Begna
di Begna
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Concetti Chiave

  • Le frequenze antigeniche variano tra le diverse popolazioni, con il sistema Rh che provoca le risposte più forti, escluso il sistema AB0.
  • Il test di Coombs, utilizzato per diagnosticare malattie emolitiche autoimmuni, può essere diretto o indiretto, cercando rispettivamente emazie coperte da immunoglobuline o anticorpi nel siero materno.
  • La memoria immunologica è stata dimostrata attraverso esperimenti vaccinali in cui animali iniettati con patogeni uccisi hanno sviluppato resistenza all'infezione.
  • Gli esperimenti dimostrano che gli anticorpi nel siero forniscono immunizzazione passiva, proteggendo gli animali non trattati quando iniettati con siero di animali immunizzati.
  • L'immunizzazione adottiva implica il trasferimento di cellule della milza da animali immunizzati ad animali non immunizzati, anche se il processo richiede un numero sufficiente di cellule per essere efficace.

Indice

  1. Frequenze antigeniche e reazioni
  2. Test di Coombs e diagnosi
  3. Memoria immunologica e vaccini
  4. Esperimenti di immunizzazione
  5. Immunizzazione passiva e adottiva

Frequenze antigeniche e reazioni

Le frequenze antigeniche sono diverse tra popolazioni diverse. Nell’immagine si possono vedere le distribuzione delle frequenze dei maggiori gruppi sanguigni nella popolazione caucasica.

Alcune reazioni dipendono anche dal tipo di allele, dato che alcuni alleli, in uno stesso gruppo antigenico, possono provocare sintomi più gravi e altri più deboli. Tra tutti, escluso il sistema AB0, il sistema Rh è quello che genera le risposte più forti.

Test di Coombs e diagnosi

Il test di Coombs può essere diretto o indiretto:

- Coombs diretto: si ricercano emazie già ricoperte da immunoglobuline. Si prendono le emazie e si aggiunge l’anticorpo del coniglio contro le Ig umane: se sono presenti, questo porterà ad agglutinazione.

- Coombs indiretto: si ricercano anticorpi circolanti nel siero materno. Il siero materno viene prelevato, incubato con emazie Rh+, poi viene lavato via l’eccesso di siero e infine viene esposto all’agente di Coombs per vedere se c’è agglutinazione.

Questo test è utile anche per la diagnosi di malattie emolitiche autoimmuni.

Memoria immunologica e vaccini

Per parlare di vaccini, bisogna recuperare il concetto di memoria immunologica, che è stata dimostrata nei primi esperimenti vaccinali ed immunologici: se patogeni uccisi venivano iniettati in un animale (utiliz-zandoli, quindi, come vaccino), questo non viene contagiato, ma anzi il suo sistema immunitario viene sti-molato.

Esperimenti di immunizzazione

Questo tipo di esperimento deve essere fatto in un ambiente sorvegliato e il controllo più ovvio è quello di avere 2 gruppi di animali: il primo viene iniettato con il patogeno ucciso immerso in una soluzione salina; il secondo solo con la soluzione salina (controllo negativo). Successivamente da parte del gruppo iniettato con patogeno ucciso, viene prelevato del siero, che verrà poi trasferito in un gruppo di animali non precedente-mente trattati in alcun modo. Dopo 10 giorni tutti questi gruppi vengono iniettati con una dose letale del pa-togeno vivo e questo è ciò che accade:

• Animali iniettati soltanto con la soluzione salina – muoiono perché non hanno nessun controllo im-mune dell’infezione contro il patogeno

• Animali iniettati con il patogeno ucciso – vivono e rimangono sani

• Animali iniettati col siero – vivono, similmente al gruppo precedente

Immunizzazione passiva e adottiva

Ciò dimostra che gli agenti che provvedono alla difesa dell’organismo sono molecole o proteine presenti nel siero (che ad oggi sappiamo essere gli anticorpi), che fanno scaturire nel gruppo di animali non trattati un’immunizzazione passiva. Ciò è possibile in quanto a questi animali vengono iniettati elementi da un animale che ha reagito all’agente patogeno e che ha elaborato una risposta in modo autonomo (immuniz-zazione attiva).

Si possono anche trasferire le cellule della milza di un animale che ha compiuto un’immunizzazione attiva in un animale non immunizzato: anche questo, se viene inoculato con una dose di patogeno letale, rimane sano. Questo tipo di immunizzazione prende il nome di immunizzazione adottiva, in quanto vengono tra-sferite delle cellule che sono in grado di rendere l’animale immunizzato in maniera attiva. Questo processo non è molto efficiente perché alcune cellule possono morire, quindi per rendere il trasferimento effettivo bisogna trasferirne in buone dosi.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono le differenze nelle frequenze antigeniche tra le popolazioni?
  2. Le frequenze antigeniche variano tra diverse popolazioni, con differenze significative nei gruppi sanguigni, come illustrato nella popolazione caucasica.

  3. Come funziona il test di Coombs e quali sono le sue applicazioni?
  4. Il test di Coombs può essere diretto o indiretto e viene utilizzato per rilevare emazie ricoperte da immunoglobuline o anticorpi circolanti nel siero materno, utile per diagnosticare malattie emolitiche autoimmuni.

  5. Cosa dimostrano gli esperimenti vaccinali riguardo alla memoria immunologica?
  6. Gli esperimenti vaccinali dimostrano che l'iniezione di patogeni uccisi stimola il sistema immunitario senza contagiare l'animale, evidenziando la memoria immunologica e l'efficacia degli anticorpi nel siero.

  7. Cos'è l'immunizzazione adottiva e come funziona?
  8. L'immunizzazione adottiva consiste nel trasferire cellule della milza da un animale immunizzato attivamente a uno non immunizzato, rendendolo immune, sebbene il processo richieda un numero sufficiente di cellule per essere efficace.

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