Concetti Chiave
- Non è possibile misurare contemporaneamente velocità e posizione dell'elettrone, portando a una descrizione probabilistica della sua posizione.
- La teoria quantistica descrive l'elettrone come un punto su un piano bidimensionale, mentre la teoria ondulatoria lo considera un'onda su un piano tridimensionale.
- La probabilità di trovare un elettrone diminuisce con l'aumentare della distanza dal nucleo, con zone di maggiore e minore probabilità.
- La zona di massima probabilità di trovare l'elettrone corrisponde alla zona individuata da Bohr, ma non è un'orbita precisa.
- Negli anni venti, la natura dualistica della luce è stata applicata anche agli elettroni, evidenziando la loro natura ondulatoria e corpuscolare.
Teoria di probabilità di trovare l'elettrone
Non posso misurare contemporaneamente velocità e posizione dell'elettrone, se misuro uno perdo l'altro, non posso dire quindi con certezza la posizione di un atomo ma solo la probabilità di dove trovarlo.
Quindi:
• Teoria quantistica: so che in un determinato momento l'elettrone passa in un dato punto: piano bidimensionale;
• Teoria ondulatoria: l'elettrone può passare o non passare, è anche un onda e può non passare in un punto dato.
La probabilità di trovare un elettrone scende allontanandosi dal nucleo. Possiamo calcolare le zone di maggiore o minore probabilità di trovare gli elettroni: c’è una zona in cui la probabilità è massima, allontanandosi dalla quel questa diminuisce. È interessante notare come questa zona corrisponda a quella individuata da Bohr, ma mentre per lui essa era la zona precisa in cui orbita l’elettrone, adesso sappiamo che, come detto, è solo la zona dove è massima la probabilità di trovarlo.
Negli anni venti si omologa il comportamento della luce (di natura dualistica ondulatoria e corpuscolare), ossia un'onda elettromagnetica di fondamentale importanza, a quello dell'elettrone sull'orbita