Concetti Chiave
- La teoria evoluzionistica di Darwin sostiene che tutti gli organismi discendono da un unico sistema vivente o sistemi ancestrali, instaurando un ordine nella diversità biologica.
- Darwin elaborò la sua teoria durante il suo viaggio con la marina americana, osservando affinità tra organismi e distribuzioni geografiche.
- Contrariamente alla creazione simultanea, Darwin propose che le specie derivassero per variazione da altre specie pre-esistenti.
- Le variazioni tra gli organismi sono frutto di cambiamenti casuali ed ereditabili, superando così la teoria di Lamark sui caratteri acquisiti.
- La selezione naturale agisce su queste variazioni, conservando solo le mutazioni più vantaggiose per la sopravvivenza.
Teoria evoluzionistica
La teoria evoluzionistica di Charles Robert Darwin nato a Shrewsbury il 12 febbraio 1809 e morto a Londra il 19 aprile 1882 afferma che tutti gli organismi sono legati da un filo ininterrotto perché discendenti da un unico sistema vivente o da sistemi viventi ancestrali (=con antenati comuni), instaura quindi un ordine nella varietà degli organismi, fornisce poi una spiegazione causale del mondo vivente e della sua eterogeneità.
Fu elaborata da Charles Robert Darwin mentre circumnavigò i continenti con la marina americana.
Egli infatti, riflettendo sulle affinità tra organismi viventi e sulla distribuzione geografica degli stessi, pur essendo cristiano, disse che era improbabile che gli organismi fossero stati creati contemporaneamente, al contrario le specie deriverebbero per variazione da altre specie pre-esistenti. Secondo Darwin le variazioni sono prodotte da cambiamenti casuali ed ereditabili, e sta proprio nella casualità l’innovazione di Darwin che poté così superare la teoria dell’ereditarietà dei caratteri acquisiti di Jean-Baptiste de Lamark. Su tali variazioni agisce poi la selezione naturale che assicura la sopravvivenza degli organismi più adatti all’ambiente. Ad essere conservate sono quindi solamente le mutazioni più vantaggiose.