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Concetti Chiave

  • Il Virginia Bright è un tabacco derivato dall'ibridazione del tabacco Virginia nordamericano, noto per il suo sapore chiaro e dolce, e apprezzato soprattutto nella produzione di sigarette.
  • Questo tipo di tabacco, noto come flue-cured, viene coltivato in diverse regioni del mondo, inclusi Stati Uniti, Brasile, Africa, Asia, Australia e Europa, rappresentando circa il 60% del tabacco grezzo prodotto globalmente.
  • Il Bright è una pianta alta, con foglie sessili di colore verde chiaro e un sistema radicale a fittone; viene coltivato in diverse varianti per adattarsi a diverse condizioni climatiche e resistere ai parassiti.
  • In Italia, il Virginia Bright è stato introdotto alla fine del XIX secolo e oggi rappresenta una parte significativa della produzione nazionale di tabacco, in particolare nelle regioni del centro-nord.
  • La coltivazione del Bright prevede un trapianto primaverile, con specifiche tecniche di fertilizzazione e cura delle foglie, e produce un tabacco con un caratteristico gusto dolce e profumo di zucchero caramellato.

Indice

  1. Origini del tabacco Virginia
  2. Diffusione globale del flue-cured
  3. Coltivazione del Virginia Bright in Italia
  4. Produzione e coltivazione del Bright
  5. Tecniche di semina e coltivazione
  6. Sistemi di coltivazione e concimazione
  7. Trapianto e gestione delle piante
  8. Cura e lavorazione del tabacco
  9. Processo di cura e qualità finale

Origini del tabacco Virginia

Deriva, per ibridazione e selezione, dal tabacco Virginia di origine nordamericana. Nello Stato omonimo del Virginia gli inglesi, con John Rolfe, introdussero verso il 1612 due razze di tabacco, Oroonoko (originaria del Rio delle Amazzoni, Brasile) e Sweet-scented (soave profumo), dalle quali originò un tabacco intermedio. Le selezioni per l'adattabilità alle condizioni di povertà dei terreni e la cura delle foglie col carbone, al posto della cura con il fuoco di legna, diedero origine al Virginia Bright, o flue-cured tobacco, un tabacco chiaro e dolce, in luogo dell'originario tabacco scuro e forte, il Virginia dark.

Diffusione globale del flue-cured

Il termine flue-cured identifica oggi tutti i tabacchi curati artificialmente ad aria calda. Questi tabacchi sono molto apprezzati per le qualità gustative e aromatiche, e sono utilizzati soprattutto nella fabbricazione di sigarette.

La grande richiesta per questo tipo di tabacchi ha favorito la loro diffusione in ogni parte del mondo, e attualmente costituiscono circa il 60% di tutto il tabacco greggio prodotto. descrizione del tabacco Virginia BrightLe tipiche zone di coltivazione nel Nord America sono negli Stati Uniti (in Virginia, North e South Carolina, Georgia, Florida e Alabama), e in Canada.

Nell’America del Sud vengono coltivati soprattutto in Brasile e Argentina; in Africa in Zimbabwe, Malawi, Sudafrica, Tanzania, Zambia; in Asia sono diffusi in Cina (il paese è il più grande produttore di tabacco flue-cured), India, Pakistan, Filippine, Corea del Sud, Giappone, Thailandia; vengono coltivati anche in Australia e Nuova Zelanda.

Il tabacco flue-cured è prodotto anche nei paesi dell'Unione Europea, soprattutto in Italia e Grecia, e nei paesi dell’Europa dell’Est ; in Italia il Virginia Bright di tipo americano, e il Bright Italia tradizionale, rappresentano i tabacchi economicamente più importanti.

Le coltivazioni di Bright si presentano con aspetti diversi, dovuti alle numerose selezioni effettuate sulle cultivar per adattarle alle diverse zone di coltivazione, per migliorarne le caratteristiche, e per renderle più resistenti ad attacchi di parassiti.

Generalmente, in normali condizioni di coltivazione, il Bright è una pianta molto alta, in media circa 2 metri, con 28-35 foglie utili di forma da cilindrica a tronco-conica. Il sistema radicale è a fittone ramificato, il fusto ha colore verde, le foglie sono sessili di colore verde, di forma ovata e lanceolata, con costole e nervature regolari e poco pronunciate.

L’infiorescenza presenta fiori di colore dal bianco al rosa.

Coltivazione del Virginia Bright in Italia

In Italia il Virginia Bright è stato introdotto nel 1896 nei territori di Cava dei Tirreni (Salerno) e di Sansepolcro (Arezzo), e successivamente in Umbria e Friuli. Nel 1903 nella provincia di Lecce l'incrocio del Virginia Bright americano con l'Erzegovina Stolak diede origine al Bright Italia, un tabacco che risultò molto adatto alle diverse zone di coltivazione.

Il Bright Italia tradizionale (Cospaia BC 60) viene ancora coltivato, ma sono in espansione le cultivar di Virginia Bright americane; tra le più diffuse la Mc Nair 944, Mc Nair 373, Delgold, VA 115, Speight G 28, Coker 411. Molte presentano vari gradi di resistenza contro diversi parassiti (virus, funghi, nematodi).

Produzione e coltivazione del Bright

La crescente richiesta dei tabacchi chiari ha portato ad un continuo incremento della produzione del Bright, che ha raggiunto il massimo agli inizi degli anni ’90, con 60.000 tonnellate; l’introduzione comunitaria delle quote massime garantite ha recentemente contenuto la produzione, che resta comunque alta.

Il Bright rappresenta attualmente circa il 37% della produzione totale di tabacco greggio; viene coltivato soprattutto nelle regioni del centro-nord (Umbria, Veneto, Toscana e Abruzzo producono l’87% del Bright nazionale).

Tecniche di semina e coltivazione

Il semenzaio viene allestito tra febbraio e marzo, con seme di buona germinabilità e su terreno libero da piante infestanti e parassiti, e adeguatamente concimato. Per il Bright, con un grammo di seme si copre una superficie di semenzaio di 16 m² , ottenendo da 70 m² di semenzaio un numero di piantine sufficienti per investire un ettaro di coltura.

La semina viene effettuata insieme all’acqua o con materiale inerte (cenere, sabbia); per ottenere piante uniformi nello sviluppo radicale e fogliare, si ricorre spesso alla semina di precisione usando seme confettato.

Per il Bright, in un grammo di semente sono contenuti circa 13.000 semi.

Predilige terreni da leggeri a medio impasto, profondi, freschi e irrigui. La concimazione deve essere attentamente dosata, specie riguardo all'azoto, la cui disponibilità deve esaurirsi in corrispondenza della fioritura.

Sistemi di coltivazione e concimazione

Si distinguono due sistemi di coltivazione, uno tradizionale per ottenere prodotti a basso contenuto di nicotina (0,5-0,7%) e di aroma moderato, e uno tipico per ottenere prodotti con contenuto di nicotina più alto (2,2-2,5%), di aroma accentuato.

In terreni poveri, per il Bright tradizionale (il Bright Italia) non si somministra azoto, mentre per il Bright tipico (il Virginia Bright americano) si somministrano 20-30 kg/ha di azoto, fino ad un massimo di 80 kg/ha.

Per gli altri elementi generalmente non si superano i 100 kg/ha di anidride fosforica (5 quintali di perfosfato per ettaro), e i 150-200 kg/ha di ossido di potassio (4 quintali di solfato potassico).

Trapianto e gestione delle piante

Il trapianto avviene in primavera. Per il Bright tradizionale vengono poste a dimora in media da 30.000 a 40.000 piante/ettaro (con sesto di impianto di 40 cm x 70 cm si ottengono 35.700 piante a ettaro); per il Bright tipico da 15.000 a 30.000 piante/ettaro (mediamente 18.000 piante/ettaro).

Con il sistema tipico si producono diversi tipi di foglia distinti in base alla loro posizione sul fusto (primings, lugs, cutters, leaf, tips); con il sistema italiano tradizionale si produce prevalentemente un solo tipo di foglia (del tipo lugs).

Vengono effettuate le consuete operazioni colturali (sarchiatura e rincalzatura), e irrigazione, soprattutto a partire dal secondo mese dopo il trapianto. L'irrigazione viene praticata in quantità soddisfacente, per evitare ritardi nella maturazione, difficoltà nella cura e squilibri nella composizione chimica delle foglie.

La cimatura (asportazione dell’infiorescenza apicale) viene praticata solo per il Bright tipico, generalmente a 20 foglie/pianta, seguita da 2 o 3 trattamenti antigermoglio (per prevenire l’insorgere dei germogli all'ascella delle foglie) a distanza di una settimana l’uno dall’altro. La cimatura viene eseguita generalmente a mano. Il Bright tradizionale non viene cimato.

La maturità delle foglie viene raggiunta quando il colore verde perde di intensità, passando al verde-giallo, e procede in maniera scalare dalle foglie basse a quelle alte. Dopo eliminazione delle foglie vicine al terreno (sbranciolatura), la raccolta viene completata in 3-5 passate per il Bright tipico, e in 5-6 per il Bright tradizionale, prelevando da 3 a 5 foglie per pianta.

La resa, in condizioni normali di coltivazione, varia:

- da 2.200 a 2.700 kg/ha con alta densità (Bright tradizionale);

- da 2.000 a 2.400 kg/ha con densità ridotta e cimatura (Bright tipico).

Cura e lavorazione del tabacco

La cura è molto complessa e richiede pratica e locali adatti: si effettua a massa a fuoco indiretto, in celle a ventilazione forzata (bulks-curing), dove le foglie sono sistemate in telaini di varia forma.

Nella cura (detta anche cura bright) si susseguono le fasi di ingiallimento, essiccamento della lamina ed essiccamento della costola, ognuna delle quali richiede circa due giorni. Le fasi sono determinate da un progressivo aumento della temperatura e dalla riduzione dell'umidità entro la cella di cura.

Processo di cura e qualità finale

Nell'ingiallimento la temperatura viene portata fino a 35°C e l'umidità viene regolata per ogni carico, completando la fase in 24-48 ore.

Nella fase successiva si fissa il colore giallo, evitando che viri al bruno (ammarronamento), eliminando l'umidità in modo graduale; si aumenta poi la temperatura quando la lamina fogliare è secca.

La costola viene disseccata aumentando progressivamente la temperatura ed eliminando rapidamente l'umidità residua. Al termine della cura il tabacco, per poter essere estratto dalla cella, subisce il processo di rinvicidimento (assorbimento di umidità) con l'impianto di umidificazione della struttura.

Il colore del tabacco curato varia generalmente dal giallo limone all'arancio scuro.

Il prodotto finale viene presentato a foglie sciolte, per raccolta, generalmente in ballotti. Le diverse raccolte sono separate, e ulteriormente selezionate in base al colore, consistenza del tessuto, dimensioni e integrità delle foglie.

Nei magazzini di trasformazione il prodotto, dopo una serie di operazioni e di stabilizzazione dell'umidità, viene condizionato in botti o scatoloni.

Il tabacco curato presenta un gradevole profumo di zucchero caramellato, con gusto dolce, e ottima combustibilità. Il Virginia Bright viene utilizzato, con varie percentuali, nella miscelazione di quasi tutte le sigarette chiare (blend europeo e americano); in alcune sigarette inglesi il Bright viene utilizzato al 100%. Viene inoltre impiegato nelle miscele dei trinciati da pipa (soprattutto il Bright tradizionale poco aromatico), e in alcuni tabacchi da mastico.

Domande da interrogazione

  1. Qual è l'origine del tabacco Virginia Bright?
  2. Il tabacco Virginia Bright deriva dall'ibridazione e selezione del tabacco Virginia di origine nordamericana, sviluppato inizialmente nel Virginia con l'introduzione di due razze di tabacco, Oroonoko e Sweet-scented, da parte degli inglesi nel 1612.

  3. Quali sono le caratteristiche botaniche del tabacco Bright?
  4. Il tabacco Bright è una pianta alta, con un sistema radicale a fittone ramificato, foglie sessili di colore verde, e infiorescenze con fiori dal bianco al rosa. Le foglie sono di forma ovata e lanceolata, con costole e nervature regolari.

  5. Dove viene coltivato principalmente il tabacco flue-cured?
  6. Il tabacco flue-cured è coltivato in diverse regioni del mondo, tra cui Stati Uniti, Canada, Brasile, Argentina, Zimbabwe, Cina, India, e in Europa, soprattutto in Italia e Grecia.

  7. Quali sono le pratiche di coltivazione per il tabacco Bright?
  8. La coltivazione del Bright prevede la semina in semenzaio, trapianto in primavera, e pratiche come sarchiatura, rincalzatura, e irrigazione. La cimatura è praticata solo per il Bright tipico, mentre la raccolta avviene in più passate.

  9. Come viene utilizzato il tabacco Virginia Bright?
  10. Il Virginia Bright è utilizzato principalmente nella miscelazione di sigarette chiare, sia nel blend europeo che americano, e in alcune sigarette inglesi al 100%. È anche impiegato nelle miscele di trinciati da pipa e in alcuni tabacchi da mastico.

Domande e risposte