Concetti Chiave
- Nel XV canto dell'Inferno, Dante e Virgilio attraversano il terzo girone del settimo cerchio, dove sono puniti i sodomiti con una pioggia di fuoco su una distesa di sabbia rovente.
- Dante e Virgilio camminano sull'argine di un fiume di sangue bollente, protetti dal vapore contro la pioggia di fuoco, mentre osservano i dannati nel loro tormento.
- Brunetto Latini, maestro di Dante, riconosce il poeta e si avvicina per conversare, esprimendo fiducia nelle sue capacità ma anche avvertendolo delle difficoltà future.
- Dante dimostra affetto e ammirazione per Brunetto, il quale menziona altri dannati illustri senza nominarli direttamente, evidenziando la complessità delle relazioni interpersonali nell'Inferno.
- Prima di tornare alla sua schiera, Brunetto raccomanda a Dante di ricordare la sua opera "Il Tesoro", simbolo della sua eredità culturale e della ricerca di immortalità attraverso il sapere.
Il contesto del XV canto
Nel XV canto della Divina commedia di Dante Alighieri ci troviamo precisamente nel Settimo cerchio e nel terzo girone. Dal punto di vista temporale Dante ci dice di trovarci all'alba di sabato 9 aprile del 1300. La fascia di persone, o meglio di dannati che si trovano in questo cerchio sono i violenti contro natura, che in altre parole possono essere chiamati sodomiti. Tali sodomiti si trovano a camminare senza sosta su uno spiazzo di sabbia rovente battuto da una pioggia di fuoco. I personaggi principali di tale canto sono Dante, accompagnato dalla sua guida spirituale Virgilio e Brunetto latini.
Il canto si apre con Dante e Virgilio che stanno attraversando il terzo girone del settimo cerchio anche chiamato il Sabbione, che non era altro che una grandissima distesa di sabbia abbattuta da una pioggia rovente di fuoco. Dante ci spiega che per non bruciarsi i tre protagonisti si trovavano a camminare sull'argine del fiume di sangue bollente che attraversa la distesa di sabbia come un raggio attraverso un cerchio. Il vapore è salato dal fiume crea secondo Dante infatti una specie di nuvola che serviva a proteggerli da quella che era la pioggia di fuoco. Dante ci tiene a sottolineare che gli argini erano rialzati rispetto alle norme distese di sabbia. Ben presto i due poeti, Dante e Virgilio, vedono una schiera di dannati che Dante chiama sodomiti, che cammina sotto la pioggia di fuoco.
L'incontro con Brunetto Latini
Uno di questi sodomiti riconosce ben presto la figura di Dante e lo chiama. Dante dice di averlo riconosciuto sotto la figura dello scrittore Brunetto latini, maestro di Dante stesso, che si accosta ai Pellegrini per parlare con l'allievo lo scrittore maestro di Dante, Brunetto chiede a Dante come mai stia attraversando l'inferno da vivo, infatti come possiamo sapere a differenza dei penitenti Dante era presente in carne ed ossa.
Il dialogo tra maestro e allievo
Dante spiega Brunetto latini che visto che avevano perduto la retta via Virgilio lo stava in quel momento riconducendo verso il bene. Il suo vecchio maestro esprime Dante e fiducia nelle sue grandi possibilità, delle quali faceva mostra già nei tempi in cui era studente del maestro stesso. Allo stesso tempo però il maestro di Dante gli spiega anche l'odio dei suoi concittadini e le sventure che lo colpiranno insieme alle incomprensioni che avrà con gli altri fiorentini esiliati. Dante dimostra a Brunetto che nei suoi confronti nutriva grandi affetti e ammirazione egli ribadisce che non teme la sorte. A questo punto del canto Dante ci spiega che si rivolge al vecchio maestro per indicargli tra gli altri dannati i più noti e importanti. Brunetto a questo punto menziona il drammatico latino prisciano, il loro giurista bolognese Francesco da corso è il vescovo Andrea de Mozzi, che però Dante dice di non averlo nominato in modo diretto. Successivamente dopo aver visto una nuova schiera di sodomiti avvicinarsi, Brunetto latini inizia a correre per raggiungere la sua schiera ma non senza raccomandare a Dante la sua opera il tresor che conserva la sua fama nel mondo.
Domande da interrogazione
- In quale cerchio dell'Inferno si trovano Dante e Virgilio nel canto XV della Divina Commedia?
- Qual è la punizione riservata ai dannati in questo girone dell'Inferno?
- Chi è il personaggio che riconosce Dante e di quale peccato è accusato?
- Quali consigli o avvertimenti riceve Dante da Brunetto Latini durante il loro incontro?
- Qual è l'opera che Brunetto Latini raccomanda a Dante di ricordare e quale importanza ha per lui?
Dante e Virgilio si trovano nel Settimo cerchio, terzo girone dell'Inferno, chiamato il Sabbione, dove sono puniti i violenti contro natura, identificati come sodomiti.
I dannati in questo girone sono costretti a camminare senza sosta su una distesa di sabbia rovente, battuti da una pioggia di fuoco.
Il personaggio che riconosce Dante è Brunetto Latini, accusato di sodomia. Brunetto è stato maestro di Dante e si avvicina a lui per parlare.
Brunetto Latini esprime fiducia nelle capacità di Dante e lo avverte riguardo l'odio dei suoi concittadini e le sventure che lo colpiranno, oltre alle incomprensioni con altri fiorentini esiliati.
Brunetto Latini raccomanda a Dante di ricordare la sua opera "Il Tesoro" ("il tresor"), sottolineando che essa conserva la sua fama nel mondo. Questo dimostra l'importanza che Brunetto attribuisce alla letteratura e al sapere come mezzi per ottenere l'immortalità.