alexandermagnius
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Concetti Chiave

  • Dante e Virgilio si fermano presso il sesto cerchio dell'Inferno, dove una forte puzza li obbliga a ripararsi dietro un avello.
  • Virgilio spiega la struttura dell'Inferno: il settimo cerchio è per i violenti, l'ottavo per i fraudolenti e il nono per i traditori.
  • Il settimo cerchio è suddiviso in tre gironi che puniscono i violenti contro il prossimo, contro se stessi e contro Dio.
  • Il nono cerchio, il più vicino a Lucifero, racchiude i dannati peggiori, i traditori, suddivisi in quattro zone.
  • Virgilio chiarisce che l'usura è un'offesa a Dio perché va contro la natura del lavoro e della creazione di ricchezza, secondo Aristotele e la Sacra Scrittura.

Indice

  1. L'arrivo al sesto cerchio
  2. Struttura dell'inferno
  3. Il dubbio di Dante

L'arrivo al sesto cerchio

Dante e Virgilio sono giunti presso l'orlo del sesto cerchio, da dove proviene un'insopportabile puzza; si riparano dietro il coperchio di un avello particolarmente grande nel quale sono puniti gli eretici monofisiti, sul quale una scritta indica lo straordinario peccatore che vi è racchiuso: il Papa Anastasio II.

Struttura dell'inferno

Durante la pausa del cammino, perché il tempo dell'attesa non trascorra inutilmente, Virgilio spiega Dante come è strutturata la zona più profonda dell'inferno; il settimo cerchio è quello destinato ai violenti, suddivisi in tre gironi: i violenti contro il prossimo, nella persona una alle sostanze; i violenti contro se stessi, con il suicidio o sperperando le ricchezze. E, i violenti contro Dio, con la bestemmia o con il rifiuto della divinità e delle sue leggi. L'ottavo cerchio e punisce i fraudolenti contro chi non si fida, ed è suddiviso in 10 bolge, perché 10 sono i modi con cui si può frodare il prossimo; infine il nono cerchio, il più vicino a Lucifero e il più lontano da Dio, è dei dannati peggiori, i fraudolenti contro chi si fida, divisi in quattro gruppi e zone. Fuori dalla città di Dite sono i dannati colpevoli di incontinenza, la meno grave delle colpe.

Il dubbio di Dante

Dante ha ancora un dubbio: perché l'usura è un'offesa a Dio? Virgilio spiega che la risposta è contenuta nella filosofia di Aristotele e nella Sacra Scrittura: è contro natura chi produce ricchezza non con il proprio lavoro ma speculando del denaro. Ormai è tempo di riprendere il doloroso cammino, perché sta spuntando l'alba all'orizzonte.

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