carlottazamperlini
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Concetti Chiave

  • I vaccini animali non eliminano del tutto le zecche ma riducono significativamente la loro prolificità e capacità riproduttiva.
  • L'uso dei vaccini porta a una riduzione del 98% nella produzione di uova fertili da parte delle zecche.
  • La vaccinazione nelle mandrie riduce notevolmente il tasso di babesiosi da Babesia bigemina, dimostrando un'efficacia superiore al 90%.
  • Le babesie equine si dividono in due categorie: Babesia caballi e Theileria equi, con differenze nei loro ospiti e nella trasmissione.
  • Theileria equi ha la capacità di trasmettersi per via transplacentare, una caratteristica non condivisa da Babesia caballi.

Indice

  1. L'efficacia del vaccino
  2. Babesiosi e protezione
  3. Babesie degli equidi
  4. Trasmissione e adattamento

L'efficacia del vaccino

L'efficacia del vaccino: il vaccino non va a far morire tutte le zecche, anzi, da questo punto di vista, il vaccino non è assolutamente efficace in confronto all’antiparassitario! Infatti, il vaccino riduce del 50% le zecche, ma arriva a ridurre fino al 90-98% la prolificità di quelle zecche. La zecca riesce a sopravvivere, ma avrà dei problemi; per esempio, avrà difficoltà nell'assorbimento dei nutrienti che ci sono nel sangue, perché quegli antigeni (del vaccino) si vanno a legare, per esempio, alle cellule intestinali della zecca stessa, impedendone l'assorbimento. Se la zecca non si riesce a nutrire così bene, alla fine magari non muore, ma il risultato finale è che sopravvive ma senza riuscire a produrre uova, o ne produce di meno, oppure produce delle uova che comunque sono meno fertili; così facendo, si arriva ad avere in alcuni casi, una riduzione fino al 98% nella produzione di uova o larve che riescono a schiudere efficacemente dalle uova prodotte. Di conseguenza, se ci sono meno zecche, si avranno anche meno parassiti.

Babesiosi e protezione

La differenza è del 1% babesiosi di babesia bigemina nelle mandrie vaccinate contro il 18% nelle mandrie non vaccinate; ciò vuol dire che si ha un'efficacia molto alta, perché si ha una protezione che è superiore al 90%. Si ottiene questo risultato su babesia lavorando semplicemente sulla zecca.

Babesie degli equidi

Le babesie degli equidi sono molto interessanti. La clinica equina è pressoché morta oramai, il numero di cavalli è veramente molto ridotto. I cavalli hanno notoriamente due specie di babesia: grandi babesie e piccole babesie. (osservare nell'immagine la differenza tra le due).

Queste due categorie, in passato erano chiamate babesie caballi, quelle grandi, e babesie equi, quelle piccole. Oggigiorno, oramai tutti concordano sul fatto che quelle piccole non si chiamano più babesia, ma si chiamano Theileria equi, proprio per il motivo che è stato detto precedentemente.

Trasmissione e adattamento

Hanno zecche a 3 o a 2 ospiti (Dermacentor 3 ospiti; Rhipicephalus e Hyalomma 2 ospiti). Gli ospiti vertebrati:

- Babeisa caballi: cavalli, asini e muli, quindi tendenzialmente colpisce solo gli equidi;

- Babesia equi: cavalli, asini, muli, zebre e cane, quindi è già una specie un pochino più eclettica, e quando una specie è un pochino più eclettica, vuol dire che è meno specializzata rispetto a un'altra, riesce ad adattarsi a contesti diversi e lo si vede anche nel tipo di trasmissione.

La trasmissione transtadiale, o trasmissione da stadio a stadio: cioè da larva a ninfa, o da ninfa ad adulto di zecca, è presente in tutte e due i tipi di babesia; quindi se zecca si infesta, manterrà il parassita allo stadio successivo.

Theileria equi, invece, ha un comportamento molto particolare: localizza prima nei neutrofili, stando nel sistema reticolo osticitario, e poi da lì, passa in circolo nel sangue. Infatti, proprio con questo sistema, riesce a passare, per esempio, per via transplacentare, cosa che non fa babesia caballi.

Domande da interrogazione

  1. Qual è l'efficacia dei vaccini nel controllo delle zecche e nella riduzione della loro prolificità?
  2. I vaccini riducono del 50% le zecche e fino al 90-98% la loro prolificità, influenzando negativamente l'assorbimento dei nutrienti e la produzione di uova fertili.

  3. Come si differenziano le babesie degli equidi e quali sono le loro denominazioni attuali?
  4. Le babesie degli equidi si dividono in grandi babesie (Babesia caballi) e piccole babesie (precedentemente Babesia equi, ora Theileria equi), con quest'ultima che colpisce una gamma più ampia di ospiti.

  5. Quali sono le differenze nella trasmissione tra Babesia caballi e Theileria equi?
  6. Entrambe le specie si trasmettono da uno stadio all'altro della zecca, ma Theileria equi ha la capacità di passare anche per via transplacentare, a differenza di Babesia caballi.

  7. Qual è l'impatto della vaccinazione sul tasso di babesiosi nelle mandrie?
  8. La vaccinazione riduce significativamente il tasso di babesiosi, passando da un 18% nelle mandrie non vaccinate a solo l'1% nelle mandrie vaccinate, dimostrando un'efficacia superiore al 90%.

Domande e risposte