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Concetti Chiave

  • La tomografia computerizzata è una delle principali fonti di radiazioni ionizzanti per la popolazione, con un uso crescente negli ultimi anni.
  • La dose di radiazioni di una TC è significativamente più alta rispetto ad altri esami come le radiografie toraciche, richiedendo attenzione nella sua prescrizione.
  • Esistono diverse tecniche per ridurre l'esposizione alle radiazioni durante una TC, tra cui la modulazione della corrente e l'uso di pitch alti.
  • Miglioramenti tecnologici nei tubi e nei detettori permettono un uso più efficiente e sicuro delle radiazioni, riducendo la dose senza sacrificare la qualità dell'immagine.
  • Sistemi automatici di controllo dell'esposizione aiutano a mantenere una qualità d'immagine costante adattando la dose in base all'attenuazione delle diverse porzioni del corpo.

Problematiche dosimetriche nella tomografia computerizzata

La tc è uno strumento molto utilizzato. Già anni fa negli usa venivano fatte 62 milioni di tc in un anno e il numero è in continua crescita.
Rappresenta la principale fonte di radiazioni ionizzanti cui è sottoposta la popolazione generale e per questo motivo è importante considerare le problematiche dosimetriche, valutando l’indicazione e l’appropriatezza dell’esecuzione della tc. Sono state anche fatte delle campagne per sensibilizzare a un utilizzo più consapevole delle tc.
La quantità di radiazioni a cui viene sottoposto il paziente con una tc è molto maggiore rispetto a radiazioni naturali o a quelle erogate da altri esami.
Ad esempio, una TC addome presenta una dose 400 volte maggiore rispetto a un rx del torace.
Esistono dei meccanismi per ridurre la dose in tc. Tra questi è importante soprattutto la possibilità di modulare della corrente emessa dal tubo radiogeno.
È importante inoltre:
● Effettuare solo gli esami necessari
● Acquisire solo fasi necessarie (in esame multifasico)
● Studiare solo l’area strettamente necessaria. Ci sono dei protocolli che indicano i segmenti sull’asse z
che bisogna studiare in base al quesito
● Usare pitch alti per diminuire la dose (attenzione perché alcune macchine usano meccanismi di compenso tali per cui se aumenta troppo la larghezza delle spire aumenta anche la dose)
● Usare modulazione di dose.

La qualità dell’immagine può essere misurata tramite alcuni parametri:
1. Rumore
2. Rapporto contrasto-rumore.
3. Risoluzione spaziale
4. Artefatti

L’utilizzo più consapevole e mirato delle radiazioni è reso possibile da due tipi di avanzamenti tecnici:
● Tubi più performanti, che creano fasci di raggi più utili ai fini diagnostici
● Detettori più efficaci, che necessitano di una minor quantità di fotoni per percepire il segnale.

Lo strumento principale per ridurre la dose è l’adattamento della corrente in funzione di:

● Dimensioni del paziente. Sia in termini quantitativi (all’aumentare del peso deve aumentare anche la dose), ma anche qualitativi, cioè dove è localizzato l’eccesso di peso. A tal proposito è importante ricordare l’importanza di porre alla corretta altezza il lettino del paziente nel macchinario: la lettura automatica delle dimensioni di questo sarà difatti influenzata da questo parametro portando ad una sovrastima nel caso il lettino sia basso con conseguente eccessiva dose radiogena somministrata.
● Area del corpo da analizzare. nella parte superiore del torace è presente più osso e di conseguenza l’attenuazione sarà maggiore rispetto alla parte più bassa in cui è presente più aria.

Dunque, quando si passa attraverso le spalle sarà necessario aumentare la dose. Si utilizza quindi un sistema che permette di adattare la dose continuamente.
È importante cercare di risparmiare radiazioni al paziente, ma senza rinunciare alla qualità dell’immagine.
Attualmente esiste un adattamento on-demand della corrente, in cui la corrente erogata varia di sezione in sezione sulla base di un feedback che proviene dai detettori esterni, che nelle macchine attuali sono predisposti proprio per questo compito e non per rilevare immagini.
Esistono dei sistemi di controllo automatico dell’esposizione, variando la dose radiante a seconda dell’attenuazione dei raggi X, al fine di ottenere una qualità d’immagine omogenea. Per ottenere ciò bisogna considerare che l’attenuazione varia anche a seconda delle diverse porzioni del corpo umano e se noi usassimo la stessa corrente per tutto il corpo avremmo porzioni in cui si ha corrente insufficiente per una resa ottimale e porzioni in cui l’esposizione è eccessiva, ecco perché nascono i sistemi automatici di controllo dell’esposizione.

Domande da interrogazione

  1. Qual è la principale fonte di radiazioni ionizzanti cui è sottoposta la popolazione generale?
  2. La principale fonte di radiazioni ionizzanti cui è sottoposta la popolazione generale è la tomografia computerizzata (tc).

  3. Qual è la dose di radiazioni di una TC addome rispetto a un rx del torace?
  4. La dose di radiazioni di una TC addome è 400 volte maggiore rispetto a un rx del torace.

  5. Quali sono alcuni meccanismi per ridurre la dose in tc?
  6. Alcuni meccanismi per ridurre la dose in tc sono la modulazione della corrente emessa dal tubo radiogeno, l'effettuazione solo degli esami necessari, l'acquisizione solo delle fasi necessarie (in esame multifasico), lo studio solo dell'area strettamente necessaria e l'uso di pitch alti per diminuire la dose.

  7. Come può essere misurata la qualità dell'immagine in tc?
  8. La qualità dell'immagine in tc può essere misurata tramite il rumore, il rapporto contrasto-rumore, la risoluzione spaziale e gli artefatti.

  9. Quali sono i due tipi di avanzamenti tecnici che permettono un utilizzo più consapevole e mirato delle radiazioni in tc?
  10. I due tipi di avanzamenti tecnici che permettono un utilizzo più consapevole e mirato delle radiazioni in tc sono i tubi più performanti, che creano fasci di raggi più utili ai fini diagnostici, e i detettori più efficaci, che necessitano di una minor quantità di fotoni per percepire il segnale.

Domande e risposte