Concetti Chiave
- Dante, nel proemio alla prima cantica, invoca le Muse e il suo ingegno per affrontare il viaggio e testimoniare la nobiltà delle sue visioni.
- Timoroso del suo viaggio, Dante si confronta con Virgilio, dubitando delle sue capacità rispetto a figure come Enea e San Paolo.
- Virgilio conforta Dante, raccontandogli dell'intervento divino di Beatrice, che gli è stata inviata per aiutarlo e proteggerlo nel suo viaggio.
- Beatrice, insieme a santa Lucia e la Madonna, rappresenta il sostegno celeste che incoraggia Dante, risollevandolo dai suoi timori.
- Il rinnovato coraggio di Dante è paragonato a fiori che si risvegliano al sole, esprimendo la sua prontezza a riprendere il cammino con Virgilio.
L'invocazione di Dante
Sta scendendo la sera e, mentre l'oscurità dell'aria porta quiete e riposo a tutti gli esseri sulla terra, solo Dante si accinge alla grande impresa: nella fatica materiale e nella «pietà spirituale che il viaggio comporta è in- dicata la materia della cantica. Dante invoca perciò le Muse e l'aiuto del suo ingegno: così la sua memoria potrà dare prova della propria capacità («O muse, o alto ingegno, or m'aiutate; / o mente che scrivesti ciò ch'io vidi,/qui si parrà la tua nobilitate», w. 7-9).
I dubbi di Dante
Dopo l'invocazione, la narrazione riprende. Dante è preoccupato. Dunque si rivolge a Virgilio dicendogli tutti i suoi dubbi sul viaggio che sta per intraprendere. Il cammino per i regni oltremondani era già stato precedentemente svolto da Enea e San Paolo. Essi, però, erano stati destinati direttamente da Dio a porre le fondamenta della società umana (rispettivamente nell’ordine temporale e nello spirituale). Enea infatti era destinato a diventare il fondatore di Roma, dove oggi siede il successore di Pietro e da cui nacque l'istituzione imperiale. Nell'oltremondo andò pure san Paolo, propagatore ed organizzatore del Cristianesimo. Dante ritiene che le sue forze non siano adeguate ad un'impresa simile. Per lui, intraprendere un simile viaggio sarebbe un atto folle e superbo.
L'intervento di Beatrice
Virgilio, udendo queste parole piene di dubbio, lo rimprovera per la sua “viltà”, poiché questa impedisce spesso all’uomo di operare come si deve. Per togliergli ogni dubbio, gli narra come, mentre trovava nel Limbo, si sia presentato lui una donna dagli occhi luminosi e belli, invitandolo ad accorrere in aiuto di Dante. Lei dichiarò di essere Beatrice e di essere scesa dal Cielo, spinta da Amore.
Virgilio domanda a Beatrice come possa non temere di scendere nell'Inferno. Lei gli spiega allora di essere fatta da Dio in modo tale da non esser toccata dalla miseria di quel luogo. Gli racconta di essere scesa su invito di santa Lucia. Quest'ultima era stata sua volta sollecitata dalla Madonna, la quale ha provato compassione per la triste condizione di Dante. Con uno sguardo pieno di lacrime conclude la sua richiesta, e Virgilio dichiara di essersi subito accinto al compito affidatogli, andando in soccorso di Dante che, nel frattempo, era stato ostacolato dalla lupa e si trovava in grande difficoltà. Dunque, sollecita il poeta a riprendere coraggio, date che è protetto dal Cielo da tre donne benedette.

Il coraggio ritrovato
Dopo il chiarimento di Virgilio, il mutamento di stato d'animo avvenuto in Dante viene espresso con una splendida similitudine: come i fiori, chiusi durante la notte, riprendono vigore con i primi raggi del sole. Quindi, Dante si rasserena, udendo le parole di Virgilio. Inoltre, rivolge un ringraziamento a Beatrice per la sua bontà e a Virgilio per la pronta ubbidienza a lei. Si dichiara forte e pronto al viaggio. I due poeti riprendono il cammino.
Domande da interrogazione
- Qual è la principale preoccupazione di Dante prima di intraprendere il viaggio e come viene confortato?
- Chi sono le tre figure femminili che proteggono Dante e qual è il loro ruolo?
- Come reagisce Dante alle parole di conforto di Virgilio e quale similitudine viene usata per descrivere questo cambiamento?
- Qual è il significato dell'invocazione di Dante alle Muse e al suo ingegno all'inizio del proemio?
Dante è preoccupato di non essere all'altezza di un viaggio simile a quello compiuto da Enea e San Paolo, ritenendolo un atto folle e superbo. Viene confortato da Virgilio, che gli racconta di essere stato inviato da Beatrice, scesa dal Cielo per aiutarlo, spinta dall'Amore e protetto dal Cielo da tre donne benedette.
Le tre figure femminili che proteggono Dante sono Beatrice, che lo invita a intraprendere il viaggio, santa Lucia, che sollecita Beatrice su invito della Madonna, e la Madonna stessa, che prova compassione per Dante. Queste figure simboleggiano l'intervento divino a favore di Dante, garantendogli protezione e conforto.
Dante si rinfranca e riacquista coraggio dopo le parole di Virgilio, con un cambiamento d'animo descritto attraverso la similitudine dei fiori che, chiusi durante la notte, riprendono vigore con i primi raggi del sole. Questo mostra la sua rinnovata determinazione e prontezza a intraprendere il viaggio.
L'invocazione di Dante alle Muse e al suo ingegno sottolinea la sua richiesta di ispirazione e aiuto per poter narrare adeguatamente le esperienze e le visioni del suo viaggio. Questo atto evidenzia l'importanza della memoria e dell'ingegno di Dante nel dare prova della propria capacità di trasmettere la nobilità e la grandezza delle sue visioni.