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Concetti Chiave

  • La misurazione del tracciato elettrocardiografico avviene su carta millimetrata, con la possibilità di calcolare la frequenza cardiaca basandosi sulla velocità di scorrimento.
  • Un'onda P più ampia del normale potrebbe indicare un'ipertrofia atriale, mentre anomalie nel segmento Pr o Pq potrebbero suggerire sindromi di pre-eccitazione ventricolare.
  • Un complesso Qrs allargato può indicare blocchi di branca, che rallentano la conduzione nel miocardio ventricolare specializzato.
  • Il segmento St sopraslivellato è un segno tipico di infarto del miocardio e richiede un intervento urgente tramite rivascolarizzazione.
  • L'intervallo Qt allungato rappresenta un rischio per aritmie e può essere influenzato da alcuni farmaci, sottolineando l'importanza dell'anamnesi farmacologica.

Indice

  1. Calcolo della frequenza cardiaca
  2. Intervalli e onde dell'Ecg
  3. Ampiezza del complesso Qrs

Calcolo della frequenza cardiaca

Il tracciato è riportato su carta millimetrata, che scorre alla velocità di 25 mm/s, ed è quindi possibile calcolare la frequenza cardiaca ma dipende dalla velocità di scorrimento della carta. In ascissa un millimetro (quadrato piccolo) quindi corrisponde a 0,04 sec. In ordinata un millimetro corrisponde a 0,1 mV, un quadrato grande corrisponde a 0,5 mV sulle ordinate e a 0,2 secondi in ascissa. Un blocco Av viene classificato proprio sulla base di queste conoscenze in gradi progressivi.

Intervalli e onde dell'Ecg

Parametro importante per

valutare l’Ecg è la durata degli intervalli:

    - Onda P: in condizioni normali è larga 2 quadratini (circa 0,08 s) ed è contenuta in altezza (circa 0,1 mV) perché le pareti atriali sono sottili e il potenziale che si genera è minore. In presenza di un’onda P più ampia bisogna sospettare un’ipertrofia atriale.

    - Segmento Pr o Pq: si trova sulla linea isoelettrica. Può essere accorciato in caso di sindrome di Wolf- Parkinson-White o in altre condizioni in cui sono presenti circuiti alternativi al nodo atrio-ventricolare, dove normalmente l’impulso subisce un rallentamento. Si parla in generale di sindromi da pre-eccitazione ventricolare, che sono spesso forme geneticamente determinate accompagnate da episodi di tachicardia parossistica.

    - Complesso Qrs: normalmente dura circa 0,08-0,10 s (

    - Segmento St: normalmente isoelettrico, invece nelle sindromi coronariche acute può essere sopra o sottoslivellato. Quando è sopraslivellato è un segno tipico di infarto del miocardio (tipo StemiI), che necessita di una rivascolarizzazione in urgenza attraverso cateterismo cardiaco, coronarografia e angioplastica con stenting.

    - Onda T.

    - A volte si può vedere una piccola onda U che segue l’onda T.

    - Intervallo Qt (dall’inizio del complesso Qrs alla fine dell’onda T): quando è allungato rappresenta un fattore di rischio per l’innesco di aritmie. Anche l’assunzione di alcuni farmaci (ad esempio alcuni usati in ambito psichiatrico) può determinarne l’allungamento, per questo è importante l’anamnesi farmacologica.

Ampiezza del complesso Qrs

È importante nell’analisi dell’Ecg valutare anche l’ampiezza del complesso Qrs.

Nelle situazioni di ipertrofia ventricolare sinistra il complesso Qrs, in tutte le derivazioni precordiali ma soprattutto nelle derivazioni laterali, ha un’ampiezza maggiore rispetto al normale. Si può associare spesso una inversione dell’onda T: in questo caso non si tratta di ischemia ma di una cosiddetta “onda T di accompagnamento”.

Qrs più bassi, di minor ampiezza, saranno invece tipici di 3 condizioni cliniche: obesità, enfisema, versamento pericardico. Per la frequenza di Ecg la si può calcolare contando il numero dei quadrati grandi compresi tra Qrs successivi seguendo regola 300, 150, 75, 60 a seconda che siano più vicini o meno al quadrato iniziale. Se il complesso QRS successivo al primo cade sulla prima linea spessa successiva si avrà una frequenza di 300 bpm (situazione estrema, di fatto non esiste); se invece coincide con il secondo quadrato grande, la frequenza è di 150 bpm; se coincide con il terzo quadrato grande è di 100 bpm, e così via a 75 e 60 bpm.

Domande da interrogazione

  1. Come si calcola la frequenza cardiaca utilizzando un tracciato elettrocardiografico?
  2. La frequenza cardiaca si calcola contando il numero dei quadrati grandi tra complessi QRS successivi, seguendo la regola 300, 150, 75, 60 bpm a seconda della distanza tra i complessi.

  3. Quali sono le caratteristiche normali dell'onda P in un tracciato ECG?
  4. In condizioni normali, l'onda P è larga circa 2 quadratini (0,08 s) e ha un'altezza di circa 0,1 mV. Un'onda P più ampia può indicare un'ipertrofia atriale.

  5. Cosa indica un sopraslivellamento del segmento ST?
  6. Un sopraslivellamento del segmento ST è un segno tipico di infarto del miocardio (tipo STEMI) e richiede una rivascolarizzazione urgente tramite cateterismo cardiaco e angioplastica.

  7. Quali condizioni possono causare un complesso QRS di ampiezza maggiore?
  8. Un complesso QRS di ampiezza maggiore può indicare ipertrofia ventricolare sinistra, soprattutto nelle derivazioni laterali, e può essere associato a un'inversione dell'onda T.

Domande e risposte