Concetti Chiave
- Dante integra tutte le dottrine dell'epoca attraverso una visione religiosa, distinguendo tra le fasi cristiana e pagana della storia, con la religione come misura di ogni epoca.
- Rilegge la civiltà antica in chiave cristiana, considerando la civiltà classica come preparazione a quella cristiana e Virgilio come precursore della cristianità.
- Il pensiero politico di Dante evolve da difensore dell'autonomia comunale a sostenitore dell'armonia tra Chiesa e Impero, criticando la frammentazione dei Comuni.
- Dante sottolinea l'indipendenza di Filosofia e Teologia, ispirandosi al tomismo, unendo fede e ragione per dimostrare la realtà delle cose rivelate.
- Influenze filosofiche di Sant'Agostino e Boezio, in linea con il pensiero platonico, e la presenza di Aristotele e Platone nel suo lavoro, modellano il pensiero dantesco.
Indice
La visione religiosa di Dante
Dante tratta tutti i tipi di dottrina presenti a quell'epoca (inesistente per lui era la specializzazione in un solo campo). Alla base del suo pensiero sta la visione religiosa della realtà: infatti egli separa la fase cristiana della storia da quella pagana e crede, come tutti a quel tempo, che la religione sia un metro per misurare ogni epoca e che sia non solo dell'intimità dell'individuo, ma parte della comunità stessa.
Rilettura della civiltà antica
Dante inoltre reinterpreta la civiltà antica e pagana in chiave cristiana, considerando anche la civiltà classica come preparazione a quella cristiana e come epoca dell'annuncio di Cristo.
La figura di Virgilio, per questo motivo considerato precursore della cristianità, viene assunta come modello non solo formale ma anche morale.
Pensiero politico di Dante
Il pensiero politico di Dante si divide in due periodi, ma sempre mantenendo l'idea di fondo fissa (un'idea innovativa per quei tempi) cioè che il comune doveva avere autonomia dal Papa, e che l'Impero e la Chiesa dovevano restare ben separati.
Nel 1° periodo, quello prima dell'esilio, Dante difende fermamente l'autonomia dei Comuni.
Nel 2° periodo il suo pensiero matura il rifiuto della frammentazione dei Comuni e rilancia il modello universalistico (legittimità completa del potere imperiale). In questo periodo Dante afferma che la Chiesa e l'Impero si completano a vicenda perché il potere del Papa (spirituale) aiuta quello dell'Imperatore (temporale o materiale) a garantire la serenità e la vita eterna agli uomini. Critica inoltre la civiltà comunale perché condanna il trionfo della logica del guadagno e dell'avidità.
Filosofia e Teologia dantesca
Per quanto riguarda la Filosofia e la Teologia Dante afferma l'indipendenza reciproca dei due campi.
Soprattutto nella poesia il pensiero di Dante si rifà al tomismo di San Tommaso D'Aquino (tradizione di origine aristotelica) in cui egli accoglie l'unione di fede e ragione: infatti la fede nelle cose rivelate viene sostenuta dalla loro dimostrabilità nella realtà.
Influenze filosofiche su Dante
Sant'Agostino e Boezio, due autori che influenzano parecchio Dante, si possono collocare entro i confini del pensiero di Platone e costituiscono per Dante un modello nello scrivere la Commedia.
Si può dire quindi che i due maggiori Filosofi greci, Aristotele e Platone, sono presenti nel pensiero dantesco.
Valorizzazione del volgare
Il nucleo del pensiero linguistico di Dante sta nella valorizzazione del volgare, non inteso come lingua nuova da sostituire al latino ma come un modo di esprimere in forma strutturata e regolarizzata il maggior numero di aspetti della realtà che circonda gli uomini.
Domande da interrogazione
- Qual è la visione religiosa di Dante riguardo alla storia?
- Come Dante reinterpreta la civiltà antica?
- Qual è il pensiero politico di Dante riguardo al rapporto tra Chiesa e Impero?
- Qual è l'approccio di Dante verso la lingua volgare?
Dante separa la fase cristiana della storia da quella pagana e considera la religione come un metro per misurare ogni epoca, parte integrante sia dell'individuo che della comunità.
Dante reinterpreta la civiltà antica in chiave cristiana, vedendo la civiltà classica come una preparazione a quella cristiana e considerando figure come Virgilio precursori della cristianità.
Dante sostiene l'autonomia dei Comuni dal Papa e la separazione tra Impero e Chiesa, vedendo i due poteri come complementari per garantire serenità e vita eterna agli uomini.
Dante valorizza il volgare non come sostituto del latino, ma come un mezzo per esprimere in modo strutturato e regolarizzato la realtà circostante.