Concetti Chiave
- L'epistola a Cangrande, storicamente attribuita a Dante, è oggi messa in dubbio da molti studiosi, che la ritengono opera di un autore vicino o successivo.
- Dante nel dedicare il Paradiso a Cangrande, descrive quattro modalità di lettura della Divina Commedia: letterale, allegorica, morale e figurale.
- L'interpretazione letterale vede la Divina Commedia come il viaggio di Dante nei tre regni ultraterreni, con una ricorrente simbologia numerica.
- Dal punto di vista morale, l'opera insegna che l'umanità deve superare i propri vizi tramite la ragione e la grazia divina, simboleggiate da Virgilio e Beatrice.
- Dante distingue tra due tipi di allegoria: quella dei poeti, in cui i fatti sono fittizi, e quella dei teologi, con un significato più profondo e reale.
Autenticità dell'Epistola a Cangrande
Anche se per secoli l’epistola è stata considerata autentica, oggi molti studiosi mettono in dubbio che sia stata scritta davvero da Dante. Alcuni la attribuiscono a un autore vicino a lui o posteriore, proprio per il tono e il contenuto molto "accademico". Nell'epistola a Cangrande della Scala Dante gli dedica il Paradiso e illustra i modi in cui leggere la Divina Commedia:- Letterale;
- allegorico;
- morale;
- anagogico.
Interpretazioni
A seguire la spiegazione delle quattro interpretazioni:- La Divina Commedia può essere vista dal punto di vista letterale come il viaggio che il protagonista Dante compie attraverso i tre regni di inferno, purgatorio e paradiso. Ad ogni luogo ultraterreno corrisponde una cantica (33 canti). All’interno dell’opera, inoltre, ricorre una simbologia, ad esempio nove cerchi, nove sfere.
- La Commedia può essere interpretata anche in modo allegorico. Si tratta di un'interpretazione legata a un significato più profondo e nascosto. Il viaggio compiuto da Dante è allegoria del cammino che l'anima dell'uomo percorre alla volta della dannazione o della salvezza eterna. I fatti di cui si parla e i personaggi sono dunque anche simboli di vizi e virtù.
Nel primo canto il peccato è rappresentato dalla selva oscura. Da questa selva è complicato uscire a causa di tre vizi radicati degli uomini: la lussuria (lonza), la superbia (leone), l’avarizia (lupa). Queste tre fiere vorrebbero ricacciare Dante all’interno del peccato. L’umanità deve ricorrere, così come Dante personaggio, all’aiuto della ragione, rappresentata da Virgilio, sapiente profeta che nelle Bucoliche aveva previsto la nascita di un fanciullo in cui gli autori cristiani riconoscono il Cristo. la ragione serve ad un esame di coscienza accurato, che è simboleggiato dall’attraversamento dell’inferno, per poi pentirsi espiando le proprie tendenze peccaminose, attraversando il purgatorio. Tuttavia l'umanità, pur essendo ricondotta alle quattro virtù cardinali (prudenza, giustizia, temperanza, fortezza) non potrà essere salva se accanto alla ragione non ci sarà la grazia Divina. Beatrice è capace di innalzare animo e mente fino a Dio attraverso il possesso delle tre virtù teologali (fede, speranza, carità). - L'interpretazione dal punto di vista morale si connette allo scopo dichiarato dell’opera che è quello di riportare gli uomini, smarriti nel peccato, sulla retta via e sulla via della verità, mediante la rappresentazione delle pene e dei premi che attendono rispettivamente i peccatori e i giusti. Inferno e paradiso sono visti come dei luoghi ultraterreni eterni, mentre il purgatorio che Dante percorre con Beatrice è un regno temporaneo che terminerà con il giudizio universale.
- L'interpretazione anagogica prende il nome dall'aggettivo anagogico che deriva dal latino anagogicus che a sua volta deriva dal greco ἀναγωγικός il cui significato è "che eleva, spirituale, mistico". Si riferisce un'interpretazione spirituale della Bibbia. Nel caso della Divina Commedia indica nello specifico il simbolismo del viaggio dell'anima verso la beatitudine eterna e la comprensione dei misteri divini.
Riflessione sull’allegoria
Quanto all’interpretazione allegorica, Dante afferma che esistono due tipi di allegoria. Una prima allegoria la definisce dei poeti e un’altra allegoria la definisce dei teologi. In poche parole l’allegoria dei poeti è quella nella quale il senso letterale è fittizio, e cioè i fatti narrati non sono reali ma esistono solo in funzione del significato allegorico.Domande da interrogazione
- Qual è la questione principale riguardante l'autenticità dell'Epistola a Cangrande?
- Come può essere interpretata la Divina Commedia secondo l'Epistola a Cangrande?
- Qual è lo scopo dichiarato della Divina Commedia secondo l'interpretazione allegorica?
- Qual è la differenza tra l'allegoria dei poeti e l'allegoria dei teologi secondo Dante?
L'autenticità dell'Epistola a Cangrande è messa in dubbio da molti studiosi, che ritengono possa non essere stata scritta da Dante, ma da un autore vicino o posteriore, a causa del suo tono e contenuto "accademico".
La Divina Commedia può essere interpretata in quattro modi: letterale, allegorico, morale e figurale, ognuno dei quali offre una diversa prospettiva sul viaggio di Dante attraverso i tre regni ultraterreni.
Lo scopo dichiarato della Divina Commedia, secondo l'interpretazione allegorica, è di riportare gli uomini sulla retta via e sulla via della verità, rappresentando le pene e i premi che attendono rispettivamente i peccatori e i giusti.
L'allegoria dei poeti è quella in cui il senso letterale è fittizio e i fatti narrati esistono solo in funzione del significato allegorico, mentre l'allegoria dei teologi ha un significato più profondo e reale.