Concetti Chiave
- Dante, affaticato dal viaggio, è incoraggiato da Virgilio a superare la stanchezza e continuare il cammino.
- Virgilio avverte Dante della futura salita del Monte del Purgatorio, che richiederà ancor più sacrificio.
- Nel passaggio tra le bolge, Dante osserva serpenti che tormentano le anime dei ladri, legandone le mani.
- Assiste alla trasformazione di un dannato in cenere e alla sua rinascita, simile al mito della fenice.
- Il ladro Vanni Fucci di Pistoia rivela la sua identità e una profezia politica che riguarda Pistoia e Firenze.
Il Cammino di Dante e Virgilio
Dopo essere giunti al ponte della settima bolgia, Dante è sospinto da Virgilio da roccia a roccia, in quanto, molto stanco dal lungo cammino, si siede. A questo punto Virgilio lo sprona a vincere la pigrizia e gli rammenta che con un sacrificio ben maggiore dovrà salire una montagna molto più alta, che è il Monte del Purgatorio. Dopo queste parole Dante si alza e i due pellegrini proseguono il loro cammino, percorrendo il ponte franato che collega una bolgia ad un'altra.
Dopo averlo superato, Dante guarda verso il basso e scorge una moltitudine di serpenti che strisciano in mezzo ad una enorme quantità di anime spaventate, che sono quelle dei ladri, le cui mani sono legate dai serpenti.L'Incontro con Vanni Fucci
Dante osserva davanti a sé un dannato essere morso al collo da un serpente e divenire cenere, per poi rinascere da essa come una fenice. Virgilio chiede all'anima del dannato chi sia, e il ladro risponde dicendo di chiamarsi Vanni Fucci di Pistoia, originario della Toscana. Egli racconta di essere stato condannato a scontare questa pena in seguito ad un furto all'interno di una sacrestia. Rivela poi al poeta fiorentino, per farlo dispiacere, la profezia secondo cui a Pistoia prevarranno i guelfi Bianchi, mentre Firenze vedrà la prevalenza dei guelfi Neri.
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