Concetti Chiave
- Dante narra il primo incontro con Beatrice, avvenuto a nove anni, simbolicamente legato al numero nove, che conferisce solennità all'evento.
- Beatrice, chiamata "colei che dà beatitudine", suscita in Dante un amore immediato e profondo, accompagnato da un tumulto interiore.
- L'incontro provoca in Dante il risveglio dei tre "spiriti vitali", concetto ripreso dalla fisiologia medievale e dai sonetti di Cavalcanti.
- Beatrice è descritta come un angelo giovanissimo, con una veste rosso scuro che simboleggia dignità e amore, influenzando positivamente il comportamento di Dante.
- L'analisi psicologica dell'amore prevale sulla narrazione degli eventi, seguendo lo stile stilnovistico senza dettagli spaziali precisi.
Indice
Il primo incontro con Beatrice
Dante racconta in un capitolo in prosa il primo incontro con Beatrice, avvenuto quando entrambi avevano circa nove anni.
Simbolismo e significato del numero nove
Il capitolo è fitto di significati simbolici, a cominciare dal numero nove che caratterizza l'opera: il passo di apertura, infatti, è una complessa perifrasi astronomica che indica l'anno in cui l'incontro è avvenuto (nella primavera del 1274, quando entrambi avevano circa nove anni) e conferisce una certa solennità agli eventi narrati. Questa bambina veniva chiamata dagli altri Beatrice, “colei che dà beatitudine”: coloro che la chiamavano così non si rendevano conto di quanto questo nome corrispondesse alla realtà, mentre Dante sì (la sua presenza dà benessere a chi le sta vicino).
Descrizione di Beatrice e l'effetto su Dante
La vista di lei provoca in lui l'immediato innamoramento e un vero e proprio sconvolgimento interiore, descritto dall'autore con abbondanza di particolari e con la personificazione dei tre "spiriti vitali" (le funzioni dell'organismo in base alla fisiologia medievale) che viene ripresa da Cavalcanti: Dante cita lo "spirito de la vita", che risiede nel cuore, fa tremare i polsi e inizia a venir meno per la presenza di Amore, poi lo "spirito animale" (la percezione dei sensi) che risiede nel cervello e che si meraviglia e riconosce in Beatrice la beatitudine, poi quello "naturale", che si trova nello stomaco ed è preposto al nutrimento del corpo e che a causa delle pene amorose sarà in difficoltà (Dante, innamorato di Beatrice, soffrirà di mancanza di appetito). Il tema del tremore all’apparizione della donna e quello degli spiriti parlanti ricorda molto quello di alcuni sonetti di Cavalcanti in cui, tuttavia, l'amore era visto come forza devastante che provocava per lo più sofferenza, mentre qui è descritto piuttosto come forza positiva.
L'amore stilnovistico e la virtù di Beatrice
Beatrice è descritta come una "angiola giovanissima", con una veste di color rosso scuro (simbolo di altissima dignità e di passione amorosa) e se pure la sua bellezza conquista subito Dante, la sua "nobilissima virtù" fa sì che il futuro poeta non faccia alcun atto indecoroso alla sua presenza, dunque l'amore appare subito come alto e spirituale secondo la maniera stilnovistica.
L'episodio è privo di riferimenti spaziali precisi e come nel resto del libello l'autore si concentra sull'analisi psicologica degli effetti dell'amore, riducendo all'essenziale la narrazione degli eventi.
Domande da interrogazione
- Qual è il significato simbolico del numero nove nell'incontro tra Dante e Beatrice?
- Come viene descritta Beatrice e quale effetto ha su Dante?
- Qual è la differenza tra l'amore stilnovistico di Dante e quello descritto da Cavalcanti?
- In che modo l'autore si concentra sull'analisi psicologica degli effetti dell'amore?
Il numero nove ha un significato simbolico importante, rappresentando l'età di Dante e Beatrice al loro primo incontro e conferendo solennità agli eventi narrati.
Beatrice è descritta come una "angiola giovanissima" con una veste rosso scuro, e la sua vista provoca in Dante un immediato innamoramento e uno sconvolgimento interiore.
Mentre Cavalcanti descrive l'amore come una forza devastante, Dante lo presenta come una forza positiva e spirituale, influenzato dalla virtù di Beatrice.
L'autore riduce all'essenziale la narrazione degli eventi, concentrandosi sull'analisi psicologica degli effetti dell'amore attraverso la personificazione degli "spiriti vitali".