Concetti Chiave
- Il testo è una ballata "mezzana" con uno schema metrico composto da una ripresa di tre versi seguita da tre strofe di sette versi ciascuna.
- Nei primi 17 versi, una fanciulla si presenta con superbia, sottolineando le sue qualità fisiche e morali di origine celestiale.
- La fanciulla, di origine incerta, è stata oggetto di dibattito tra gli studiosi e potrebbe rappresentare un'allegoria o un amore di Dante.
- Molti elementi della ballata riecheggiano la "Vita Nova", con una transizione verso una passione umana più profonda.
- Il testo si conclude con una reazione emotiva di chi osserva la fanciulla, rischiando di perdere la vita per la sua bellezza.
Testo
I’ mi son pargoletta bella e nova,che son venuta per mostrare altrui
de le bellezze del loco ond’io fui.
I’ fui del cielo, e tornerovvi ancora
per dar de la mia luce altrui diletto;
e chi mi vede e non se ne innamora
d’amor non averà mai intelletto,
ché non mi fu in piacer alcun disdetto
quando natura mi chiese a colui
che volle, donne, accompagnarmi a vui.
Ciascuna stella ne li occhi mi piove
del lume suo e de la sua vertute;
le mie bellezze sono al mondo nove,
però che di là su mi son venute:
le quai non posson esser canosciute
se non da canoscenza d’omo in cui
Amor si metta per piacer altrui. –
Queste parole si leggon nel viso
d’un’angioletta che ci è apparita:
e io che per veder lei mirai fiso,
ne sono a rischio di perder la vita;
però ch’io ricevetti tal ferita
da un ch’io vidi dentro a li occhi sui,
ch’i’ vo’ piangendo e non m’acchetai pui.
Trasposizione in italiano moderno
“Io sono una fanciulla di bell’aspetto e diversa da tutte le altre,che sono venuta [dal cielo] per mostrare agli uomini
le bellezze del luogo dal quale provengo.
Vengo dal cielo, e vi tornerò di nuovo,
per dare alle anime beate la gioia della mia luce;
e colui che mi vede e non si innamora dime
non avrà mai la vera conoscenza dell’amore,
perché, in quanto a bellezza, non mi fu negato alcun ornamento
quando la Natura chiese [che fossi creata] a Colui,
che volle, o donne, accompagnarmi presso di voi.
Da ogni stella è scesa nei miei occhi
qualcosa della sua luce e della sua potenza;
le mie bellezze, per il mondo sono insolite [= mai viste]
perché mi sono state attribuite da lassù [ Dio];
che possono essere comprese
se non dall’intelletto di un uomo in cui
Amore si insediato attraverso la bellezza di una donna.”
Queste parole si leggono sul viso
di un grazioso angelo che ci è apparso;
ed io per ammirarlo la guardai con gli occhi fissi
a tal punto da rischiare di perdere la vita:
dal momento in cui ho avuto una simile ferita
da quanto mi rispecchiai nei suoi occhi
non faccio altro che piangere e da allora non ho avuto più quiete.
Spiegazione
Dal punto di vista metrico, si tratta di una ballata, detta “mezzana” perché la ripresa (vv. 1-3) è di tre versi, endecasillabi. Alla ripresa seguono tre strofe di sette versi ciascuna, tutti endecasillabi. Lo schema metrico è il seguente: ABB, CD, CD, DBB.Nei primi 17 versi, parla una fanciulla che espone le proprie lodi con una certa superbia e insistenza civettuola nel far notare le proprie qualità sia fisiche che morali.
Gli studiosi hanno discusso molto su chi potesse essere questa graziosa fanciulla e in quale fase della vita di Dante essa potrebbe essere collocata. Sta di fatto che essa è totalmente diversa dache nella Vita Nova è caratterizzata da tanta umiltà e alla quale non si adattano affatto gli ultimi versi, vv. 18-24. Alcuni la identificano con Petra, la donna delle rime petrose, ma questa si presenta come una donna matura e di età maggiore rispetto alla “pargoletta”. È interessante notare che nel canto XXXI del Purgatorio (vv. 56-60), Beatrice rimprovera Dante di aver amato, dopo la sua morte, una paroletta. E si potrebbe trattare della protagonista della ballata. Comunque, in ambito biografico, resta una donna indeterminata e si potrebbe anche pensare che potrebbe essere un’allegoria. Infatti, alcuni critici considerano questa ballata come un momento intermedio fra l’amore reale e la trasfigurazione allegorica della donna gentile.
Molti elementi di questa ballata riecheggiano aspetti della Vita Nova, soprattutto se si pensa che lo spazio cronologico fra i due scritti è minimo. Gli ultimi versi hanno un aspetto meno vago e meno improntato alla poetica stilnovistica perché esprimono una passione umana più profonda.
Domande da interrogazione
- Qual è il tema principale della ballata?
- Da dove proviene la fanciulla e qual è il suo scopo?
- Come viene descritta la bellezza della fanciulla?
- Qual è la reazione dell'osservatore alla vista della fanciulla?
- Quali sono le interpretazioni critiche sulla figura della fanciulla?
Il tema principale della ballata è la bellezza e la superiorità di una fanciulla celestiale che si presenta agli uomini per mostrare le sue qualità fisiche e morali.
La fanciulla proviene dal cielo e il suo scopo è mostrare agli uomini le bellezze del luogo celestiale da cui proviene.
La bellezza della fanciulla è descritta come unica e mai vista nel mondo, attribuita da Dio, e comprensibile solo da chi ha l'intelletto dell'amore.
L'osservatore è talmente colpito dalla bellezza della fanciulla che rischia di perdere la vita e continua a piangere senza trovare pace.
Alcuni critici vedono la fanciulla come un'allegoria, mentre altri la collegano a figure della vita di Dante, come Petra o una "pargoletta" menzionata nel Purgatorio, ma resta una figura indeterminata.