Concetti Chiave
- Nella quarta bolgia, Dante vede i dannati camminare all'indietro con il capo girato, mentre Virgilio lo rimprovera per aver pianto alla loro vista.
- Virgilio racconta la storia di alcuni indovini classici, tra cui Anfiarao, Tiresia e Manto, e spiega come Manto abbia contribuito alla fondazione di Mantova.
- Virgilio narra l'origine di Mantova, descrivendo come Manto si sia stabilita in un luogo isolato e paludoso, dove le sue magie furono la causa della nascita della città.
- Dopo la digressione su Mantova, Virgilio indica Dante a ulteriori indovini come Euripilo, Michele Scotto, Guido Bonatti e Asdente.
- Dante mostra disprezzo per Asdente, un calzolaio di Parma, noto per le sue predizioni, che viene menzionato con tono critico nel Convivio.
Indice
La quarta bolgia: gli indovini
Dall'alto del ponte Dante vede nella sottostante bolgia i dannati che avanzano a passo lento: osservando meglio si accorge che hanno il capo orrendamente travolto, per cui essi avanzano camminando all'indietro, mettendo innalzi i calcagni non le dita dei piedi. A tal vista Dante piange, ma viene aspramente rimproverato da Virgilio.Virgilio, dopo il rimprovero rivolto a Dante, gli mostra alcuni indovini dell'antichità classica, mitici alcuni, come Anfiarao, Tiresia e Manto, storici altri, come Arunte. Dopo aver additato Manto, Virgilio aggiunge che essa venne a fermarsi nel luogo dove egli poi nacque, e lo prega di porgere attenzione a ciò che vuole aggiungere.
Anfiarao viene nominato nel verso 34 "mira colui sotto il quale si aperse la terra, davanti agli occhi dei Tebani", era uno dei sette re che assediarono Tebe. Conoscendo, per le sue virtù divinatorie, che vi sarebbe morto, si era nascosto in un luogo noto solo alla moglie Erifile. Ma questa, corrotta da un dono, rivelò il nascondiglio a Polinice, e Anfiarao, scoperto, dovette recarsi alla guerra. Dopo varie prove di valore, fu inghiottito dalla terra, apertasi sotto di lui, e giunse così ancor armato nell'Averno davanti a Minosse.
Tiresia, celebre indovino texano, che esercitò la sua arte durante la guerra dei sette re contro Tebe. Di lui però Dante ricorda un episodio narrato da Ovidio: avendo l'augure colpito con una verga due serpenti accoppiatisi, fu tramutato in femmina e non potè riottenere il suo sesso se non sette anni dopo, colpendo di nuovo gli stessi serpenti con la stessa verga.
Arunte, celebre indovino etrusco, e Manto, celebre indovina, figlia di Tiresia, è ricordato da Virgilio, da Servio nel commento virgiliano, da Ovidio e soprattutto da Stazio. Dopo la morte del padre si allontanò da Tebe per fuggire la tirannide di Creonte e vagò per molti paesi per fermarsi nel luogo dove poi sorse Mantova.
Virgilio spiega l'origine di Mantova
La menzione di Manto e del suo stanziamento nel luogo dove egli è nato, offre a Virgilio lo spunto per narrare l'origine della sua città. indicata la località con un preciso riferimento geografico, Virgilio spiega come Manto, allontanatasi da Tebe dopo la morte del padre, dopo aver vagato per molte terre, venne a passare nel punto in cui il Mincio s'impaluda e forma una specie di isola. Essendo il luogo disabitato e brullo, la maga lo scelse per sua dimora, per farvi le sue magie: e ivi morì e fu sepolta.In quel luogo si raccolsero successivamente le genti vicine perché, difeso dalla palude, esso offriva notevole sicurezza; e, senza fare auspici o sortilegi, denominarono la città da essi fondata Mantova, dal nome della maga quivi sepolta. Dopo aver accennato a future vicende della città, Virgilio ammonisce Dante a non credere ad altri racconti sull'origine di Mantova.
Virgilio indica altri indovini
Terminata la digressione sull'origine di Mantova, Dante chiede se ci sono altri dannati degni di nota. Virgilio gli indica Euripilo, Michele Scotto, Guido Bonatti e Asdente; e infine, senza nominarle, varie streghe e indovine. Dopo di che invita Dante ad affrettarsi perché è vicino il nuovo giorno.Euripilo: personaggio virgiliano. E' apparentemente staccato dagli antichi e messo insieme ai contemporanei; ma è impressione determinata dalla lunga digressione Manto-Mantova, dopo la quale dovrebbe cominciare un'altra parte del canto.
Michele Scotto: scienziato e filosofo scozzese, celebre astronomo e alchimista, visse a lungo alla corte di Federico II. Gli si attribuivano molte profezie, una delle quali, riferita dal cronista Salimbene, riguardava le vicende di alcune città italiane.
Guido Bonatti: famoso astrologo forlivese, rimasto lungo tempo al servizio di Guido da Montefeltro.Morì vecchissimo, verso la fine del sec. XIII.
Asdente: soprannome di Maestro Benvenuto, calzolaio di Parma, vissuto nella seconda metà del sec. XIII, che divenne assai famoso per le sue predizioni. Il suo concittadino Salimbene lo conobbe personalmente e lo ricorda nella sua Cronaca con stima e ammirazione. Non così Dante che già nel Convivio parla con sprezzo de "lo calzolaio da Parma".
Domande da interrogazione
- Qual è la punizione dei dannati nella quarta bolgia?
- Chi sono alcuni degli indovini menzionati da Virgilio?
- Come spiega Virgilio l'origine di Mantova?
- Quali altri indovini vengono indicati da Virgilio?
- Qual è l'atteggiamento di Dante verso Asdente?
I dannati avanzano a passo lento con il capo travolto, camminando all'indietro, mettendo innanzi i calcagni invece delle dita dei piedi.
Virgilio menziona indovini come Anfiarao, Tiresia, Manto e Arunte, tra altri.
Virgilio narra che Manto, dopo aver vagato per molte terre, si fermò in un luogo disabitato e brullo, dove il Mincio forma un'isola, e lì fondò Mantova.
Virgilio indica Euripilo, Michele Scotto, Guido Bonatti e Asdente, oltre a varie streghe e indovine.
Dante mostra disprezzo verso Asdente, definendolo "lo calzolaio da Parma" nel Convivio.