Concetti Chiave
- Dante usa miti classici per descrivere la furia dei falsatori di persone, citando le follie di Atamante ed Ecuba.
- Gianni Schicchi e Mirra sono dannati per aver falsificato la persona, ingannando rispettivamente un testamento e il padre.
- Maestro Adamo, un falsatore di moneta, è descritto con un ventre gonfio e manifesta odio verso chi lo ha spinto a peccare.
- La moglie di Putifarre e Sinone sono puniti per falsificazione di parola, avendo ingannato rispettivamente Giuseppe e i Troiani.
- Virgilio rimprovera Dante per il suo interesse nella rissa tra Adamo e Sinone, vedendo il suo silenzio come rimorso.
Indice
Due similitudini per indicare il furore dei falsatori di persone
Per chiarire ai lettori la furia rabbiosa della seconda categoria dei falsatori - quelli di persona -, Dante introduce due similitudini tratte dal mito classico: la follia di Atamante e quella di Ecuba.Il primo esempio di rabbia furiosa è tratto dalle Metamorfosi di Ovidio. Giunone gelosa di Semele, figlia di Cadmo, fondatore di Tebe, perché amata da Giove, dopo averla incenerita, infierisce contro la stirpe tebana facendo impazzire Atamante, re di Orcomeno, marito di Ino sorella di Semele. Il re, nella sua pazzia, crede di vedere nella moglie una leonessa e nei figli, Learco e Melicerta, due leoncini e ne comincia la caccia. Afferrato il figlio Learco lo sfracella contro uno scoglio; Ino disperata si precipita nel mare con l'altro figlio annegando. Dante segue il racconto ovidiano minuziosamente; il tono è altamente tragico.
Polidoro, ultimo dei figli di Ecuba, rimasto vivo durante la guerra troiana, fu ucciso dallo zio Polinestore che voleva impadronirsi delle sue ricchezze. Ecuba, ritrovatolo morto sulle spiagge di Tracia, si scagliò sul genero assassino e gli strappò gli occhi. Il particolare orrendo è taciuto da Dante che sintetizza l'episodio, accentuandone, all'opposto di quel che aveva fatto nella figurazione di Atamante, le notazione patetiche.
Apparizione di Gianni Schicchi e di Mirra
Ancor più furiosi di Atamante e di Ecuba irrompono sulla scena due spiriti, correndo e mordendo altri dannati. Uno di costoro azzanna sul collo Capocchio e lo trascina col ventre a terra. Griffolino spiega a Dante che quel furioso è Gianni Schicchi e l'altro l'anima di Mirra, indicando anche la falsificazione di persona compiuta dai due dannati.Gianni Schicchi, fiorentino, morì prima del 1280. E' condannato come falsatore di persona, perché si finse Buoso de' Donati, appena morto; mettendosi nel letto al posto suo e contraffacendone la persone, dettò un testamento a favore del nipote di Buoso, Simone Donati e assegnò a se stesso una bella giumenta del valore di duecento fiorini.
Mirra, figlia di Cinira, re di Cipro, fu presa du un violento amore per il padre e per soddisfare la sua passione incestuosa, per mezzo della nutrice, si finse un'altra donna. Il padre, accortosene, volle ucciderla, ma essa riusc' a fuggire e fu poi tramutata in pianta. Mirra non è punita tra i lussuriosi del secondo cerchio, perché il peccato più grave è quello dell'inganno perpetrato nei confronti del padre, falsificando la persona.
I falsatori di moneta: Maestro Adamo
Passati i due spiriti rabbiosi, Dante volge lo sguardo agli altri dannati e si sofferma su di uno il cui ventre gonfio ed enorme per l'idropisia, e il collo e il volto magri e asciutti, lo fanno rassomigliare a un liuto. Costui si rivolge ai due poeti con parole pietose, rivelandosi per maestro Adamo, falsario, e manifestando tutto il suo odio impotente contro i conti di Romena che lo avevano istigato a peccare.
I falsatori di parola
Appena maestro Adamo ha finito di parlare, Dante gli chiede chi siano le due anime che giacciono al suo fianco e sono tormentate da una grande febbre. Risponde Adamo di averle trovate già qui, quando egli piombò nell'inferno, e che sono la moglie di Putifarre, accusatrice fraudolenta di Giuseppe, e il greco Sinone.La moglie di Putifarre accusò ingiustamente Giuseppe di aver tentato di farle violenza, mentre quello era invece fuggito ai tentativi di seduzione di lei. E' punita come falsatrice di parole per l'accusa falsa contro Giuseppe.
Quando su consiglio di Ulisse, i Greci finsero di abbandonare l'assedio di Troia e lasciarono il famoso cavallo di legno, pieno di armati, sul lido, nascondendosi dietro all'isola di tenero, per convincere i Troiani della loro partenza, lasciarono sul lido Sinone. Questi simulò di essere stato offeso da Ulisse e dai Greci tutti, e riuscì con un falso racconto a cattivarsi la fiducia di Priamo della città del cavallo di legno. Priamo ha investito della cittadinanza troiana il greco Sinone: che provenga da Troia vuole dire poco, ed è invece significativo che sia addirittura di Troia quel greco che ingannò i suoi ospiti.
Rissa tra maestro Adamo e Sinone
Una delle due anime, Sinone, si adira nel sentirsi nominare in termini di spregio e colpisce con il pugno il ventre gonfio di Adamo. Questi risponde a sua volta, con un altro pungo sul volto di Sinone, e comincia così uno scambio di vituperi in cui l'uno rinfaccia all'altro la colpa e la pena.Dante è tutto fisso e attento a seguire la rissa dei due dannati, quando improvvisamente Virgilio gli si rivolge con tono severo, sgridandolo. Dante si rivolge vergognoso e non riesce a trovare parole per giustificare la sua condotta, ma proprio il suo silenzio e il suo volto contrito diventano agli occhi di Virgilio u segno evidente di rimorso e di pentimento. Soddisfato di ciò, Virgilio gli suggerisce di pensare che egli sia sempre accanto a lui, se vuole evitare di ricadere in avvenire nella bassa voglia di assistere a risse simili.
Domande da interrogazione
- Quali similitudini utilizza Dante per descrivere il furore dei falsatori di persone?
- Chi sono Gianni Schicchi e Mirra e quale peccato hanno commesso?
- Chi è Maestro Adamo e quale punizione subisce?
- Quali sono le colpe delle anime accanto a Maestro Adamo?
- Come reagisce Virgilio alla rissa tra Maestro Adamo e Sinone?
Dante utilizza le similitudini della follia di Atamante e di Ecuba, tratte dal mito classico, per descrivere la furia rabbiosa dei falsatori di persone.
Gianni Schicchi e Mirra sono due spiriti dannati per aver falsificato la persona; Schicchi si finse Buoso de' Donati per dettare un testamento, mentre Mirra si finse un'altra donna per ingannare il padre.
Maestro Adamo è un falsatore di moneta, il cui ventre gonfio lo fa assomigliare a un liuto, e manifesta odio verso i conti di Romena che lo istigarono a peccare.
Le anime accanto a Maestro Adamo sono la moglie di Putifarre, che accusò ingiustamente Giuseppe, e Sinone, che ingannò i Troiani con un falso racconto.
Virgilio sgrida severamente Dante per la sua attenzione alla rissa, e il silenzio contrito di Dante diventa un segno di rimorso e pentimento agli occhi di Virgilio.