Fabrizio Del Dongo
Genius
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Concetti Chiave

  • Linneo introdusse la classificazione scientifica delle piante nel XVIII secolo, identificando circa 6.200 specie tra le 20.000 varietà conosciute.
  • La nomenclatura binomia di Linneo utilizza due nomi latini per identificare le piante: uno per il genere e uno per la specie.
  • Prima di Linneo, la mancanza di un sistema di classificazione unificato creava confusione tra gli studiosi di diversi paesi.
  • Nel XIX secolo si scoprì che le piante assorbono anidride carbonica e rilasciano ossigeno durante il giorno, e il processo inverso di notte.
  • Oggi conosciamo circa 200.000 specie di piante, ma alcune aree del pianeta e organismi microscopici rimangono poco studiati.

Indice

  1. L'importanza di Linneo nella classificazione delle piante
  2. Evoluzione degli studi botanici nel XIX secolo
  3. Conoscenze attuali e sfide future nella botanica

L'importanza di Linneo nella classificazione delle piante

Il primo scienziato che ha classificato scientificamente le piante è lo svedese Linneo che, nel XVIII secolo ha studiato accuratamente le 20.000 piante conosciute allora, scoprendo che molte non erano altro che delle varietà della medesima specie e stabilendo alla fine che esse potevano essere distinte in circa 6.200 specie.

Inoltre, egli stabilì che ogni pianta conosciuta avrebbe dovuto essere identificata con due nomi latini: il primo riferito al genere ed il secondo alla specie. Per fare un esempio, si può ricorrere alla pianta del trifoglio; ne esistono diverse specie, diverse per la forma delle foglie o per la tonalità del colore verde. Tutte prendono il nome di “trifolium” (= il genere), distinte poi in “ pratensis”, “alpestris” oppure “incarnatum”, ma tutte appartengono allo stesso genere di trifoglio. Questo tipo di classificazione è stato chiamato “ nomenclatura binomia”. Prima di Linneo, invece, gli studiosi dei vari paesi indicavano lo stesso tipo di pianta con nomi diversi e questo, ovviamente provocava molta confusione.

Evoluzione degli studi botanici nel XIX secolo

Nel XIX secolo, gli studi di botanica continuarono e si arrivò a capire che di giorno ler piante prelevano anidride carbonica ed emettono ossigeno e di notte seguono il procedimento inverso. Più tardi è stato anche scoperto il meccanismo della funzione clorofilliana.

Conoscenze attuali e sfide future nella botanica

Oggi delle piante conosciamo quasi tutto: la riproduzione, la vita, ecc… e il numero delle piante conosciute si aggira su 200.000 unità. Tuttavia, esistono ancora delle limitate zone della Terra la cui flora non è conosciuta con esattezza. Per esempio, si conosce pochissimo di alcuni organismi microscopici che collocano a metà strada fra i minerali ed i vegetali: per alcuni periodi essi vivono come esseri inanimati, mentre in altri periodi, in presenza di determinate condizioni ambientali, si comportano e si sviluppano come fossero dei vegetali.

Gli istituti botanici, dotati di apparecchiature sofisticate, con l’ausilio dell’ottica, della chimica, dell’elettronica, della fisica nucleare e dell’informatica, fanno continuamente progressi nella conoscenza del mondo vegetale.

Domande da interrogazione

  1. Chi è stato il primo scienziato a classificare scientificamente le piante?
  2. Il primo scienziato a classificare scientificamente le piante è stato lo svedese Linneo nel XVIII secolo.

  3. Qual è il sistema di classificazione introdotto da Linneo?
  4. Linneo ha introdotto la "nomenclatura binomia", dove ogni pianta è identificata con due nomi latini: uno per il genere e uno per la specie.

  5. Quali progressi sono stati fatti nella botanica nel XIX secolo?
  6. Nel XIX secolo si è scoperto che le piante prelevano anidride carbonica ed emettono ossigeno di giorno, e il processo inverso di notte, oltre al meccanismo della funzione clorofilliana.

Domande e risposte