Concetti Chiave
- Il narratore si trova nell'Inferno e incontra un'anima che riconosce il suo accento toscano, rivelando una connessione con Firenze.
- Virgilio guida il narratore verso Farinata, un'anima che si erge con fierezza dall'inferno, mostrando disprezzo per la sua condizione.
- Farinata interroga il narratore sui suoi antenati, rivelando una rivalità storica tra le loro famiglie e fazioni politiche.
- Vi è un dialogo sulla sofferenza di Farinata per l'esilio della sua famiglia, esprimendo il dolore di non poter tornare a Firenze.
- Farinata riflette sulla guerra e le rivalità politiche che hanno segnato la storia, riconoscendo il suo ruolo nella distruzione di Firenze.
- O Toscano che te ne vai vivo nell'inferno parlando così dignitosamente, fermati in questo luogo. La tua parlata dimostra che sei nato nella nobile patria alla quale io fui forse troppo dannoso-. Questa voce uscì improvvisamente da una delle tombe e impaurito mi avvicinai a Virgilio. Lui mi disse: -Voltati: che fai? Vedi là Farinata che si è alzato: lo puoi vedere tutto dalla vita in su-. Il mio era già nel suo sguardo e lui aveva il petto e la fronte in fuori come se provasse gran disprezzo per l'Inferno. E le coraggiose e pronte mani di Virgilio mi spinsero tra le sepolture davanti a Farinata dicendo: -Le tue parole siano dignitose-.
Dialogo con Farinata
Come mi trovai davanti alla sua tomba, lui mi guardò un po' e poi, quasi sdegnoso, mi domandò: -Chi furono i tuoi antenati?-. Io che gli volevo rispondere, non gli nascosi niente, ma gli dissi tutto; e lui sollevò gli occhi in su, poi disse: -Furono degni avversari per me, per i miei antenati e per il mio partito e per due volte li vinsi e li cacciai-. -Sono stati cacciati ma sono sempre tornati- gli risposi -entrambe le volte; ma i vostri non l'hanno mai fatto-.
Riflessioni di Farinata
-Se i miei non sono tornati- disse -ciò mi fa soffrire di più che restare in questo letto. Ma non si illuminerà cinquanta volte la faccia della donna che qui regna, che tu capirai quant'è dura tornare. Possa tu tornare nel mondo dei vivi, dimmi: perché il nostro popolo è contro gli uomini e le loro leggi?-. Io risposi: -Lo strazio è la guerra che colorò l'Arbia col sangue degli uccisi, ciò mi fa prendere queste decisioni alle assemblee-. Dopo aver sospirato e scosso la testa rispose: -Non sono stato solo io, né l'avrei fatto senza l'aiuto di altri. Nonostante anche gli volessero distruggere Firenze io sono stato il solo a farlo-.
Domande da interrogazione
- Qual è il tema principale del dialogo tra il protagonista e Farinata?
- Come reagisce Farinata alla menzione del ritorno degli antenati del protagonista?
- Qual è la riflessione di Farinata riguardo alla guerra e alla distruzione di Firenze?
Il dialogo si concentra sulle origini familiari del protagonista e sul conflitto storico tra le loro famiglie, evidenziando il disprezzo di Farinata per l'Inferno e il suo dolore per la sconfitta della sua fazione.
Farinata esprime sofferenza per il fatto che i suoi antenati non siano mai tornati, a differenza di quelli del protagonista, e riflette sulla difficoltà di tornare nel mondo dei vivi.
Farinata ammette che non è stato l'unico responsabile della guerra che ha insanguinato l'Arbia, ma sottolinea di essere stato l'unico a opporsi alla distruzione di Firenze.