Kanakin
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Concetti Chiave

  • Gli sporozoi sono parassiti privi di strutture per il movimento che si riproducono tramite spore, inclusi i Plasmodium, responsabili della malaria.
  • I Plasmodium vengono trasmessi all'uomo dalla femmina della zanzara Anopheles, che inietta i parassiti durante la puntura.
  • Nel corpo umano, i plasmodi si sviluppano nel fegato per circa otto giorni prima di invadere i globuli rossi, causando la rottura di questi ultimi.
  • I fitoflagellati, come l'euglena, contengono clorofilla e immagazzinano amido; possono nutrirsi eterotroficamente in assenza di luce.
  • I flagellati possiedono flagelli per il movimento e si riproducono per scissione longitudinale, con la presenza di vacuoli pulsanti nella loro cellula.

GLI SPOROZOI
La classe degli sporozoi comprende organismi privi di strutture per il movimento che si riproducono per mezzo di spore e che sono tutti parassiti. I più temuti sono quelli del genere Plasmodium, responsabili della malaria, che vengono trasmessi all'uomo attraverso la puntura della femmina della zanzara del genere Anopheles. Quando la zanzara punge un individuo affetto da malaria, col suo sangue essa succhia anche i parassiti che inietterà in un'altra vittima insieme alla saliva che ha lo scopo di impedire al sangue di coagulare.

In questa seconda vittima, i plasmodi, attraverso il sangue,
giungono nel fegato, dove proseguono il loro sviluppo per circa otto giorni.
Rientrano quindi nella corrente sanguigna e invadono i globuli rossi. In ciascun globulo rosso colpito si formano molte spore di plasmodio che alla fine ne provocano la rottura. Le spore che si liberano invadono altri globuli rossi. Questo ciclo si ripete varie volte, di solito a intervalli di 48 ore (in altri tipi di affezioni malariche ogni 72 ore).

I FITOFLAGELLATI
I fitoflagellati contengono la clorofilla, il cui verde è spesso mascherato da altri pigmenti gialli o bruni. I fitoflagellati hanno un involucro esterno, in cui è presente la cellulosa che è il costituente caratteristico della parete della cellula vegetale e, come le vere piante, immagazzinano amido come materiale di riserva. Uno dei fitoflagellati più comuni è l'euglena (Euglena viridis) delle acque dolci. Euglena è avvolta da una membrana molto elastica e il suo flagello si inserisce in una introflessione dell'involucro cellulare. Lateralmente al flagello, l'euglena presenta una macchia rossa, lo stigma, sensibile agli stimoli luminosi. Se viene fatta crescere in una soluzione nutritiva e al buio, infatti, nell'impossibilità di condurre vita autotrofa Euglena "impara" a nutrirsi eterotroficamente delle sostanze disciolte.

I FLAGELLATI
Alla classe dei flagellati appartengono organismi che possiedono appunto flagelli per il movimento. Quasi tutti i flagellati sono eterotrofi e vengono perciò definiti zooflagellati, ma ve ne sono alcuni autotrofi per la presenza nella loro cellula di clorofilla e che vengono quindi definiti fitoflagellati. La cellula eucariote dei flagellati è provvista di vero nucleo e di uno o più vacuoli pulsanti che si gonfiano e si sgonfiano alternativamente per assumere acqua e per espellerla. I flagellati si riproducono per scissione longitudinale.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono le caratteristiche principali degli sporozoi?
  2. Gli sporozoi sono organismi privi di strutture per il movimento, si riproducono tramite spore e sono tutti parassiti. Un esempio noto è il Plasmodium, responsabile della malaria.

  3. Come si nutre l'euglena in assenza di luce?
  4. In assenza di luce, l'euglena, che è un fitoflagellato, si adatta a nutrirsi eterotroficamente delle sostanze disciolte, poiché non può condurre vita autotrofa.

  5. Qual è la differenza tra zooflagellati e fitoflagellati?
  6. I zooflagellati sono eterotrofi e si nutrono di altre sostanze organiche, mentre i fitoflagellati contengono clorofilla e possono essere autotrofi, simili alle piante.

Domande e risposte