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Concetti Chiave

  • Dante Alighieri in "De Vulgari Eloquentia" confronta coraggiosamente il volgare illustre con il latino, elevandolo come lingua nobile e spontanea.
  • Dante ricostruisce l'origine delle lingue partendo dalla Bibbia, spiegando come il volgare si sia sviluppato da tre lingue principali: greco, germanico e latino.
  • L'opera analizza 14 volgari italiani, cercando di identificare un volgare illustre che unifichi linguisticamente l'Italia, ma senza successo.
  • Dante definisce quattro caratteristiche che il volgare illustre dovrebbe possedere: illustre, cardinale, curiale e aulico, anticipando l'unità linguistica italiana.
  • Il secondo libro, incompleto, discute l'uso del volgare illustre in contesti nobili e critica le scuole letterarie italiane, segnando Dante come padre della critica letteraria.

E’ un tratto di linguistica e retorico scritta in latino (da come si può notare dal “de” nel titolo). Doveva contenere 4 libri, ma Dante ne scrisse solo 1 e parte del secondo.

Il tema principale dell’opera è molto originale e coraggioso, infatti Dante cerca di paragonare il volgare illustre al latino.

Indice

  1. Il confronto tra volgare e latino
  2. La storia delle lingue secondo Dante
  3. La ricerca del volgare illustre
  4. Le caratteristiche del volgare illustre
  5. Il secondo libro e la critica letteraria

Il confronto tra volgare e latino

Nel primo trattato Dante afferma che il latino è una lingua naturale, che si apprende sin da bambino e che non necessita lo studio, a differenza del latino che ha l’indigenza di studiarla e quindi artificiale. Di conseguenza Dante eleva il volgare, affermando che è una lingua nobile e più spontanea rispetto al latina e dunque migliore.

La storia delle lingue secondo Dante

Per dimostrare questo, il poeta, fa una cosa ardua e che nessuno prima di esso aveva mai fatto: ricostruire la storia delle lingue. Dante parte dal principio, dalla bibbia. Infatti, secondo Dante, prima dell’episodio di Babele c’era solo una lingua, ossia gli uomini hanno cercato di creare una torre altissima per cercare di raggiungere dio, ma codesto li ha puniti non distruggendo tutto ma dando loro dono le lingue. Gli uomini non capendosi più ha abbandonato il progetto e la torre è caduta. Quindi presero vita tre lingue: greco, germanico e latino. Poi da queste tre prendono vita altre tre lingue: lingua d’oc, lingua d’oil e lingua del sì.

La ricerca del volgare illustre

Dante si focalizza sulla lingua del sì, analizzando ben 14 volgari delle regioni di tutt’Italia, nella speranza di cercare il volgare illustre ovvero la lingua che possa unificare dal punto di vista linguistico. Analizza tutte le sfumature, mettendo in confronto tutti i volgari. Ma nessuna perfetta. Dante paragona la lingua volgare come una pantera: sparge il suo profumo in tutt’Italia ma non c’è una tana fissa.

Le caratteristiche del volgare illustre

Da qui, il poeta passa dallo stile induttivo, allo stile deduttivo ovvero che va dai generali fin ai particolari. Dante delinea le 4 caratteristiche ha deve avere:

Illustre

Cardinale: deve essere il centro il quale, attorno, girano tutti gli altri volgari

Curiale: deve poter essere parlato nelle corti

Aulico: ovvero quando un domani l’Italia sarà unita, essa deve essere degna di essere parlata nelle aule

Dante con quest’opera da vita a un problema che verrà risolto solo nel ‘800 da Alessandro Manzoni, quando per l’Italia unita scelse il volgare fiorentino come lingua per l’Italia.

Alla fine del primo trattato Dante afferma che senza un’unità politica non può affermarsi un’unità linguistica.

Il secondo libro e la critica letteraria

Il secondo libro è un vero e proprio trattato di retorica. Dante illustra per quali argomenti debba essere utilizzato il volgare illustre, trattando di temi nobili come la politica, la virtù,..

Nel secondo libro, Dante manifesta tutte le scuole della letteratura italiana: la scuola siciliana, i poeti siculo toscani,... de facto Dante è il padre della critica. E’ famosa infatti la critica che Dante fece a Guittone e a tutti i poeti siculo toscani.

A questo punto il trattato si interrompe, perché si pensa che Dante abbia avuto l’ispirazione della Commedia, l’opera più importante.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il tema principale dell'opera di Dante discussa nel testo?
  2. Il tema principale dell'opera è il confronto tra il volgare illustre e il latino, con Dante che cerca di elevare il volgare come lingua nobile e spontanea rispetto al latino.

  3. Come Dante ricostruisce la storia delle lingue?
  4. Dante ricostruisce la storia delle lingue partendo dalla Bibbia, spiegando che prima dell'episodio di Babele esisteva una sola lingua, e che dopo la punizione divina nacquero tre lingue principali: greco, germanico e latino, da cui derivarono altre lingue.

  5. Qual è l'obiettivo di Dante nella ricerca del volgare illustre?
  6. L'obiettivo di Dante è trovare una lingua volgare che possa unificare linguisticamente l'Italia, analizzando i vari volgari regionali e cercando una lingua che possa essere considerata illustre.

  7. Quali sono le caratteristiche del volgare illustre secondo Dante?
  8. Le caratteristiche del volgare illustre secondo Dante sono: illustre, cardinale, curiale e aulico, ovvero una lingua centrale, parlata nelle corti e degna di essere usata nelle aule di un'Italia unita.

  9. Perché il trattato di Dante si interrompe nel secondo libro?
  10. Il trattato si interrompe perché si pensa che Dante abbia avuto l'ispirazione per scrivere la Commedia, considerata la sua opera più importante.

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