Concetti Chiave
- L'angiografia e l'embolizzazione consentono di chiudere i vasi sanguigni senza necessità di isolarli, adattandosi a diversi distretti, come epatico e renale.
- Le innovative matassine in Nitinolo offrono maggiore precisione rispetto alle tradizionali spirali di Gianturco, permettendo un posizionamento millimetrico.
- Le spirali di Gianturco richiedono un diametro corretto per chiudere efficacemente il vaso, evitando dislocazioni o inefficacia.
- L'embolizzazione può essere una soluzione nell'emorragia post-partum, specialmente quando l'isterectomia non controlla il sanguinamento.
- La fibrina utilizzata per chiudere i vasi viene riassorbita in 30 giorni, consentendo la ricanalizzazione naturale dei vasi.
Indice
Vantaggi dell'angiografia ed embolizzazione
l’enorme vantaggio dell’angiografia e dell’embolizzazione nei sanguinamenti arteriosi sta nel fatto che non si deve isolare il vaso per andare a chiuderlo, ma è necessario comunque andare a chiuderlo sia a monte che a valle della lesione in quei distretti (come quello epatico) in cui c’è collateralità; nei distretti con circolazione terminale, come nel rene, è invece sufficiente chiudere solo a monte.
Innovazioni nelle tecniche di chiusura
Nell’immagine a lato vengono mostrate, con i loro reperi (puntini neri), due “matassine” in Nitinolo. Queste sono ancora più innovative rispetto alle spirali di Gianturco. Non hanno forma a spirale, sono vendute schiacciate e vengono avvitate alla guida che le spinge; quando sono nel punto esatto, vengono svitate e ritornano alla loro forma, espandendosi e andando così a chiudere il vaso (il professore afferma che la loro forma ricorda quella delle spugnette metalliche per lavare i piatti). Se il punto non è quello esatto posso ritirarle e mettere meglio il catetere, quindi è possibile posizionarle ovunque si voglia con precisione millimetrica.
Spirali di Gianturco e loro utilizzo
Le spirali di Gianturco, invece, sono fatte come una molla, in platino o in acciaio con reperi d’oro, sono vendute dentro un astuccio in ferro, dove sono rettilineizzate; vengono posizionate sul catetere, viene inserita la guida; quando il catetere viene rimosso, la spirale, lasciata nel vaso, riprende la sua forma e chiude il vaso. La spirale deve avere il diametro del vaso, perché, se la si usa più piccola, non chiude il vaso e finisce più a valle, andando a chiudere altri vasi, se è troppo larga, rimane rettilinea e non chiude nulla.
Emorragia post-partum e soluzioni
L’emorragia post-partum in una puerpera è un’altra possibile applicazione dell’embolizzazione (non utilizzata a Verona). Dopo il secondamento normalmente l’utero inizia a contrarsi per limitare le perdite ematiche. Se l’utero non si contrae adeguatamente la ferita lasciata dalla placenta continua a sanguinare. In questa situazione può svilupparsi un quadro di DIC, con rischio di vita per la paziente. La soluzione estrema, nei casi di sanguinamento non controllabile, è l’isterectomia. In queste immagini TC è mostrato proprio l’esempio di una puerpera con un massivo emoperitoneo, con le anse intestinali che galleggiano. Nonostante l’isterectomia la paziente continua a sanguinare, per cui viene messo un clamp in sala operatoria per chiudere l’aorta (visibile come un anello). I puntini neri nelle due immagini sotto sono le zaffature delle garze messe per tamponare il sanguinamento, ma comunque non sufficienti. Nell’immagine in basso a dx, rispetto a quella di sx, il bianco del contrasto è molto più rappresentato, perché il sangue continua ad uscire. Qui la soluzione è chiudere l’ipogastrica andando a chiudere con frammenti di spugna di fibrina tutti i rami anteriori della pelvi, facendo rimanere pervi solo quelli posteriori. La fibrina utilizzata, come quella endogena, viene lisata dalla plasmina, quindi in 30 giorni viene riassorbita ed i vasi ricanalizzano, ma nel frattempo l’emorragia si è esaurita.
Domande da interrogazione
- Quali sono i vantaggi dell'angiografia e dell'embolizzazione nei sanguinamenti arteriosi?
- Come vengono utilizzate le spirali di Gianturco nell'embolizzazione?
- Quali sono le possibili applicazioni dell'embolizzazione nell'emorragia post-partum?
- Cosa succede alla fibrina utilizzata nell'embolizzazione?
I vantaggi dell'angiografia e dell'embolizzazione nei sanguinamenti arteriosi sono che non è necessario isolare il vaso per chiuderlo e che è possibile posizionare con precisione millimetrica i dispositivi di chiusura.
Le spirali di Gianturco vengono posizionate sul catetere e, una volta inserita la guida, vengono lasciate nel vaso per chiuderlo riprendendo la loro forma a molla.
Nell'emorragia post-partum, l'embolizzazione può essere utilizzata per controllare il sanguinamento non controllabile dopo l'isterectomia, chiudendo l'ipogastrica e i rami anteriori della pelvi con frammenti di spugna di fibrina.
La fibrina utilizzata nell'embolizzazione viene lisata dalla plasmina e viene riassorbita in 30 giorni, permettendo ai vasi di ricanalizzarsi.