Concetti Chiave
- Il microscopio ottico utilizza lenti biconvesse e il fenomeno della rifrazione per ingrandire l'immagine delle cellule fino a 1000-1500 volte.
- La microscopia in campo chiaro permette di osservare oggetti su uno sfondo luminoso grazie al passaggio diretto della luce attraverso l'oggetto.
- Il potere di risoluzione rappresenta la capacità di distinguere due punti vicini ed è inversamente proporzionale al limite di risoluzione.
- Il limite di risoluzione dipende dalla natura ondulatoria della luce e si calcola considerando la lunghezza d'onda, l'indice di rifrazione e l'angolo di apertura.
- L'uso di olio da immersione tra obiettivo e preparato può migliorare l'indice di rifrazione e, quindi, aumentare la capacità di risoluzione del microscopio.
Il microscopio ottico
Le cellule, a causa delle loro piccole dimensioni (dell’ordine di pochi micrometri) non sono visibili ad occhio nudo: è possibile osservarle invece grazie all’uso del microscopio ottico che ne ingrandisce l’immagine fino a circa 1000-1500 volte.Il microscopio ottico composto è costituito da due sistemi di lenti biconvesse ed è fondato sul fenomeno della rifrazione delle radiazioni luminose. I raggi di luce nel passare da un mezzo ad un altro di differente densità (aria-lente) subiscono una deviazione o rifrazione e restituiscono di un oggetto, opportunamente collocato rispetto alla sorgente di luce e alla lente, un'immagine ingrandita.
Nella microscopia in campo chiaro il raggio di luce attraversa direttamente l'oggetto da osservare ed esso è visibile sullo sfondo chiaro.
La capacità di ingrandimento è condizionata dal limite di risoluzione dello strumento, che corrisponde alla distanza minima alla quale oggetti o punti molto vicini sono ancora distinguibili.
Per l’occhio umano, senza l’uso di lenti, il limite di risoluzione è di circa 0,1 mm; al di sotto di tale valore i due punti risultano indistinti. Con l’uso del microscopio il limite di risoluzione è spinto fino a 0,2
Il potere di risoluzione
Per potere di risoluzione si intende invece la capacità di vedere distinti due punti molto vicini. Essa evidentemente rappresenta l’inverso dei limite di risoluzione:
Il limite di risoluzione è dovuto non alle lenti, ma alla natura ondulatoria della luce: assume pertanto grande importanza nella microscopia la natura della sorgente luminosa.
Il limite di risoluzione si calcola mediante la frazione:
-
[math] \lambda[/math]è la lunghezza d’onda della radiazione;
-
[math]n[/math]è l’indice di rifrazione del mezzo attraversato dalla luce;
-
[math] \alpha [/math]è l'angolo al centro del cono di luce che entra nel cono dell’obiettivo;
-
[math] n \sin(\alpha) [/math]è l’apertura numerica.
Dipendenza di Lr in funzione dei parametri
Il valore di Lr varia al variare diDomande da interrogazione
- Qual è la funzione principale del microscopio ottico?
- Cosa determina il potere di risoluzione di un microscopio ottico?
- Come influiscono i parametri [math]\lambda[/math] e [math]n[/math] sul limite di risoluzione?
Il microscopio ottico permette di osservare cellule di piccole dimensioni, ingrandendo l'immagine fino a 1000-1500 volte grazie al fenomeno della rifrazione delle radiazioni luminose.
Il potere di risoluzione è determinato dalla capacità di distinguere due punti molto vicini, ed è inversamente proporzionale al limite di risoluzione, che dipende dalla natura ondulatoria della luce e dalla sorgente luminosa.
Il limite di risoluzione diminuisce (e quindi la capacità di risoluzione aumenta) con la diminuzione di [math]\lambda[/math]. L'uso di olio da immersione può aumentare [math]n[/math], migliorando ulteriormente la risoluzione.