Fabrizio Del Dongo
Genius
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Concetti Chiave

  • Dante incontra Folchetto da Marsiglia nel Paradiso, un trovatore divenuto vescovo di Tolosa, noto per la sua lotta contro gli eretici Albigesi.
  • Folchetto riflette sulla Provvidenza divina che lo ha guidato verso la salvezza, e sottolinea che in Paradiso le anime provano gioia invece di pentimento.
  • Folchetto critica duramente il governo della Chiesa e Firenze, descritta come la "pianta di Lucifero" a causa della corruzione e avidità che ha pervaso il clero.
  • Lamenta che i prelati abbiano abbandonato i Vangeli per il diritto canonico e che il Papa e i cardinali siano più interessati alle ricchezze che alla spiritualità.
  • Profetizza che il Vaticano e Roma saranno presto liberati dalla corruzione che ha profanato i luoghi santi legati a S. Pietro.

Indice

  1. Incontro con Folco
  2. Critica alla Chiesa e Firenze

Incontro con Folco

Nel canto IX del Paradiso, fra gli spiriti amanti, dopo aver parlato con Clemenza, figlia di Carlo Martello, Dante incontra un’altra anima che avanza risplendente simile ad un rubino esposto alla luce del sole. Si presenta come Folco, prima trovatore provenzale poi divenuto vescovo di Tolosa ed avversario accanito contro gli eretici Albigesi, un ramo dei Catari provenzali. Dice di essere nato a Marsiglia e pur avendo, in terra, subito molto gli influssi di Venere, precisa che in Paradiso le anime non provano pentimento, ma gioia, non per il loro peccato, che è stato dimenticato, ma per la virtù divina ed ora egli ammira la Provvidenza divina che lo ha aiutato a dirigersi verso il bene e quindi verso la salvezza. Infine, egli precisa che i beati, in Paradiso contemplano l’opera perfetta di Dio, distinguendo in essa la Provvidenza che governa tutte le cose terrene.

Critica alla Chiesa e Firenze

Folchetto da Marsiglia si presenta come gentile ed umile, tuttavia si avverte in lui un persecutore degli eretici quando si lancia contro i prelati corrotti. Infatti, dopo aver presentato a Dante un’anima che scintilla accanto a lui, spiegando che si tratta di Raab, la prostituta di Gerico che favorì la presa della città da parte degli Ebrei, Folchetto inizia lanciare un’invettiva contro Firenze e contro il governo della Chiesa. Firenze viene indicata come la pianta di Lucifero perché produce il fiore maledetto, cioè il giglio; il fiorino, impresso sulla moneta d’oro, ha suscitato l’ingordigia e la deviazione morale dei fedeli, trasformando il papa e tutto il clero da pastori in lupi. I prelati hanno abbandonato la lettura dei Vangeli e preferiscono studiare i testi di diritto canonico, la cui prova è data dal fatto che i margini dei volumi sono sgualciti e ricoperti di annotazioni. Il Papa ed i cardinali preferiscono dedicarsi alle ricchezze e non pensano affatto a Nazareth dove l’Arcangelo Gabriele rese visita alla Madonna. Tuttavia, presto, il colle Vaticano e tutti gli altri luoghi di Roma che videro la presenza ed il martirio di S. Pietro e dei suoi seguaci, saranno liberati da questa profanazione

Domande da interrogazione

  1. Chi è Folco e quale ruolo ha avuto nella sua vita terrena?
  2. Folco, incontrato da Dante nel Paradiso, era un trovatore provenzale diventato vescovo di Tolosa e noto per la sua opposizione agli eretici Albigesi. Nato a Marsiglia, in Paradiso non prova pentimento per i peccati passati, ma gioia per la virtù divina.

  3. Qual è la critica di Folco nei confronti della Chiesa e di Firenze?
  4. Folco critica la corruzione della Chiesa e di Firenze, descrivendo la città come la "pianta di Lucifero" e accusando i prelati di abbandonare i Vangeli per il diritto canonico, trasformandosi da pastori in lupi a causa dell'ingordigia.

  5. Quale speranza esprime Folco riguardo al futuro della Chiesa?
  6. Folco esprime la speranza che il colle Vaticano e altri luoghi di Roma, testimoni della presenza e del martirio di S. Pietro, saranno presto liberati dalla profanazione causata dalla corruzione ecclesiastica.

Domande e risposte

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