Concetti Chiave
- Il Canto II dell'Inferno introduce il tema della protasi, invocando le Muse per assistere Dante nella sua impresa poetica.
- Il contrasto tra coscienza morale e pietà umana è centrale, rappresentando una delle tensioni principali dell'Inferno.
- Il viaggio di Dante è descritto come potenzialmente folle, riflettendo il pericolo di superare i limiti stabiliti da Dio.
- Beatrice, legata alla tradizione stilnovista, rappresenta la Teologia e l'Amore, motivando Dante attraverso la sua bellezza e virtù.
- Virgilio agisce come guida, spiegando il ruolo di Beatrice e confortando Dante, stabilendo un legame tra il poema e le opere giovanili di Dante.
Canto II dell'Inferno
I primi nove versi del canto contengono la protasi della prima cantica, cioè la dichiarazione dell'argomento di essa, cui segue, secondo le regole dei poemi classici, l'invocazione alle Muse perché aiutino Dante nella difficile impresa poetica. La guerra che muoverà al pellegrino il cammino infernale non ha bisogno d'essere chiarita, sia sul piano letterale sia su quello allegorico; ma la pietà esige un chiarimento.La coesistenza in Dante d'una rifida coscienza morale e religiosa che acceca i castighi dei peccatori e di un'umana pietà per quelle pene, costituisce uno dei motivi più importanti dell'Inferno, e sarà talvolta esplicitamente sottolineata dal poeta.
L'uomo, per essere veramente tale, per distinguersi dai bruti, deve mirare costantemente alla sua elevazione morale e intellettuale; ma deve esser conscio che può avanzare solo sino a quel punto che Dio ha segnato, se non vuol cadere nel peccato dei peccati, quello di Lucifero, che per non aspettar lume, cadde acerbo e quello di Adamo, che consistette nel trapassar del segno. Un tema che avrà la sua più grande espressione poetica nel canto XXVI, quello di Ulisse.
Slancio umano e remora religiosa
Nel secondo canto si pone alle fondamenta di tutto l'edificio del poema appunto questo contrasto tra slancio umano e remora religiosa. Temo che la venuta non sia folle, dice Dante del suo viaggio, e più tardi la strada da lui è detta folle dai diavoli che vogliono impedirgli l'accesso al basso Inferno; in un passo del Purgatorio il traviamento è esplicitamente chiamato follia. Non è certo in caso che l'aggettivo "folle" torni due volte nel poema a designare il viaggio di Ulisse oltre le colonne d'Ercole, cioè oltre quei segni posti da Ercole acciò che l'uom più oltre non si metta.
L'esperienza personale nel Canto II
Esso lega strettamente il poema alle rime giovanili e alla Vita Nuova. Colei che lascia il suo scanno in Paradiso per scendere nel Limbo e persuadere Virgilio al soccorso di Dante, è la Beatrice esaltata in quegli scritti: ciò che la fa muovere è l'amore ("amor mi mosse, che mi fa parlare").Beatrice in questo canto è sfumata: ella è tuffata in pieno nel clima di un'esperienza poetica giovanile, quella stilnovista, che programmaticamente trascende la biografia. Virgilio descrive Beatrice come gli stilnovisti avevano descritto le loro donne e si erano a esse rivolti: "Lucevan li occhi suoi più che la stella".
Beatrice persuade Virgilio con l'ausilio della sua bellezza, terrena e ultraterrena insieme, con cui aveva mosso al bene Dante. Questa immagine, che si affaccia qui alle soglie del poema, preannuncia la grandiosa figurazione di Beatrice nel Paradiso terrestre e in tutto il Paradiso.
Beatrice nel poema impersona la Teologia e l'Amore, che spinge a conquistare la propria superiore umanità. Lei è, come la chiama Virgilio, donna di virtù.
Proemio alla I cantica (1-9)
Timori e dubbi di Dante (10-42)
Conforti di Virgilio: la discesa di Beatrice nel Limbo (43-75)
Conforti di Virgilio: Beatrice spiega il perché della sua venuta (76-126)
Dante si rinfranca (127-142)
Domande da interrogazione
- Qual è il tema centrale del Canto II dell'Inferno?
- Come viene descritta Beatrice nel Canto II?
- Qual è il ruolo di Virgilio nel Canto II?
- Come viene percepito il viaggio di Dante nel Canto II?
- Qual è l'importanza della figura di Beatrice nel poema?
Il tema centrale è il contrasto tra lo slancio umano e la remora religiosa, evidenziando la tensione tra l'elevazione morale e intellettuale dell'uomo e i limiti imposti da Dio.
Beatrice è descritta con una bellezza terrena e ultraterrena, simile a quella delle donne stilnoviste, e rappresenta la Teologia e l'Amore che spingono Dante verso la sua elevazione umana.
Virgilio funge da guida e conforto per Dante, spiegando la discesa di Beatrice nel Limbo e il motivo della sua venuta per aiutare Dante nel suo viaggio.
Il viaggio di Dante è percepito come potenzialmente folle, sia da lui stesso che dai diavoli, riflettendo il tema del traviamento e della follia nel superare i limiti posti da Dio.
Beatrice è fondamentale nel poema, rappresentando la Teologia e l'Amore, e preannuncia la sua grandiosa figurazione nel Paradiso terrestre e in tutto il Paradiso, spingendo Dante verso la sua superiore umanità.