Concetti Chiave
- La selezione artificiale è un processo in cui l'uomo sceglie quali individui riprodurre, simile alla selezione naturale secondo Darwin.
- L'evoluzione della farfalla Biston Betularia dimostra l'adattamento attraverso il mimetismo in ambienti industriali.
- La resistenza degli insetti agli insetticidi evidenzia mutazioni genetiche che portano a ceppi resistenti.
- I batteri sviluppano resistenza ai farmaci attraverso varianti genetiche e trasferimento di plasmidi.
- Prove come fossili, biogeografia, anatomia comparata e biologia molecolare supportano l'evoluzione delle specie da antenati comuni.
Indice
Selezione artificiale
•1 la selezione artificiale: alcuni cambiamenti evolutivi possono essere prodotti artificialmente mediante la selezione artificiale (processo tramite il quale l’uomo sceglie quali individui saranno rappresentati nella generazione successiva).
Tale processo è considerato da Darwin analogo a quello della selezione naturaleAdattamento della Biston Betularia
•2 la farfalla notturna Biston Betularia: la falena di colore chiaro è pressoché invisibile sui licheni delle betulle, ma diventa un facile bersaglio dei suoi predatori quando si posa sui tronchi anneriti delle betulle che vivono nelle zone industriali. Erano maggiormente adattate all’ambiente e avevano quindi più probabilità di riprodursi quelle falene che, mimetizzandosi meglio sui tronchi delle betulle, erano meno visibili agli uccelli predatori
Resistenza agli insetticidi
•3 resistenza agli insetticidi: i coccidi che attaccano gli agrumi in California agli inizi del 900 con una concentrazione standard di gas cianidrico venivano uccisi quasi al 100%. Successivamente la dose standard non era più sufficiente e lasciava vivi più insetti. Il ceppo resistente differiva per un solo gene da quello non resistente
Resistenza batterica ai farmaci
• 4 resistenza dei batteri ai farmaci: presto alcuni batteri diventano resistenti ai farmaci usati per debellarli. Le cellule resistenti erano semplicemente delle varianti prodotte da un cambiamento verificatosi nella popolazione iniziale e selezionate dal loro ambiente. Oggi è noto che i geni batterici per la resistenza ai farmaci sono portati dai plasmidi, piccole molecole di DNA che possono essere trasferite da una cellula all’altra
Evidenze fossili e biogeografia
• Fossili: dimostrano i cambiamenti che la vita ha avuto e che le specie si siano evoluto cronologicamente
• Biogeografia: studia la disposizione geografica dei diversi esseri viventi
• Anatomia comparata: studia le strutture corporee dei diversi esseri viventi, spesso si possono notare analogie tra parti scheletriche di specie diverse
• Strutture omologhe: analogie strutturali, e non sempre funzionali, di parti scheletriche tra specie diverse con antenato comune. Sono composte da elementi simili per forma e numero, hanno subito uno sviluppo differente in base all’uso che viene fatto dell’arto.
Biologia molecolare ed embriologia
• Biologia molecolare: paragone di sequenze di DNA e delle proteine presenti in specie diverse, si è dimostrato che le specie derivanti da un antenato comune hanno una percentuale di DNA e di proteine in comune maggiore rispetto a quelle non imparentate
• Embriologia comparata: paragone tra le varie fasi embrionali delle specie, lo sviluppo avviene progressivamente dalle categorie superiori a quelle specifiche.
Domande da interrogazione
- Quali sono alcuni esempi di prove di evoluzione osservate direttamente?
- Come dimostrano i fossili l'evoluzione delle specie?
- Qual è il ruolo della biologia molecolare nelle prove dell'evoluzione?
Alcuni esempi includono la selezione artificiale, la mimetizzazione della farfalla Biston Betularia, la resistenza agli insetticidi nei coccidi e la resistenza dei batteri ai farmaci.
I fossili mostrano i cambiamenti che la vita ha subito nel tempo, dimostrando che le specie si sono evolute cronologicamente.
La biologia molecolare confronta le sequenze di DNA e proteine tra specie diverse, dimostrando che specie con un antenato comune condividono una maggiore percentuale di DNA e proteine.