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Concetti Chiave

  • La Divina Commedia di Dante Alighieri è definita "divina" da Boccaccio per la sua grandezza e il tema spirituale, distinguendosi per iniziare male e terminare bene, secondo la classificazione medievale.
  • Dante scrive l'opera come reazione alla corruzione della società e dell'autorità della Chiesa, immaginando un viaggio profetico nell'aldilà per esporre il destino dei corrotti e prefigurare un nuovo imperatore giusto.
  • Ispirandosi a poemi medievali, la Bibbia, l'Eneide e la letteratura enciclopedica, Dante intreccia simboli, miti e allegorie per esplorare temi spirituali e morali, utilizzando la figura di Virgilio come guida simbolica della ragione.
  • La Commedia utilizza uno stile variabile e plurilinguistico, adattando il linguaggio al contesto e ai personaggi, creando un'opera che è allo stesso tempo accessibile e profondamente evocativa.
  • La struttura dell'Inferno, con i suoi nove cerchi, punisce vari tipi di peccati attraverso il contrappasso, evidenziando la giustizia divina e il percorso di redenzione dall'oscurità alla luce.

Indice

  1. Generi letterari medievali
  2. Motivazioni di Dante
  3. Fonti di ispirazione
  4. Riferimenti ideologici
  5. Allegorie e concezioni
  6. Stile e linguaggio
  7. Narrazione e struttura
  8. Inferno e Purgatorio
  9. Struttura dell'Inferno

Generi letterari medievali

Nel linguaggio Medioevale, si distinguevano due generi: la Tragedìa, che comincia bene e termina male (ex. Romeo e Giulietta) e la Commedìa, una vicenda che comincia male e finisce bene. L’aggettivo Divina fu aggiunto da Boccaccio, in riferimento alla grandezza del testo e alle realtà spirituali trattate.

Motivazioni di Dante

L’idea di scrivere un opera su un viaggio nell’aldilà suscitò in Dante a partire dalla corruzione della società del tempo in cui vive; in particolare, egli condannerà l’autorità politica della Chiesa che prevale, generando ingiustizie.

Ancora, le nuove classi sociali a Firenze basano il loro potere sul denaro, in contraddizione all’educazione della vecchia nobiltà. Profondamente amareggiato dalla corruzione e da un mondo basato sul denaro, egli immagina di aver ricevuto una missione profetica, ovvero diffondere il messaggio legato al suo percorso nell’aldilà per mostrare il destino dei corrotti (prima di lui, Enea e San Paolo hanno compiuto questo viaggio) a tutta l’umanità. Egli profetizza l’arrivo di un veltro, un cane da caccia, che si occupi di terminare le ingiustizie terrene (simbolo per indicare un nuovo Imperatore, che termini lo strapotere della Chiesa). Vi sono anche delle motivazioni personali: la vicenda vissuta con Beatrice e la crisi successiva alla morte della ragazza portano il poeta alla scrittura dell’opera.

Fonti di ispirazione

La Divina Commedia è molto meno originale di quanto si pensi; Dante, scrivendo, prese a modello:

- molti poemi medioevali, come il genere delle Visioni (ad esempio, Giacomino da Verona),

la poesia allegorica, ovvero la poesia che parla per simboli (ex. Dante si perde nella foresta = luogo buio = perdita, assenza di Dio);

- la letteratura enciclopedica, mostrando di aver attinto alle conoscenze medioevali (nel Medioevo, la cultura non era specializzata ma generale);

il tema del viaggio, come nel romanzo cortese cavalleresco (ricerca del Graal), che affascinava i lettori proprio per la difficoltà di vedere luoghi nuovi;

- la Bibbia, in particolare l’Apocalisse, poiché si parla di temi spirituali;

- l’Eneide e riferimenti mitologici (molti mostri del mito greco-latino sono presi come guardiani degli Inferi), scritta proprio da Virgilio. Nel VI libro della stessa, Virgilio immagina che Enea scenda nell’oltretomba, incontrando il padre, che profetizza il grande futuro di Roma.

Riferimenti ideologici

I principali riferimenti ideologici di Dante sono principalmente collegati alla dottrina cristiana e ai suoi testi sacri; altra ideologia di riferimento sarà la filosofia scolastica (conciliazione fede-ragione), elaborata da San Tommaso d’Aquino che aveva come riferimento Aristotele. Sono presenti anche elementi di misticisimo, quindi l’aver come scopo principale la manifestazione, forte e incontrollabile, dell’amore verso Dio (forti manifestazioni di amore verso Dio, la madonna e Cristo).

Allegorie e concezioni

Allegorìa dei poeti: un oggetto, una persona o un essere, qualcosa di reale, rappresentano qualcosa di inesistente, inventato.

Allegoria dei teologi: liberazione degli Ebrei dall’Egitto su guida di Mosè —> liberazione dell’uomo dal peccato originale con la redenzione operata da Cristo

In entrambi, abbiamo i due termini di paragone; ma nell’allegoria dei poeti, esiste solo il primo, mentre in quella dei teologi esistono entrambi ==>

==> Concezione figurale (qualcosa simboleggia qualcos’altro, ma entrambe esistono, ed il secondo termine di paragone è la piena realizzazione del primo: Virgilio sulla terra

Stile e linguaggio

Lo stile della Divina Commedia è “umile”, da humus, cioè legato alla terra, alla realtà stessa delle cose (l’Inferno stessa è terra, anzi sotto-terra). Davanti a certi peccati, certi peccatori, certi mostri infernali, egli usa un linguaggio financo volgare. D’altra parte, egli nobilita il linguaggio in presenza di prestigiosi personaggi del passato, come il suo maestro Brunetto Latini (condannato perché omosessuale), con Ulisse (ingannatore) o con Paolo e Francesca; perciò parliamo di plurilinguismo, ovvero uno stile variabile in base alla variabilità degli incontri all’Inferno. Ciò sarà causa di disistima dagli autori successivi, fino almeno al ‘500, per il linguaggio troppo vicino al popolo, molto simile all’attuale italiano.

Narrazione e struttura

Dante racconta un’esperienza personale, dunque fa un racconto autodiegetico, ovvero in prima persona, e dunque a focalizzazione interna, ovvero raccontato dal punto di vista di chi scrive, del Dante personaggio, o da altri personaggi, quindi anche con elementi di narrazione di secondo grado, ovvero quando Dante cede la parola ai personaggi che incontra che raccontano parte della propria storia, episodi chiave della stessa (tecnica dello scorcio). Talvolta, quando il Dante narratore aggiunge qualcosa che i personaggi non sanno si ha la focalizzazione zero. Dante non inserisce subito descrizioni dirette, ma fornisce pian piano nel corso dell’incontro i tratti del personaggio, tramite delle descrizioni dinamiche

Inferno e Purgatorio

Trattandosi di regni ultraterreni, specialmente dell’Inferno, si ha un movimento verticale (relazione uomo ==> Dio = forte simbologia religiosa). Dante non sceglie dunque quale percorso fare, ma se compierlo (salvezza) o meno (dannazione). Essendo un’opera che racconta l’aldilà, sappiamo che due delle tre realtà sono eterne (Inferno e Paradiso => condizione delle anime pie o dannate in eterno), mentre il Purgatorio (che NON purifica le anime dal peccato, essendo l’assenza di peccato condizione essenziale per andare in paradiso, ma le rende degne del Paradiso attaverso la sofferenza) che chiude con il Giudizio Universale. Dunque convivono una dimensione eterna (Inferno e Paradiso) e una mortale e limitata (Dante e il Purgatorio).

Struttura dell'Inferno

L’Inferno ha una struttura a forma di imbuto che va restringendosi verso il centro della Terra, dove si trova Lucifero; da qui, tramite la burella, budello, un canale stretto, si raggiunge il Purgatorio. L’Inferno è diviso in 9 cerchi (3x3).

Nell’antinferno si trovano gli ignavi, coloro che in vita si sono rifiutati di compiere una scelta per vigliaccheria e per paura di schierarsi (correrrano per l’eternità dietro una bandiera, punti da insetti, contrappasso per opposizione, condanna opposta alla colpa).

Acheronte, fiume caratteristico dell’Inferno pagano (==> Virgilio). Limbo, dove si trovano tutti gli uomini pii e retti ma non battezzati, che non soffrono perché non dannati, ma non vedono Dio.

Tutti i vizi descritti nel cerchio degli incontinenti non sarebbero peccato in se e per se, ma lo diventano per eccessi compiuti e per non essersi saputi contenere in vita.

I cerchio => Lussuriosi = piaceri sessuali

II cerchio => Golosi = peccati di gola, del cibo

III cerchio => Avari e prodighi = coloro che si sono trattenuti nelle spese, e coloro che hanno speso troppo. Spingono pietre in direzioni opposte, e quando si incontrano, si insultano a vicenda.

Iracondi = l’ira (talvolta anche corretta, come in episodio del Vangelo ==> Gesù e i mercanti del tempio), trasformatasi in vizio, in isteria, distrugge le relazioni. IMMERSI IN UNA PALUDE

Accidiosi = volontà troppo debole, per prendere decisioni; mentre gli ignavi non prendono decisioni per mancanza di coraggio, l’accidioso è come “depresso” e prova difficoltà nel prendere una decisione. Immersi in una palude.

Dante e Virgilio giungono poi alle mura della città di Dite (uno dei nomi di Satana) dove i Diavoli sbattono la porta in faccia a Dante e Virgilio; giunge dunque un Angelo che forza le porte e mette a tacere i Diavoli.

VI cerchio => Eretici => Epicurei (sostengono che l’anima muore, insieme al corpo). Filosofia sostenuta da molti Ghibellini, e qui Dante incontra il padre di Cavalcanti. Gli eretici sono chiusi dentro una tomba. (avendo sostenuto che l’anima muore, stanno come defunti in una tomba, anche se con anima viva)

1 girone: Violenti contro il prossimo: stanno in un fiume di sangue.

2 girone: Violenti contro se stessi (suicidi e scialacquatori dei propri beni e delle proprietà, distruggendo la propria ricchezza ancor di più del prodighi) corpo trasformato in albero.

3 girone: Violenti contro Dio, Natura e Arte =>

bestemmiatori, usurai, ovvero chi si approfitta del bisogno altrui e fa una sorta di violenza nei confronti dellae cose materiali, quindi della natura, opera e figlia di Dio, approfittandosi dei bisogni altrui.

Sodomiti, da Sodoma, città punita da Dio per gli atti impuri compiuti, ove sono puniti gli omosessuali (Brunetto Latini)

(fraudolenti = frode, inganno, ad opera di qualcuno da cui non ci si aspetta niente, sconosciuto) =>

1a bolgia: seduttori

2a bolgia: adulatori

3a bolgia: simoniaci => trasformare le cose sacre in mercato (Simon Mago => corrompere apostoli per ottenere poteri spirituali)

4a bolgia: indovini

5a bolgia: barattieri (corruzione politica)

6a bolgia: ipocriti

7a bolgia: ladri

8a bolgia: consiglieri fraudolenti (Ulisse)

9a bolgia: seminatori di discordie e scismi (Maometto)

10a bolgia: falsari

(tradimento = inganno ad opera di qualcuno di cui ci si fida) => Cocito (lago ghiacciato)

1a zona: traditori dei parenti

2a zona: traditori della patria

3a zona: traditori degli ospiti

4a zona: traditori dei benefattori (Bruto e Cassio => Giulio Cesare / Giuda => Cristo)

Dante, superando Lucifero, non sente più di stare scendendo ma di stare salendo, avendo superato il centro della Terra. Virgilio e Dante trovano la natural burella, giungendo nell’emisfero opposto.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono i generi letterari medievali distinti nel testo e come si differenziano?
  2. Nel linguaggio medievale, si distinguono due generi: la Tragedìa, che inizia bene e finisce male, e la Commedìa, che inizia male e finisce bene. L'aggettivo "Divina" fu aggiunto da Boccaccio per sottolineare la grandezza del testo e le realtà spirituali trattate.

  3. Quali motivazioni spinsero Dante a scrivere la Divina Commedia?
  4. Dante fu motivato dalla corruzione della società del suo tempo, in particolare dall'autorità politica della Chiesa e dalle nuove classi sociali basate sul denaro. Egli immaginò di avere una missione profetica per mostrare il destino dei corrotti e profetizzò l'arrivo di un veltro per porre fine alle ingiustizie.

  5. Quali sono le principali fonti di ispirazione per la Divina Commedia?
  6. Le fonti di ispirazione includono poemi medievali, la poesia allegorica, la letteratura enciclopedica, il tema del viaggio, la Bibbia, in particolare l'Apocalisse, e l'Eneide di Virgilio, con riferimenti mitologici.

  7. Come si caratterizza lo stile e il linguaggio della Divina Commedia?
  8. Lo stile è "umile", legato alla terra e alla realtà, con un linguaggio che varia in base ai personaggi incontrati. Dante utilizza un linguaggio volgare per certi peccati e nobilita il linguaggio in presenza di personaggi prestigiosi, creando un plurilinguismo.

  9. Qual è la struttura dell'Inferno nella Divina Commedia?
  10. L'Inferno ha una struttura a imbuto che si restringe verso il centro della Terra, dove si trova Lucifero. È diviso in 9 cerchi, con l'Antinferno per gli ignavi e vari gironi per i peccatori, culminando in Cocito, un lago ghiacciato per i traditori.

Domande e risposte

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