Concetti Chiave
- Dante Alighieri pone al centro della sua opera la vita e l'amore, nonostante l'Inferno contenga frequenti riferimenti alla morte.
- I figli di Dante furono tra i primi commentatori della sua opera, con Pietro e Jacopo che offrirono le loro interpretazioni.
- La figlia di Dante, Antonia, entrò in convento e prese il nome di "Suor Beatrice", mentre l'esistenza di un quarto figlio, Giovanni, resta incerta.
- Guido da Pisa interpretò "nel mezzo del cammin di nostra vita" come un riferimento al tempo trascorso nei sogni, collegando la Commedia a una visione onirica.
- Il legame tra Dante e Freud sottolinea l'importanza del sogno, con il primo ispirato dai sogni e il secondo noto per "L'interpretazione dei sogni".
Indice
La centralità della vita nell'opera di Dante
Dante fa già una dichiarazione di come sarà la sua opera: basata sulla vita. Nonostante ciò compare, soprattutto nell'inferno, la parola morte. Però la priorità di Dante è mettere al centro la vita, far sì che la vita prosperi. Anche perché la vita è nostra (cammin di nostra vita).
Vita e amore sono al centro per Dante → quando Dante scrive 'Vita nova', si era appena innamorato di Beatrice.
La famiglia di Dante e i suoi commentatori
I figli di Dante furono i primi a commentare l’opera del padre. Sia Pietro sia Jacopo.
La figlia femmina, Antonia, entrò in convento chiamandosi “Suor Beatrice” Siamo incerti sull’esistenza di un quarto figlio di Dante, chiamato Giovanni, ma non ci sono fonti certe.
Interpretazioni del sogno nella Commedia
Guido da Pisa invece commenta che “nel mezzo del cammin di nostra vita” potrebbe voler dire che circa metà della nostra vita la viviamo da svegli, mentre l’altra metà dormendo. Guido Da Pisa crede che potrebbe dire “nella metà della vita passata nel sogno”. Per questo dice che la Commedia è una Visio In Somnis. Questa credenza è legata ad Aristotele, che nell’Etica Nicomachea.
“In quella parte della vita in cui stavo sognando” —> legame tra Dante e Freud. Per entrambi il sogno è molto importante, però Freud realizza la sua opera “L’interpretazione dei sogni” nel 1899.
Possiamo quindi affermare che una delle fonti di ispirazione per Dante fosse anche il mondo dei sogni.