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Concetti Chiave

  • Lo splicing alternativo permette di produrre molte più proteine rispetto ai 20.000 geni umani, ampliando il repertorio proteico di almeno 10 volte.
  • Lo spliceosoma è il complesso molecolare responsabile dello splicing, composto principalmente da snRNA e proteine catalitiche.
  • Lo spliceosoma riconosce i confini degli esoni e degli introni attraverso sequenze "consensus" presenti in tutti gli eucarioti.
  • Un introne inizia con la sequenza GUAAGU e termina con UAG, mentre un esone inizia con G e termina con AG.
  • La traduzione dell'mRNA comporta il passaggio da una sequenza di nucleotidi a un linguaggio di 20 amminoacidi, grazie all'azione dei ribosomi.

Indice

  1. Il ruolo dello splicing alternativo
  2. Funzionamento dello spliceosoma
  3. Processo di traduzione genetica

Il ruolo dello splicing alternativo

Il numero totale dei nostri geni è di circa 20.000: se fosse vera la teoria un gene=una proteina, dovremmo avere a disposizione solo 20.000 diverse proteine, quando invece ne abbiamo molte di più: infatti i trascritti di almeno 50% dei nostri geni subiscono splicing alternativo: le numerose varianti di splicing aumentano grandemente (almeno 10x) il repertorio di prodotti proteici, e grazie a questo fenomeno nelle nostre cellule ci sono probabilmente parecchie centinaia di migliaia di proteine diverse.

Funzionamento dello spliceosoma

Ci vuole un macchinario molecolare che faccia questo lavoro di splicing: è lo spliceosoma, composto da snRNA, che si associa a delle proteine con attività catalitica in una forma che viene chiamata snRNP, che può essere di tipo U1, U2, U3, U4, U5 e U6; esso deve saper riconosce i confini degli esoni: questo avviene perchè ci sono delle sequenze "consensus" che troviamo in tutti gli introni di tutti gli eucarioti:

• un introne inizia con GUAAGU e finisce con UAG (c’è poi una sequenza UAAC circa -30 a monte della fine)

• un esose inizia con G e finisce con AG.

Processo di traduzione genetica

Il processo di traduzione comporta un cambio di linguaggio in quanto si passa da un informazione codificata da nucleotidi che verranno letti a triplette a un linguaggio di 20 amminoacidi. Protagonisti della traduzione sono i ribosomi e i filamenti di mRNA.

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