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Concetti Chiave

  • Nel canto XXII dell'Inferno, Dante descrive la quinta bolgia dell'ottavo cerchio, dove i barattieri, colpevoli di corruzione politica, sono puniti immersi in pece bollente.
  • I diavoli, noti come Malebranche e guidati da Malacoda, sorvegliano i dannati con brutalità e beffa, usando uncini per tormentare le anime.
  • Il dannato Ciampolo di Navarra racconta la sua storia e quella di altri barattieri, denunciando la corruzione delle corti e della politica del tempo.
  • Con astuzia, Ciampolo inganna i diavoli promettendo di richiamare altri dannati, ma riesce a fuggire nella pece, scatenando il caos tra i demoni.
  • Il tono ironico e teatrale del canto accentua la critica di Dante verso la corruzione, con i diavoli grotteschi che riflettono la natura spregevole dei barattieri.

Il canto XXII dell'Inferno è un episodio molto vivace e grottesco della Divina Commedia. Avviene nella quinta bolgia dell'ottavo cerchio. Qui sono puniti i barattieri, peccatori macchiati di corruzione politica. I dannati sono immersi in una pece bollente. La condanna simboleggia la loro subdola malvagità.

Indice

  1. I Malebranche e la Bolgia
  2. Ciampolo di Navarra
  3. La Storia di Ciampolo
  4. Inganno e Fuga di Ciampolo
  5. Rissa tra i Diavoli
  6. Critica alla Corruzione
  7. Denuncia della Corruzione Politica

I Malebranche e la Bolgia

Il canto inizia con una descrizione dei diavoli, i Malebranche, che sorvegliano la bolgia dei barattieri. Questi diavoli sono guidati da Malacoda, il loro capo. Egli, nel canto precedente, aveva ingannato i poeti dicendo loro che il ponte che attraversa la sesta bolgia era crollato. I diavoli usano degli uncini per afferrare e tormentare le anime. La scena è dominata da una vivida descrizione di demoni e anime dannate. Si distingue per il suo tono grottesco e caricaturale.

Ciampolo di Navarra

Il canto si apre con una scena pittoresca e drammatica. I diavoli, personificazioni della brutalità e della beffa, tormentano i dannati. Dante descrive con meticolosità il loro aspetto e comportamento, sottolineando la loro natura feroce e comica al contempo. L'attenzione si focalizza su uno dei dannati, Ciampolo di Navarra, un barattiere che lavorava alla corte di Teobaldo II di Navarra. Ciampolo è costretto a emergere dalla pece per evitare un destino ancora più atroce sotto gli uncini dei demoni.

La Storia di Ciampolo

Ciampolo, per guadagnare tempo e cercare una via di fuga, racconta a Dante e Virgilio la sua storia e quella di altri barattieri. Fra i nominati ci sono Fra Gomita, un frate sardo noto per aver tradito il proprio signore, e Michele Zanche, un nobile sardo corrotto. La narrazione di Ciampolo è un momento di denuncia delle pratiche corrotte che infestano le corti e la politica del tempo di Dante.

Inganno e Fuga di Ciampolo

L'abilità narrativa di Ciampolo si manifesta pienamente quando, con astuzia, riesce a ingannare i diavoli. Promettendo di richiamare altri dannati dalla pece, convince i Malebranche a lasciarlo libero per un momento. Tuttavia, appena liberato, Ciampolo si tuffa rapidamente nella pece per sfuggire alla loro presa, scatenando la furia e il caos tra i demoni.

Rissa tra i Diavoli

La fuga di Ciampolo scatena un'animata rissa tra i diavoli. Questi si incolpano a vicenda per la sua fuga e alcuni cadono nella pece. Questo momento di disordine consente a Dante e Virgilio di allontanarsi in fretta, evitando di essere coinvolti nella rissa tra i demoni. Virgilio approfitta del caos per guidare Dante rapidamente fuori dalla bolgia.

Critica alla Corruzione

Il canto XXII è caratterizzato da un tono ironico e teatrale che differenzia questo episodio dagli altri. Dante utilizza la figura dei Malebranche per accentuare la critica verso la corruzione, rappresentando i diavoli come figure grottesche e beffarde che riflettono la natura spregevole dei barattieri. Il comportamento burlesco e quasi comico dei diavoli contrasta con la serietà della pena inflitta ai dannati. Ciò crea un pungente effetto di satira.

Denuncia della Corruzione Politica

In questo canto, Dante denuncia la corruzione politica del suo tempo. Inoltre, mostra anche come la malvagità e l'inganno pervadano la società. La rappresentazione dei diavoli e dei dannati nella quinta bolgia serve a ricordare che la corruzione conduce inevitabilmente alla rovina e al disordine, tanto nell'aldilà quanto nel mondo terreno. Con la sua vividissima descrizione e il suo tono caricaturale, il canto XXII dell'Inferno rimane una potente allegoria della corruzione e delle sue conseguenze.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il tema principale del canto XXII dell'Inferno?
  2. Il tema principale del canto XXII è la critica alla corruzione politica, rappresentata attraverso la punizione dei barattieri nella quinta bolgia dell'ottavo cerchio.

  3. Chi sono i Malebranche e quale ruolo svolgono nel canto?
  4. I Malebranche sono diavoli che sorvegliano la bolgia dei barattieri, tormentando le anime dannate con uncini e rappresentando la brutalità e la beffa.

  5. Chi è Ciampolo di Navarra e quale stratagemma utilizza?
  6. Ciampolo di Navarra è un barattiere che, con astuzia, inganna i diavoli promettendo di richiamare altri dannati, per poi fuggire nella pece.

  7. Come reagiscono i diavoli alla fuga di Ciampolo?
  8. La fuga di Ciampolo provoca una rissa tra i diavoli, che si incolpano a vicenda e cadono nella pece, permettendo a Dante e Virgilio di allontanarsi.

  9. In che modo Dante utilizza il tono del canto per esprimere la sua critica?
  10. Dante adotta un tono ironico e teatrale, utilizzando la figura grottesca dei diavoli per accentuare la satira contro la corruzione politica e le sue conseguenze.

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