Concetti Chiave
- Il fermio è un elemento chimico con numero atomico 100 e simbolo Fm, appartenente agli attinidi e ai transuranici.
- Non si trova in natura sulla Terra e viene prodotto sinteticamente, derivando il nome dal fisico Enrico Fermi.
- Scoperto in seguito all'esplosione termonucleare MIKE nel 1952, il fermio fu identificato per la prima volta a Berkeley, nel 1953.
- L'isotopo inizialmente scoperto è il 255Fm, con un periodo di 21,5 ore; l'isotopo più stabile è il 253Fm con un periodo di tre giorni.
- La sintesi del fermio avviene tramite bombardamento di elementi pesanti con particelle accelerate o tramite forti flussi di neutroni.
Fermio
Elemento chimico di numero atomico 100 e simbolo Fm. Nella tavola periodica degli elementi si colloca fra gli attinidi e precisamente fra gli elementi transuranici. Non esiste in natura, almeno sulla Terra e (se non in quantità insignificanti) anche nello spazio ad essa prossimo, per cui è stato preparato esclusivamente per via sintetica. Il suo nome deriva da quello dell'illustre fisico italiano Enrico Fermi; la sua scoperta avvenne in diversi laboratori degli USA nell'esame dei prodotti formatisi in seguito all'esplosione termonucleare denominata MIKE, condotta nel 1952 nel Pacifico. La sua prima identificazione risale al 16 gennaio 1953, a Berkeley in California; nello studio degli stessi residui radioattivi venne scoperto anche l'einsteinio, l'elemento di numero atomico 99. L'isotopo scoperto per primo è l'isotopo 255Fm, che ha un periodo (tempo nel quale una massa di un isotopo si riduce alla meta per decadimento radioattivo) di sole 21,5 ore; sono stati poi identificati e sintetizzati anche tutti gli altri isotopi, dal 250 al 256. Fra questi il più stabile è l'isotopo 253Fm, che ha un periodo di soli tre giorni. Per la sintesi di questi isotopi si parte da elementi pesanti (uranio, plutonio, ecc.) che si sottopongono ad intenso bombardamento mediante particelle opportune fortemente accelerate in macchine circolari (ciclotroni) o acceleratori lineari. Le particelle più usate sono ioni elio, berillio, boro o carbonio; alternativamente si possono sottoporre gli elementi pesanti detti a fortissimi flussi di neutroni.