Concetti Chiave
- Il processo diagnostico di laboratorio è suddiviso in tre fasi: pre-analitica, analitica e post-analitica, concettualizzato nel "brain to brain loop".
- La fase analitica è altamente automatizzata, riducendo gli errori, ma non li elimina completamente.
- Il siero è privo di fattori di coagulazione e si separa dal sangue coagulato senza anticoagulanti, mentre il plasma li contiene.
- Il sodio citrato, presente in provette con tappo azzurro, è l'anticoagulante standard per i test di coagulazione, richiedendo un rapporto preciso di 1:9 con il sangue.
- Il sodio citrato forma legami ionici con il calcio, permettendo il rilascio di tracce di calcio ionizzato senza interferire nei processi coagulativi.
Variabilità analitica
Affinché il dato di laboratorio sia di una qualità adeguata per poter essere utilizzato dal medico per prendere decisioni cliniche, questo dato deve essere valutato considerando tre distinte fasi: la fase pre-analitica, la fase analitica e la fase post-analitica.Questo schema è stato teorizzato negli anni ’80 dal patologo americano Lundberg, ed è anche noto come il “brain to brain loop”. Mostra i passaggi sia concettuali che materiali nel processo diagnostico: il medico esprime un quesito sulla base delle condizioni del paziente, richiedendo un’analisi specifica al laboratorio, verranno poi presentati gli esiti che ritorneranno al medico, tramite i quali riuscirà a svolgere una decisione di tipo clinico.
Questi passaggi vengono divisi in tre momenti essenziali:
• Fase pre-analitica (sarà trattata successivamente con la professoressa Montagnana), in cui si concentrano la maggior parte degli errori di laboratorio, ad esempio a causa di campioni di sangue inadeguati.
• Fase analitica: al giorno d’oggi è molto più automatizzata, consentendo di ridurre in maniera significativa gli errori possibili, tuttavia non sono comunque uguali a zero.
• Fase post-analitica
Il siero è invece quella porzione di sangue che si ricava lasciando spontaneamente coagulare il sangue in una provetta: se non viene trattato con sostanze anticoagulanti in circa 20 minuti a temperatura ambiente si separa la parte corpuscolata dalla parte liquida, che è appunto il siero.
Il plasma quindi presenta i fattori di coagulazione, mentre il siero ne è invece privo.
Inoltre, le provette di siero e di plasma possono contenere a volte un gel separatore, una sostanza con un peso specifico intermedio tra la parte corpuscolata e la parte liquida del sangue: in questo modo separa fisicamente i globuli rossi dal plasma o dal siero. Si ha una minore probabilità di avere campioni emolitici.
Il sodio citrato è un anticoagulante riconosciuto universalmente con il tappo azzurro/blu/indaco.
Il sodio citrato è l’anticoagulante di elezione per i test di coagulazione. È una sostanza liquida, quindi bisogna tener conto che il campione che viene raccolto in questa provetta risulterà diluito: è importante che queste provette vengano riempite correttamente, in modo che il rapporto anticoagulante-sangue sia sempre 1:9, se la diluizione non viene mantenuta, gli intervalli di riferimento cambiano. Se questi rapporti non vengono rispettati, le provette vengono rigettate dal laboratorio.
Il sodio citrato lega calcio, magnesio e zinco: agisce quindi come inibitore enzimatico, impedendo di effettuare esami enzimatici di chimica clinica.
Rispetto però all’EDTA, il legame che il sodio citrato effettua con il calcio è ionico e non più covalente, quindi è debole e reversibile: in questo modo vengono rilasciate tracce di calcio ionizzato nel campione biologico non interferendo con i processi coagulativi.
Domande da interrogazione
- Quali sono le fasi essenziali per garantire la qualità dei dati di laboratorio?
- Qual è la differenza tra siero e plasma?
- Qual è il ruolo del sodio citrato nei test di coagulazione?
- Perché è importante il corretto riempimento delle provette con sodio citrato?
Le fasi essenziali sono la fase pre-analitica, la fase analitica e la fase post-analitica, come teorizzato da Lundberg negli anni '80.
Il siero è privo di fattori di coagulazione, mentre il plasma li contiene. Il siero si ottiene lasciando coagulare il sangue, mentre il plasma si ottiene trattando il sangue con anticoagulanti.
Il sodio citrato è l'anticoagulante di elezione per i test di coagulazione, mantenendo un rapporto di 1:9 con il sangue per evitare alterazioni nei risultati.
È importante per mantenere il rapporto anticoagulante-sangue corretto, evitando che le provette vengano rigettate e garantendo la precisione dei risultati.