darksoul98
Genius
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Concetti Chiave

  • Virgilio appare come una figura eterea e di grande importanza storica, descritta con una voce fievole a causa del lungo silenzio.
  • Dante riconosce Virgilio come il suo maestro e fonte d'ispirazione poetica, lodandone l'influenza sul suo stile di scrittura.
  • Virgilio spiega a Dante che la sua strada è bloccata da una bestia malvagia che non permette a nessuno di passare e che deve essere evitata.
  • La bestia rappresenta un ostacolo insormontabile che impedisce il cammino e simboleggia desideri insaziabili e pericolosi.
  • Virgilio consiglia a Dante di intraprendere un viaggio diverso per sfuggire alla minaccia della bestia e trovare la salvezza.

Indice

  1. Incontro con l'ombra
  2. Dialogo con Virgilio
  3. Riconoscimento e richiesta d'aiuto

Incontro con l'ombra

Mentre ch’i’ rovinava in basso loco,

dinanzi agli occhi mi si fu offerto

chi per lungo silenzio parea fioco.

Quando vidi costui nel gran diserto,

«Miserere di me,» gridai a lui,

«qual che tu sii, od ombra od omo certo!»

Dialogo con Virgilio

Rispuosemi: «Non omo, omo già fui,

e li parenti miei furon lombardi,

mantoani per patria ambedui.

Nacqui sub Iulio, ancor che fosse tardi,

e vissi a Roma sotto ’l buono Augusto

al tempo de li dei falsi e bugiardi.

Poeta fui, e cantai di quel giusto

figliuol d’Anchise che venne di Troia

poi che il superbo Ilïón fu combusto.

Ma tu perché ritorni a tanta noia?

perché non sali il dilettoso monte

ch’è principio e cagion di tutta gioia?»

Riconoscimento e richiesta d'aiuto

«Or se’ tu quel Virgilio e quella fonte

che spandi di parlar sì largo fiume?»,

rispuos’io lui con vergognosa fonte.

«O de li altri poeti onore e lume,

vagliami ’l lungo studio e ’l grande amore

che m’ha fatto cercar lo tuo volume.

Tu se’ lo mio maestro e ’l mio autore,

tu se’ solo colui da cu’ io tolsi

lo bello stilo che m’ha fatto onore.

Vedi la bestia per cu’ io mi volsi;

aiutami da lei, famoso saggio,

ch’ella mi fa tremar le vene e i polsi».

«A te convien tenere altro viaggio,»

rispuose, poi che lagrimar mi vide,

«se vuo’ campar d’esto loco selvaggio;

ché questa bestia, per la qual tu gride,

non lascia altrui passar per la sua via,

ma tanto lo ’mpedisce che l’uccide;

e ha natura sì malvagia e ria,

che mai non empie la bramosa voglia,

e dopo ’l pasto ha più fame che pria.

Mentre precipitavo verso il basso , all’improvviso mi apparve davanti agli occhi uno la cui voce sembrava fievole a causa di un lungo silenzio.

Quando vidi costui nel luogo solitario, gli gridai. “Abbi pietà di me, chiunque tu sia, ombra o uomo in carne ed ossa”. Mi rispose: ”Non sono più un uomo, ma lo fui; i miei genitori furono lombardi, entrambi mantovani di nascita. Nacqui al tempo di Giulio Cesare, anche se troppo tardi ( per conoscerlo bene), e vissi a Roma sotto il valente Augusto, al tempo degli dei pagani, falsi e ingannevoli. Fui poeta e cantai di Enea, il pio figlio di Anchise, che giunse da Troia in Italia dopo che la superba città? Perché non risali il colle che dà felicità ed è principio e causa di perfetta beatitudine?”. “Tu sei dunque il celebre Virgilio, quella fonte di poesia che spande un così ampio fiume di eloquenza?” gli risposi io abbassando il capo in segno di rispetto. “O tu che sei vanto e guida per gli altri poeti, mi valga ad ottenere la tua benevolenza lo studio assiduo e il grande amore che mi ha spinto a leggere sempre più a fondo la tua opera. Tu sei il mio maestro e la mia massima autorità poetica, tu sei colui solo dal quale ho appreso l’alto stile di scrittura che i ha consentito di raggiungere fama poetica. Guarda la bestia a causa della quale mi volsi indietro; salvami da lei, famoso saggio, perché essa mi fa tremare di paura”. “E’ necessario che tu segua un cammino diverso “ rispose Virgilio dopo che mi ebbe visto piangere, “ se vuoi uscire da questo luogo selvaggio, perché la bestia , a causa della quale tu invochi aiuto , non consente a nessuno di passare per la sua via e anzi lo ostacola fino ad ucciderlo; ed ha una natura così malvagia e crudele che non sazia mai le sue brame sfrenate, e dopo aver mangiato ha ancora più fame di prima.

Domande da interrogazione

  1. Chi è l'ombra incontrata nel testo?
  2. L'ombra incontrata è Virgilio, un poeta mantovano che visse a Roma sotto l'imperatore Augusto.

  3. Qual è la richiesta del protagonista a Virgilio?
  4. Il protagonista chiede a Virgilio di aiutarlo a sfuggire alla bestia che lo terrorizza.

  5. Come descrive Virgilio la bestia che ostacola il protagonista?
  6. Virgilio descrive la bestia come malvagia e crudele, che non permette a nessuno di passare e ha una fame insaziabile.

  7. Qual è la reazione del protagonista quando riconosce Virgilio?
  8. Il protagonista esprime rispetto e ammirazione per Virgilio, riconoscendolo come suo maestro e fonte di ispirazione poetica.

  9. Quale consiglio dà Virgilio al protagonista per sfuggire alla bestia?
  10. Virgilio consiglia al protagonista di intraprendere un cammino diverso per uscire dal luogo selvaggio e sfuggire alla bestia.

Domande e risposte

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