Concetti Chiave
- Il Convivio di Dante è un'opera scritta in volgare tra il 1304 e il 1307, pensata come una vasta enciclopedia di conoscenza umana per difendersi dalle accuse che portarono al suo esilio.
- Dante mira a promuovere la cultura rivolgendosi a un pubblico di elevata condizione morale e civile, utilizzando il volgare per rendere l'opera accessibile anche a chi non conosce il latino.
- L'opera, inizialmente prevista in quindici trattati, si interrompe dopo quattro, probabilmente a causa del progetto di scrivere la Commedia, segnando un cambiamento dalla filosofia alla Rivelazione divina.
- Nel Convivio, Dante esalta la sapienza e discute la vera nobiltà, vista come conquista personale attraverso la virtù, opponendosi al privilegio di sangue.
- Dante utilizza un metodo allegorico nei commenti alle canzoni e introduce temi come la struttura dei cieli e le gerarchie, anticipando concetti che svilupperà nel Paradiso.
Il Convivio, scritto in volgare tra il 1304 e il 1307, è un prosimetro rappresentante la prima opera dottrinaria di Dante ed è il frutto degli studi filosofici e dell'esperienza politica. Puntava a essere una vasta enciclopedia che raccogliesse tutta la conoscenza umana. Dante si propose di dimostrare l'altissimo livello di sapienza raggiunto per difendersi dalle false accuse dei concittadini che l'avevano esiliato.
Indice
Scopi e pubblico del Convivio
Visti l'amore per la sapienza e un concreto impegno in ambito morale e civile, Dante si propone un compito di promozione culturale, rivolgendosi a un pubblico più ampio. Per il mutamento di scopi si attribuisce la Vita nuova ad una fase giovanile e il Convivio ad un'età matura.
Struttura e interruzione dell'opera
L'opera avrebbe dovuto comprendere quindici trattati, ma furono composti solo i primi quattro. Il motivo dell'interruzione è forse la nascita dell'idea di scrivere la Commedia, che sostituisce il fiducioso uso della filosofia per raggiungere la verità al bisogno di essere guidato dalla Rivelazione divina.
Contenuti del I trattato
Nel I trattato, che ha funzione di introduzione, lo scrittore espone le ragioni dell'intera opera: offrire un "convivio", cioè un "banchetto" di sapienza, costituito dalle “vivande”, cioè canzoni, e dal “pane”, il commento in prosa.
È destinato tutti coloro che non abbiano potuto dedicarsi agli pur essendo dotati di animo "gentile”, e per questo non scrive in latino, ma in volgare, di cui pronuncia un'appassionata esaltazione. L’opera non è destinata ad un pubblico popolare, ma di elevata condizione, quello della nuova cultura comunale.
Dante mira ad un pubblico di una nobiltà etica, capace di rivolgersi alla cultura per puro amore di conoscenza. Per Dante questa nuova aristocrazia dovrà costituire la nuova classe dirigente e riportare l'umanità sulla retta via.
Metodo e contenuti del II trattato
Nel II trattato Dante spiega che seguirà un metodo di lettura allegorico nel commento alle proprie canzoni. Poi offre una descrizione dei cieli e delle gerarchie che saranno alla base del Paradiso.
Inno alla sapienza nel III trattato
Il III trattato è un inno alla sapienza, per Dante la somma perfezione dell'uomo.
Problema morale nel IV trattato
Nel IV trattato viene affrontato il problema morale della vera nobiltà. Dante sostiene che la nobiltà non è solo privilegio di sangue, ma conquista personale attraverso l'esercizio della virtù. Qui trova posto anche una prima enunciazione della teoria politica di Dante, incentrata sulla necessità di un impero universale, sviluppata poi nella Monarchia.
Stile e obiettivi del Convivio
La prosa volgare del Convivio è costruita per l'argomentazione e per il ragionamento. Il rischio di cadere in un discorso troppo arido e astratto viene evitato dalla passione con cui l'autore si rivolge ai suoi lettori, nel tentativo di risvegliare il desiderio di un'ordinata convivenza civile.
Domande da interrogazione
- Qual è lo scopo principale dell'opera il Convivio di Dante e in quale periodo è stata scritta?
- Perché Dante ha scelto di scrivere il Convivio in volgare anziché in latino?
- Quanti trattati doveva comprendere il Convivio e perché l'opera è rimasta incompleta?
- Qual è la visione di Dante sulla vera nobiltà espressa nel Convivio?
Il Convivio, scritto tra il 1304 e il 1307, mira a essere una vasta enciclopedia che raccoglie tutta la conoscenza umana, dimostrando l'altissimo livello di sapienza raggiunto da Dante per difendersi dalle false accuse che portarono al suo esilio. L'opera rappresenta un impegno di promozione culturale rivolto a un pubblico ampio e di elevata condizione.
Dante ha scelto di scrivere il Convivio in volgare per rendere l'opera accessibile a coloro che, pur essendo dotati di animo "gentile", non avevano potuto dedicarsi agli studi classici. Questa scelta riflette il suo desiderio di rivolgersi a un pubblico di nuova cultura comunale, promuovendo una nobiltà etica interessata alla cultura per amore della conoscenza.
Il Convivio doveva comprendere quindici trattati, ma ne furono composti solo i primi quattro. L'interruzione è probabilmente dovuta alla nascita dell'idea di scrivere la Commedia, con Dante che passa dall'uso della filosofia per raggiungere la verità al bisogno di essere guidato dalla Rivelazione divina.
Nel Convivio, Dante sostiene che la vera nobiltà non è un privilegio di sangue, ma una conquista personale ottenuta attraverso l'esercizio della virtù. Questa visione è parte di una più ampia teoria politica che vede la necessità di un impero universale, come sviluppato anche nella sua opera Monarchia.