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Concetti Chiave

  • Il capitolo XLII della Vita Nova di Dante funge da conclusione simbolica dell'opera, prefigurando la Commedia.
  • Questa chiusura richiama il primo capitolo, enfatizzando la struttura circolare dell'opera.
  • Dante esprime il desiderio di scrivere di Beatrice in modo mai fatto prima, suggerendo un'evoluzione letteraria.
  • La visione descritta porta Dante a decidere di omettere ulteriori scritti su Beatrice finché non potrà onorarla adeguatamente.
  • Il capitolo è caratterizzato da una prospettiva di apertura, suggerendo la continua evoluzione della Vita Nova.

Indice

  1. Conclusione della Vita Nova
  2. Funzione del capitolo finale
  3. Visione e promessa di Dante
  4. Impegno e speranza di Dante

Conclusione della Vita Nova

Il capitolo preso in esame conclude solo indicativamente l’opera della Vita Nova; Dante, infatti, ci comunica il suo desiderio di scrivere della donna amata ciò che mai non fue detto d’alcuna, probabilmente preannunciando la scrittura della Commedia.

Funzione del capitolo finale

Possiamo inoltre dire che tale capitolo conclusivo svolge una duplice funzione: da una parte richiama, con la sua brevità e importanza, il primo capitolo dell’opera, evidenziandone la circolarità; dall’altra, i continui richiami a opere future rendono la Vita Nova un’opera aperta, pronta a ulteriori rinnovamenti.

Visione e promessa di Dante

Appresso questo sonetto apparve a me una mirabile visione, ne la quale io vidi cose che mi fecero proporre di non dire più di questa benedetta infino a tanto che io potesse più degnamente trattare di lei. E di venire a ciò io studio quanto posso, sì com’ella sae veracemente. Parafrasi de La mirabile visione dalla Vita NovaSì che, se piacere sarà di colui a cui tutte le cose vivono, che la mia vita duri per alquanti anni, io spero di dicer di lei quello che mai non fue detto d’alcuna. E poi piaccia a colui che è sire de la cortesia, che la mia anima se ne possa gire a vedere la gloria de la sua donna, cioè di quella benedetta Beatrice, la quale gloriosamente mira ne la faccia di colui qui est per omnia secula benedictus.

Impegno e speranza di Dante

Dopo il sonetto precedente mi apparve una visione celeste, nella quale vidi cose che mi suggerirono di non parlare più di Beatrice, ormai eletta beata, finché io potessi poetare più degnamente in sua lode. E per giungere a ciò io mi impegno molto, com’ella sa con certezza. Cosicché, se sarà volontà di Dio per il quale tutto il mondo vive, che la mia vita duri per altrettanti anni, io spero di scrivere di lei ciò che mai fu detto di nessuna donna. E al termine voglia Dio, che è Signore di tutte le virtù, che la mia anima possa andare a mirare la gloria della sua donna, cioè della benedetta Beatrice, che nel Paradiso contempla gloriosamente il volto di colui che è benedetto per tutti i secoli.

Domande da interrogazione

  1. Qual è la funzione del capitolo finale della Vita Nova?
  2. Il capitolo finale della Vita Nova ha una duplice funzione: richiama il primo capitolo per evidenziarne la circolarità e preannuncia opere future, rendendo l'opera aperta a ulteriori sviluppi.

  3. Qual è la visione e promessa di Dante nel capitolo conclusivo?
  4. Dante descrive una visione mirabile che lo spinge a non parlare più di Beatrice finché non potrà farlo in modo più degno, promettendo di scrivere di lei ciò che mai non fue detto d’alcuna.

  5. Qual è l'impegno e la speranza di Dante espressi nel testo?
  6. Dante si impegna a migliorare la sua capacità poetica per lodare Beatrice e spera, se Dio lo permetterà, di vivere abbastanza a lungo per scrivere di lei in modo unico, desiderando infine contemplare la sua gloria in Paradiso.

Domande e risposte

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