figli e nipoti, imprigionati e morti di fame nella Torre della Muda a Pisa, a causa del tradimento di Ruggieri. La storia culmina con Ugolino che, sopraffatto dal dolore e dall'inedia, muore dopo i suoi figli.
Dante esprime sdegno e orrore di fronte alla vicenda di Ugolino e pronuncia una dura invettiva contro Pisa, augurandosi che la città venga sommersa dall'Arno come giusta punizione per la ferocia dimostrata, soprattutto per non aver risparmiato la vita degli innocenti figli di Ugolino.
Frate Alberigo è un dannato che si trova nella terza zona del nono cerchio, Tolomea, colpevole di aver fatto uccidere a tradimento due suoi parenti. Rivela la dottrina secondo cui l'anima dei peccatori traditori precipita all'Inferno nel momento stesso in cui il tradimento è compiuto, mentre un diavolo assume il controllo del loro corpo fino alla morte. Questo spiega come alcune anime siano già all'Inferno mentre i loro corpi sono ancora vivi sulla Terra.