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Concetti Chiave

  • L'angiografia e l'embolizzazione consentono di chiudere i vasi sanguigni senza necessità di isolarli, adattandosi a diversi distretti, come epatico e renale.
  • Le innovative matassine in Nitinolo offrono maggiore precisione rispetto alle tradizionali spirali di Gianturco, permettendo un posizionamento millimetrico.
  • Le spirali di Gianturco richiedono un diametro corretto per chiudere efficacemente il vaso, evitando dislocazioni o inefficacia.
  • L'embolizzazione può essere una soluzione nell'emorragia post-partum, specialmente quando l'isterectomia non controlla il sanguinamento.
  • La fibrina utilizzata per chiudere i vasi viene riassorbita in 30 giorni, consentendo la ricanalizzazione naturale dei vasi.

Indice

  1. Vantaggi dell'angiografia ed embolizzazione
  2. Innovazioni nelle tecniche di chiusura
  3. Spirali di Gianturco e loro utilizzo
  4. Emorragia post-partum e soluzioni

Vantaggi dell'angiografia ed embolizzazione

l’enorme vantaggio dell’angiografia e dell’embolizzazione nei sanguinamenti arteriosi sta nel fatto che non si deve isolare il vaso per andare a chiuderlo, ma è necessario comunque andare a chiuderlo sia a monte che a valle della lesione in quei distretti (come quello epatico) in cui c’è collateralità; nei distretti con circolazione terminale, come nel rene, è invece sufficiente chiudere solo a monte.

Innovazioni nelle tecniche di chiusura

Nell’immagine a lato vengono mostrate, con i loro reperi (puntini neri), due “matassine” in Nitinolo. Queste sono ancora più innovative rispetto alle spirali di Gianturco. Non hanno forma a spirale, sono vendute schiacciate e vengono avvitate alla guida che le spinge; quando sono nel punto esatto, vengono svitate e ritornano alla loro forma, espandendosi e andando così a chiudere il vaso (il professore afferma che la loro forma ricorda quella delle spugnette metalliche per lavare i piatti). Se il punto non è quello esatto posso ritirarle e mettere meglio il catetere, quindi è possibile posizionarle ovunque si voglia con precisione millimetrica.

Spirali di Gianturco e loro utilizzo

Le spirali di Gianturco, invece, sono fatte come una molla, in platino o in acciaio con reperi d’oro, sono vendute dentro un astuccio in ferro, dove sono rettilineizzate; vengono posizionate sul catetere, viene inserita la guida; quando il catetere viene rimosso, la spirale, lasciata nel vaso, riprende la sua forma e chiude il vaso. La spirale deve avere il diametro del vaso, perché, se la si usa più piccola, non chiude il vaso e finisce più a valle, andando a chiudere altri vasi, se è troppo larga, rimane rettilinea e non chiude nulla.

Emorragia post-partum e soluzioni

L’emorragia post-partum in una puerpera è un’altra possibile applicazione dell’embolizzazione (non utilizzata a Verona). Dopo il secondamento normalmente l’utero inizia a contrarsi per limitare le perdite ematiche. Se l’utero non si contrae adeguatamente la ferita lasciata dalla placenta continua a sanguinare. In questa situazione può svilupparsi un quadro di DIC, con rischio di vita per la paziente. La soluzione estrema, nei casi di sanguinamento non controllabile, è l’isterectomia. In queste immagini TC è mostrato proprio l’esempio di una puerpera con un massivo emoperitoneo, con le anse intestinali che galleggiano. Nonostante l’isterectomia la paziente continua a sanguinare, per cui viene messo un clamp in sala operatoria per chiudere l’aorta (visibile come un anello). I puntini neri nelle due immagini sotto sono le zaffature delle garze messe per tamponare il sanguinamento, ma comunque non sufficienti. Nell’immagine in basso a dx, rispetto a quella di sx, il bianco del contrasto è molto più rappresentato, perché il sangue continua ad uscire. Qui la soluzione è chiudere l’ipogastrica andando a chiudere con frammenti di spugna di fibrina tutti i rami anteriori della pelvi, facendo rimanere pervi solo quelli posteriori. La fibrina utilizzata, come quella endogena, viene lisata dalla plasmina, quindi in 30 giorni viene riassorbita ed i vasi ricanalizzano, ma nel frattempo l’emorragia si è esaurita.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono i vantaggi dell'angiografia e dell'embolizzazione nei sanguinamenti arteriosi?
  2. I vantaggi dell'angiografia e dell'embolizzazione nei sanguinamenti arteriosi sono che non è necessario isolare il vaso per chiuderlo e che è possibile posizionare con precisione millimetrica i dispositivi di chiusura.

  3. Come vengono utilizzate le spirali di Gianturco nell'embolizzazione?
  4. Le spirali di Gianturco vengono posizionate sul catetere e, una volta inserita la guida, vengono lasciate nel vaso per chiuderlo riprendendo la loro forma a molla.

  5. Quali sono le possibili applicazioni dell'embolizzazione nell'emorragia post-partum?
  6. Nell'emorragia post-partum, l'embolizzazione può essere utilizzata per controllare il sanguinamento non controllabile dopo l'isterectomia, chiudendo l'ipogastrica e i rami anteriori della pelvi con frammenti di spugna di fibrina.

  7. Cosa succede alla fibrina utilizzata nell'embolizzazione?
  8. La fibrina utilizzata nell'embolizzazione viene lisata dalla plasmina e viene riassorbita in 30 giorni, permettendo ai vasi di ricanalizzarsi.

Domande e risposte