Concetti Chiave
- Dante utilizza uno stile "comico" per rappresentare l'ottavo cerchio dell'Inferno, Malebolge, caratterizzato da un'atmosfera grottesca e un'assenza totale di pietà.
- Nel canto XXII, Dante esplora una realtà degradante in cui i diavoli e i barattieri sono privi di umanità, con atteggiamenti animali e ragione ridotta a malizia.
- La narrazione è teatrale, con Dante come spettatore, Virgilio come mediatore e una complessa interazione tra Malebranche e Ciampolo, arricchita da scambi di battute e 'a parte'.
- Lo stile comico si avvale di un linguaggio elaborato, rime difficili e similitudini tratte dalla vita quotidiana e popolare, creando un equilibrio tra realismo e inventività artistica.
- I dialoghi sono caratterizzati da battute rapide e toni ironici, con un linguaggio ispirato al parlato comune, in contrapposizione alla solennità di altri personaggi come Francesca o Farinata.
Descrizione del Malebolge
L'ottavo cerchio dell'inferno è detto Malebolge: esso è suddiviso appunto in dieci bolge (delle fosse concentriche, collegate da ponti rocciosi) e vi sono puniti i fraudolenti. Qui l'attenzione di Dante va a una realtà bassa e grottesca, per descrivere la quale egli inventa soluzioni espressive di grande originalità. t lo stile "comico", di cui il canto XXII uno dei più animati dal punto di vista narrativo offre un ottimo esempio.
Non c'è spazio, qui, né per la pietà, né per il tono commosso o sublime di altri episodi. Fra i barattieri, degradati e meschini come i diavoli che li tormentano, non solo non ci sono personaggi di statura tragica (a eccezione di Ulisse), ma persino l'umanità viene cancellata. Il corpo assume atteggiamenti animali, la ragione si riduce a malizia, cioè ad astuzia perversamente volta a nuocere.Dante e i suoi personaggi
Fra sé e i suoi personaggi, Dante frappone la sua maestria tecnica: con distacco, egli li condanna irrevocabilmente.
Stile e narrazione nel canto XXII
La narrazione è giocata in questo canto, con straordinaria vivacità, su diversi piani. Un primo spazio è affidato a Dante, spettatore raccapricciato; un secondo a Virgilio, che fa da mediatore fra il poeta, i diavoli e i dannati; un ultimo appunto ai Malebranche e a Ciampolo. È questo il più complesso, giacché prevede non solo un fitto scambio di battute e un'azione movimentata, ma anche degli 'a parte' (delle battute, cioè, che rivelano le intenzioni segrete dei personaggi: vv. 106-111). L'arte del narratore sta qui nel tenere insieme voci diverse, ciascuna caratterizzata da una sua psicologia
Alla materia bassa e grottesca si accompagna uno stile molto elaborato: lo mostrano l'ampia introduzione, una sorta di miniatura sulla vita comunale (vv. 1-12); le frequenti similitudini; le rime, difficili e scelte per le loro sonorità aspre (p. es. vv. 31-36, 55-60, 70-75, 88-93, 109-115, 127-135); il lessico espressivo (p. es. v. 35: «arruncigliò») o le parole colte in funzione ironica (come udecurio al v. 74). Anche se lo stile e la retorica sono oggetto di un lavoro così accurato, la materia verbale è perlopiù quotidiana e popolare: le similitudini sono tratte da esperienze di vita di campagna (vv. 25-28, 56, 130-132) e Dante mostra qui un particolare gusto per le metafore, i modi di dire e i proverbi del parlato (vv. 14-15, 58, 93). Anche nei dialoghi non compare la composta oratoria che caratterizza i personaggi maggiori (come Francesca o Farinata): si hanno invece battute rapide, che sembrano registrate in una taverna; oppure un tono ironico (come quello di Ciampolo: vv. 81.90). La forza di questo canto sta dunque nell'equilibrio fra fedeltà realistica alla lingua parlata, inventività e alta rielaborazione artistica.
Domande da interrogazione
- Qual è la struttura del Malebolge nell'ottavo cerchio dell'inferno?
- Come viene descritto lo stile del canto XXII?
- Qual è il ruolo di Dante e Virgilio nel canto XXII?
- Quali elementi caratterizzano la narrazione del canto XXII?
Il Malebolge è suddiviso in dieci bolge concentriche, collegate da ponti rocciosi, dove sono puniti i fraudolenti.
Lo stile del canto XXII è descritto come "comico" e animato, con un tono grottesco e privo di pietà, caratterizzato da un linguaggio elaborato e similitudini tratte dalla vita quotidiana.
Dante è uno spettatore raccapricciato, mentre Virgilio funge da mediatore tra il poeta, i diavoli e i dannati, mantenendo un distacco tecnico dai personaggi.
La narrazione è vivace e complessa, con scambi di battute, azioni movimentate e 'a parte' che rivelano le intenzioni segrete dei personaggi, mantenendo un equilibrio tra realismo e alta rielaborazione artistica.